Loris Cecchini. Modulo e modello
										 
										
										
																		
																																												Loris Cecchini, Sequential interactions in alfalfa chorus, 2013
											
										
										
									Dal 18 March 2014 al 27 June 2014
Milano
Luogo: Fondazione Arnaldo Pomodoro
Indirizzo: via Vigevano 9
Orari: da mercoledì a venerdì 16-19
Curatori: Marco Meneguzzo
Costo del biglietto: ingresso gratuito previo accreditamento
Telefono per informazioni: +39 02 89075394
E-Mail info: info@fondazionearnaldopomodoro.it
Sito ufficiale: http://www.fondazionearnaldopomodoro.it
								
								La Fondazione Arnaldo Pomodoro dedica una personale a Loris Cecchini, vincitore del “Premio Arnaldo Pomodoro per la scultura”. La mostra, curata da Marco Meneguzzo, presenta una serie di opere recenti e un’installazione realizzata ex novo appositamente per lo spazio espositivo di via Vigevano 9.
L’attitudine di Loris Cecchini è quella di elaborare poeticamente lo spazio attraverso la decostruzione della realtà a diversi livelli che, con le forme e i materiali freddi e sofisticati selezionati dall’artista, assume aspetti compositi, creativi e rivelatori.
L’installazione scultorea Waterbones, costituita da centinaia di piccoli moduli d’acciaio -chiamati appunto “waterbones” ossia “ossa d’acqua”, “ossa liquide” per sottolinearne la leggerezza e la libertà morfologica- appare come una metafora biologica: cellule che si schiudono e fioriscono liberando componenti molecolari in dialogo con lo spazio, sviluppandosi in modo completamente autonomo e autosufficiente.
Nella serie Wallvave Vibrations l’alterazione riguarda in particolare la manifestazione fisica delle vibrazioni espresse con frequenza e intensità ogni volta differenti. È come se l’intera architettura, o una sua porzione, soffrisse le conseguenze di un fenomeno che la influenza e la modifica, portandola verso una simbiosi organica tra scultura e parete.
In occasione della mostra sarà pubblicato il terzo numero dei “Quaderni” che illustra le opere installate nello spazio espositivo e documenta, con testi in italiano e inglese, l’intero percorso creativo di Cecchini attraverso un saggio di Marco Meneguzzo, un dialogo con l’artista e un ricco apparato scientifico.
Nato a Milano nel 1969, Loris Cecchini vive e lavora a Berlino. Fra gli artisti italiani più affermati a livello internazionale nell’ultimo decennio, ha esposto le sue opere in tutto il mondo con mostre personali in prestigiose istituzioni museali, quali il Palais de Tokyo di Parigi, il PS1 di New York, lo Shanghai Duolun MoMA, il Museo Casal Solleric di Palma di Maiorca e il Kunstverein di Heidelberg. Ha partecipato a rassegne internazionali e a numerose mostre collettive, realizzando inoltre installazioni site specific, in particolare nel 2012 a Villa Celle Pistoia e nel cortile di Palazzo Strozzi a Firenze.
							
							L’attitudine di Loris Cecchini è quella di elaborare poeticamente lo spazio attraverso la decostruzione della realtà a diversi livelli che, con le forme e i materiali freddi e sofisticati selezionati dall’artista, assume aspetti compositi, creativi e rivelatori.
L’installazione scultorea Waterbones, costituita da centinaia di piccoli moduli d’acciaio -chiamati appunto “waterbones” ossia “ossa d’acqua”, “ossa liquide” per sottolinearne la leggerezza e la libertà morfologica- appare come una metafora biologica: cellule che si schiudono e fioriscono liberando componenti molecolari in dialogo con lo spazio, sviluppandosi in modo completamente autonomo e autosufficiente.
Nella serie Wallvave Vibrations l’alterazione riguarda in particolare la manifestazione fisica delle vibrazioni espresse con frequenza e intensità ogni volta differenti. È come se l’intera architettura, o una sua porzione, soffrisse le conseguenze di un fenomeno che la influenza e la modifica, portandola verso una simbiosi organica tra scultura e parete.
In occasione della mostra sarà pubblicato il terzo numero dei “Quaderni” che illustra le opere installate nello spazio espositivo e documenta, con testi in italiano e inglese, l’intero percorso creativo di Cecchini attraverso un saggio di Marco Meneguzzo, un dialogo con l’artista e un ricco apparato scientifico.
Nato a Milano nel 1969, Loris Cecchini vive e lavora a Berlino. Fra gli artisti italiani più affermati a livello internazionale nell’ultimo decennio, ha esposto le sue opere in tutto il mondo con mostre personali in prestigiose istituzioni museali, quali il Palais de Tokyo di Parigi, il PS1 di New York, lo Shanghai Duolun MoMA, il Museo Casal Solleric di Palma di Maiorca e il Kunstverein di Heidelberg. Ha partecipato a rassegne internazionali e a numerose mostre collettive, realizzando inoltre installazioni site specific, in particolare nel 2012 a Villa Celle Pistoia e nel cortile di Palazzo Strozzi a Firenze.
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