Mazaccio & Drowilal. Mazacciology
Dal 26 Ottobre 2021 al 10 Gennaio 2022
Milano
Luogo: Glenda Cinquegrana Art Consulting
Indirizzo: Via Luigi Settembrini 17
Orari: dal martedì al sabato dalle 15.00 alle 19.00
Curatori: Mazaccio & Drowilal e Glenda Cinquegrana
Telefono per informazioni: +39 02 49429104
E-Mail info: info@glendacinquegrana.com
Sito ufficiale: http://www.glendacinquegrana.com
Glenda Cinquegrana Art Consulting è lieta di presentare Mazacciology la prima mostra personale italiana dedicata al duo francese Mazaccio & Drowilal. Reduci dal successo in Francia, che li ha visti vincitori del premio BMW Residence a Les Rencontres d’Arles nel 2013 cui hanno fatto seguito numerose mostre in istituzioni pubbliche, il duo, formato al secolo da Elise Mazac e Robert Drowilal, ha lavorato per l’esordio in Italia ad un progetto espositivo site-specific per gli spazi di via Settembrini. Fatto non tanto di fotografie ma di vere e proprie installazioni fotografiche, Mazacciology è capace di rappresentare in modo esaustivo una ricerca che, sotto l’impulso dell’estetica dei nuovi media digitali, lavora lungo l’azzeramento delle barriere fra fotografia, installazione e collage.
Pensata come un’esposizione che vuole essere onnicomprensiva della ricerca dei due artisti, Mazacciology si articola in tre sezioni differenti, legate a filoni specifici di indagine del duo: da un lato si trova una selezione di alcuni scatti inediti tratti dal ciclo fotografico “Wild Style”, che, legato al tema della rappresentazione degli animali, quelli che spopolano sui social e in rete, si caratterizza per l’uso di un’immagine fotografica tradizionale vista in costante ripensamento dei suoi codici di rappresentazione. Fra i riferimenti fotografici presenti nelle immagini, alcuni sono raffinatissimi, come quelli al maestro italiano Luigi Ghirri, ai quali si sovrappongono quelli alla trash e pop culture contemporanea, dove il gioco di spiazzamenti è costruito in una successione di balzi e sorprese. In una seconda sala, invece, sarà presente un nucleo di lavori tratti dalla serie “Nunuche”, fra i quali un lavoro installativo che rappresenta il distacco definitivo dal medium bidimensionale verso la liberazione dell’immagine fotografica nello spazio. In concomitanza con l’uscita dell'omonimo libro monografico, infine, una parte dell’esposizione è dedicata a “Paparazzi”, ciclo in cui la ricerca post fotografica basata sul prelievo di immagini da internet e i nuovi media, racconta il senso di perdita della distinzione fra la realtà e finzione, tipico dei nostri tempi. Lo spirito iconoclasta del duo, che appunta il suo sguardo dissacrante sul culto odierno delle celebrities, mantiene un linguaggio visivo a volte ridondante, a volte asciutto, ma sempre seduttivo e sedotto dal potere dell'immagine.
Pensata come un’esposizione che vuole essere onnicomprensiva della ricerca dei due artisti, Mazacciology si articola in tre sezioni differenti, legate a filoni specifici di indagine del duo: da un lato si trova una selezione di alcuni scatti inediti tratti dal ciclo fotografico “Wild Style”, che, legato al tema della rappresentazione degli animali, quelli che spopolano sui social e in rete, si caratterizza per l’uso di un’immagine fotografica tradizionale vista in costante ripensamento dei suoi codici di rappresentazione. Fra i riferimenti fotografici presenti nelle immagini, alcuni sono raffinatissimi, come quelli al maestro italiano Luigi Ghirri, ai quali si sovrappongono quelli alla trash e pop culture contemporanea, dove il gioco di spiazzamenti è costruito in una successione di balzi e sorprese. In una seconda sala, invece, sarà presente un nucleo di lavori tratti dalla serie “Nunuche”, fra i quali un lavoro installativo che rappresenta il distacco definitivo dal medium bidimensionale verso la liberazione dell’immagine fotografica nello spazio. In concomitanza con l’uscita dell'omonimo libro monografico, infine, una parte dell’esposizione è dedicata a “Paparazzi”, ciclo in cui la ricerca post fotografica basata sul prelievo di immagini da internet e i nuovi media, racconta il senso di perdita della distinzione fra la realtà e finzione, tipico dei nostri tempi. Lo spirito iconoclasta del duo, che appunta il suo sguardo dissacrante sul culto odierno delle celebrities, mantiene un linguaggio visivo a volte ridondante, a volte asciutto, ma sempre seduttivo e sedotto dal potere dell'immagine.
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