Marco Ferrari. Reflections

© Marco Ferrari | Marco Ferrari, I pesci volanti di Kashan,2014. Kashan, Iran
Dal 10 Ottobre 2015 al 18 Ottobre 2015
Milano
Luogo: La Casa di Vetro
Indirizzo: via Luisa Sanfelice 3
Orari: tutti i giorni 15-19.30
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02.55019565
Sito ufficiale: http://www.lacasadivetro.com
Il riflesso come interpretazione del reale e nello stesso tempo come immagine trasfigurata, surreale, che perde i connotati dell’oggettività per diventare altro. È questa la doppia chiave di lettura della mostra "Marco Ferrari. Reflections" che si inaugura in anteprima per l'Italia presso La Casa di Vetro di via Luisa Sanfelice 3 a Milano sabato 10 ottobre 2015 dalle 15.00 alle 19.30 (ingresso libero) nell'ambito di Photofestival 2015 (edizione autunnale). In esposizione fino al 18 ottobre 30 foto tratte dal progetto "Reflections", portato avanti dall'autore in forma di diario ormai da un decennio tra Milano, la città in cui vive, l'Italia e l'estero - New York, Berlino, Parigi, l'India, la Svizzera, l’Iran. Che cosa rappresenta per lui il riflesso lo spiega direttamente Marco Ferrari: "È il mezzo per cogliere e raccontare una realtà altra, un flusso di coscienza per portare l’occhio e la mente a un livello diverso, per cercare di tradurre in immagini l'elemento surreale che c'è nel mondo che ci circonda e soprattutto dentro di noi".
Una pozzanghera, una vetrina, un laghetto di montagna: non ci sono soggetti preferiti o prescelti. "È la realtà stessa, quotidiana, del tutto abituale, che si presenta e si lascia osservare, che fa scattare la voglia di ritrarre il mondo con ogni strumento". Non c'è differenza così tra grandi città o angoli nascosti perché tutto diventa soggetto utile a mettere in scena la propria visione. Il risultato è un perfetto equilibrio estetico e narrativo, dove il racconto prende le mosse dal viaggio puramente fisico per trasformarsi in viaggio visionario, in cui i confini non sono più quelli della realtà cosi come la conosciamo ma quelli della propria mente.
Marco Ferrari (1979) è un fotografo e graphic designer. Ha studiato Design della comunicazione al Politecnico di Milano. Negli anni '90 si avvicina alla fotografia grazie al padre che gli permette di sperimentare nella piccola camera oscura casalinga. Freelance dal 2006 al 2011, nel 2012 è tra i fondatori di That’s All, studio associato di grafica e fotografia che realizza progetti di editoria, graphic design e comunicazione. Ha fotografato per varie testate editoriali e case di moda. Amante dei particolari, è incuriosito da riflessi e pozzanghere, che ritrae con ogni strumento.
Una pozzanghera, una vetrina, un laghetto di montagna: non ci sono soggetti preferiti o prescelti. "È la realtà stessa, quotidiana, del tutto abituale, che si presenta e si lascia osservare, che fa scattare la voglia di ritrarre il mondo con ogni strumento". Non c'è differenza così tra grandi città o angoli nascosti perché tutto diventa soggetto utile a mettere in scena la propria visione. Il risultato è un perfetto equilibrio estetico e narrativo, dove il racconto prende le mosse dal viaggio puramente fisico per trasformarsi in viaggio visionario, in cui i confini non sono più quelli della realtà cosi come la conosciamo ma quelli della propria mente.
Marco Ferrari (1979) è un fotografo e graphic designer. Ha studiato Design della comunicazione al Politecnico di Milano. Negli anni '90 si avvicina alla fotografia grazie al padre che gli permette di sperimentare nella piccola camera oscura casalinga. Freelance dal 2006 al 2011, nel 2012 è tra i fondatori di That’s All, studio associato di grafica e fotografia che realizza progetti di editoria, graphic design e comunicazione. Ha fotografato per varie testate editoriali e case di moda. Amante dei particolari, è incuriosito da riflessi e pozzanghere, che ritrae con ogni strumento.
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