Michell Campanale. Archetipi. Suoni e Colori dalle Origini del Cosmo
Dal 18 Giugno 2015 al 22 Giugno 2015
Milano
Luogo: Palazzo Cusani
Indirizzo: via del Carmine 8
Enti promotori:
- Provincia di Milano - Settore Cultura
Telefono per informazioni: +39 329 6553592
E-Mail info: legrandeoiseau70@gmail.com
Le opere del maestro d'arte Michell Campanale, un’antologia a partire dal 1981 a tutt’oggi, sviluppatasi nel cuore della metropoli meneghina, crocevia del pensiero artistico, filosofico e culturale internazionale.
La collezione d'opere, nelle precedenti esposizioni, ha goduto del patrocinio della provincia di Milano settore Cultura, curata dell'Associazione Artistica Culturale “Zaffiro”, dal presidente Lidia Silanos, critico d’arte e caporedattore del mensile d’arte “InArte”, altresi’ promossa da molteplici Enti pubblici e privati, come negli ultimi anni l'Hotel Manin e Banca Mediolanum a Milano.
Importante sintesi, dunque, di un lungo percorso artistico filosofico quasi trentennale del Maestro, maturato spesso anche mediante le sinergie dei vari linguaggi artistici, percorrendo un complesso labirinto di studi interdisciplinari.
“..Dal colore direttamente alla forma …” dice il maestro “… e senza alcuna premeditazione o progettazione grafica iniziale..": dal caos nebuloso dei colori (specchio del turbine irrazionale del mondo emotivo) le forme appaiono gradatamente mediante l’azione “scultrice” e forgiante dei chiaro-scuri, o semplicemente per azione impersonale di esplosioni di colori “… come se alle forme finali si giunga guidati da un Impersonale Disegno o Destino..” M.Campanale - Serie informale dunque del maestro, quest'ultima, che ricorda gli studi sull'immagine dello psichiatra svizzero Rosharch e il suo noto test (la Farfalla di Rosharch), rivisitato dal M. Campanale, in un "action painting" che sintetizza i suoi studi filosofici esotherici sull'antica cultura della "lettura dei fondi del caffe'”, diffusa nei paesi mediorientali. Riproducendo un'interessante ricongiunzione tra psichiatria ed esotherismo.
Mentre un primo figurativismo di armonia di forme, quello di M.Campanale, che trae spesso ispirazione a un tardo impressionismo vedutistico, paesaggistico e “sinestetico”(vedute e paesaggi ispirati a celebri sinfonie tardo romantiche), o a un espressionismo, a volte cezanniano (con le nature morte ribelli agli schemi accademici), a volte invece con tratti di Gaugin (serie "Les Femme de Michell") o drammatici, tipici di Schiele o Schonberg ( serie Art for Psyco – Gioco di Specchi), sino a giungere al simbolico ed esoterico (serie Pyramides) e religioso (con soggetti a tema buddhista e cristiano), tipico delle sculture dell’ultimo decennio, che testimoniano il viaggio artistico del maestro, attraverso storia e psicologia, mitologia, esoterismo, filosofia, sino ai recenti studi sulla “semiologia arcaica”, alla ricerca delle origini sacre ed artistiche della scrittura e del logos umano.
“….Le opere in mostra - dice di lui il critico d'arte Lidia Silanos - saranno il compendio del suo operato artistico dalla sua prima giovinezza a oggi. Il suo percorso artistico è fatto di approfondimento e ricerca artistico-spirituale: la tecnica in continua evoluzione e i risvolti intimistici danno ai suoi lavori un grande valore aggiunto e un’adesione alla poetica del pensiero che lo porta a un atteggiamento mentale, risultato di una particolare intelligenza visiva scaturita dall’esperienza estetica e dall’originalità espressiva. Lo spazio e la luce sono due elementi che l’artista esprime con particolare sensibilità: il primo non necessariamente in rapporto con la tradizionale funzione prospettica, mentre la seconda risiede nella dimensione del rapporto tra la figurazione, come elemento dipinto, e la sua proiezione al riferimento concettuale..." (Lidia Silanos)
Michell Campanale (Ruvo di Puglia, Bari - classe 1970), milanese di adozione e in Francia negli anni della primissima infanzia, attualmente anche art director e curatore a Milano, socio artista del Museo della Permanente di Milano, autore e conduttore di programmi televisivi di arte e cultura, sembra artisticamente, a tutt’oggi abbandonare dunque gradatamente il figurativo, per spostarsi lentamente verso cio’ che si potrebbe definire “cromatico-semantico”, in una ricerca a ritroso delle origini "sacre ed artistiche" del linguaggio (una complessa indagine sui remoti arcaici sacri pittogrammi e/o incisioni - circa 11 ne ipotizza e ne rappresentera’ il Maestro, raffiguranti in origine le Funzioni o Forze Cosmiche - che divennero in seguito le prime forme di comunicazione e scrittura), seguendo inconsciamente le tracce del grande maestro catalano Joan Miro’: "...il disegno e la scrittura si rivelano inseparabilmente vincolati.. – J.Miro’-", o con le parole dello stesso M.Campanale "...quando scriviamo e' come se disegnassimo..", cosi’ come peraltro ci giunge dall’accezione greco-antica del termine “graphè = disegno”.
Buddhista dal 1998, e tra i pochi cultori in Italia del singolare percorso di “arte ed esoterismo”, (nell’accezione puramente greco antica - da esotherikos = ermetico, riservato a pochi – riferito alle scuole misteriche filosofiche Aristoteliche) M.Campanale estende tale ricerca ai suoni primari elementari, i cosiddetti “phonemi”(dal greco “phonè = suono), abbinati a ciascuna delle 22 simbologie arcaiche, (spesso denominati Arcani, o “Archetipi” - usando sommariamente il termine coniato dallo psichiatra svizzero C.G.Jung -primi elementari prodotti della creativita’umana). Phonemi, che gli antichi adpti alla spiritualita’ combinarono armonicamente formando i cosiddetti “MANTRA”(detti infatti "suoni archetipali), notando, nella recitazione degli stessi, effetti benefici sul corpo, sullo spirito e sulla propria relazione col mondo esterno (karma): a voler rilevare l'originaria funzione "sacra" della scrittura (come testimoniano antichi reperti in siti archeologici Indo-cinesi, databili tra l’6500 e il 4500 a.C., o come testimonia la stessa scrittura “sanscrita” degli antichi testi sacri Indo-Arii (i Sacri Veda) o i primi Geroglifici presso gli Egizi. Successivamente poi fuorviata da tale sacra funzione, la scrittura fu utilizzata, specie tra le popolazioni mesopotamiche, a scopi commerciali e identificativi: da questo momento in poi l’eredita’ sacra della scrittura viene rimossa e sepolta negli abissi della memoria genetica, da utilizzi profani e materialistici .
Tale ricerca artistico-storico-filosofica del Maestro, e’ stata oggetto di discussione in prestigiosi meetings internazionali di discipline orientali, o di conventions/lezioni presso diverse Accademie italiane, tenute dallo stesso M. Campanale (vds biografia). Un’antologia dunque di sculture, incisioni e pitture che rimandano “… alla “fonte primaria” dell’Essenza Umana, e della comunicazione, umana e di tutti gli elementi del Cosmo, ove tutti individualmente, nella loro molteplicita’ e diversita’, appartengono invero, strettamente interconnessi tra loro, a un unico grande Organismo…” (M.Campanale), esaltando il colore e il segno come primaria forma di comunicazione umana, principii creativi dunque del logos e del “pensiero/concetto/ forma”, in quanto primo arcaico “riflesso/proiezione” del complesso mondo emotivo umano (colore) connesso (segno) con il Grande Bio-Ritmo.
Una mostra dunque complessa e completa, che si prefigge di “... risvegliare la coscienza umana alla propria Natura Sacra: una consapevolezza e una autostima, da secoli (e oggi piu’ che mai), dimenticate, rimosse, violentate e oscurate ..." M.Campanale
La collezione d'opere, nelle precedenti esposizioni, ha goduto del patrocinio della provincia di Milano settore Cultura, curata dell'Associazione Artistica Culturale “Zaffiro”, dal presidente Lidia Silanos, critico d’arte e caporedattore del mensile d’arte “InArte”, altresi’ promossa da molteplici Enti pubblici e privati, come negli ultimi anni l'Hotel Manin e Banca Mediolanum a Milano.
Importante sintesi, dunque, di un lungo percorso artistico filosofico quasi trentennale del Maestro, maturato spesso anche mediante le sinergie dei vari linguaggi artistici, percorrendo un complesso labirinto di studi interdisciplinari.
“..Dal colore direttamente alla forma …” dice il maestro “… e senza alcuna premeditazione o progettazione grafica iniziale..": dal caos nebuloso dei colori (specchio del turbine irrazionale del mondo emotivo) le forme appaiono gradatamente mediante l’azione “scultrice” e forgiante dei chiaro-scuri, o semplicemente per azione impersonale di esplosioni di colori “… come se alle forme finali si giunga guidati da un Impersonale Disegno o Destino..” M.Campanale - Serie informale dunque del maestro, quest'ultima, che ricorda gli studi sull'immagine dello psichiatra svizzero Rosharch e il suo noto test (la Farfalla di Rosharch), rivisitato dal M. Campanale, in un "action painting" che sintetizza i suoi studi filosofici esotherici sull'antica cultura della "lettura dei fondi del caffe'”, diffusa nei paesi mediorientali. Riproducendo un'interessante ricongiunzione tra psichiatria ed esotherismo.
Mentre un primo figurativismo di armonia di forme, quello di M.Campanale, che trae spesso ispirazione a un tardo impressionismo vedutistico, paesaggistico e “sinestetico”(vedute e paesaggi ispirati a celebri sinfonie tardo romantiche), o a un espressionismo, a volte cezanniano (con le nature morte ribelli agli schemi accademici), a volte invece con tratti di Gaugin (serie "Les Femme de Michell") o drammatici, tipici di Schiele o Schonberg ( serie Art for Psyco – Gioco di Specchi), sino a giungere al simbolico ed esoterico (serie Pyramides) e religioso (con soggetti a tema buddhista e cristiano), tipico delle sculture dell’ultimo decennio, che testimoniano il viaggio artistico del maestro, attraverso storia e psicologia, mitologia, esoterismo, filosofia, sino ai recenti studi sulla “semiologia arcaica”, alla ricerca delle origini sacre ed artistiche della scrittura e del logos umano.
“….Le opere in mostra - dice di lui il critico d'arte Lidia Silanos - saranno il compendio del suo operato artistico dalla sua prima giovinezza a oggi. Il suo percorso artistico è fatto di approfondimento e ricerca artistico-spirituale: la tecnica in continua evoluzione e i risvolti intimistici danno ai suoi lavori un grande valore aggiunto e un’adesione alla poetica del pensiero che lo porta a un atteggiamento mentale, risultato di una particolare intelligenza visiva scaturita dall’esperienza estetica e dall’originalità espressiva. Lo spazio e la luce sono due elementi che l’artista esprime con particolare sensibilità: il primo non necessariamente in rapporto con la tradizionale funzione prospettica, mentre la seconda risiede nella dimensione del rapporto tra la figurazione, come elemento dipinto, e la sua proiezione al riferimento concettuale..." (Lidia Silanos)
Michell Campanale (Ruvo di Puglia, Bari - classe 1970), milanese di adozione e in Francia negli anni della primissima infanzia, attualmente anche art director e curatore a Milano, socio artista del Museo della Permanente di Milano, autore e conduttore di programmi televisivi di arte e cultura, sembra artisticamente, a tutt’oggi abbandonare dunque gradatamente il figurativo, per spostarsi lentamente verso cio’ che si potrebbe definire “cromatico-semantico”, in una ricerca a ritroso delle origini "sacre ed artistiche" del linguaggio (una complessa indagine sui remoti arcaici sacri pittogrammi e/o incisioni - circa 11 ne ipotizza e ne rappresentera’ il Maestro, raffiguranti in origine le Funzioni o Forze Cosmiche - che divennero in seguito le prime forme di comunicazione e scrittura), seguendo inconsciamente le tracce del grande maestro catalano Joan Miro’: "...il disegno e la scrittura si rivelano inseparabilmente vincolati.. – J.Miro’-", o con le parole dello stesso M.Campanale "...quando scriviamo e' come se disegnassimo..", cosi’ come peraltro ci giunge dall’accezione greco-antica del termine “graphè = disegno”.
Buddhista dal 1998, e tra i pochi cultori in Italia del singolare percorso di “arte ed esoterismo”, (nell’accezione puramente greco antica - da esotherikos = ermetico, riservato a pochi – riferito alle scuole misteriche filosofiche Aristoteliche) M.Campanale estende tale ricerca ai suoni primari elementari, i cosiddetti “phonemi”(dal greco “phonè = suono), abbinati a ciascuna delle 22 simbologie arcaiche, (spesso denominati Arcani, o “Archetipi” - usando sommariamente il termine coniato dallo psichiatra svizzero C.G.Jung -primi elementari prodotti della creativita’umana). Phonemi, che gli antichi adpti alla spiritualita’ combinarono armonicamente formando i cosiddetti “MANTRA”(detti infatti "suoni archetipali), notando, nella recitazione degli stessi, effetti benefici sul corpo, sullo spirito e sulla propria relazione col mondo esterno (karma): a voler rilevare l'originaria funzione "sacra" della scrittura (come testimoniano antichi reperti in siti archeologici Indo-cinesi, databili tra l’6500 e il 4500 a.C., o come testimonia la stessa scrittura “sanscrita” degli antichi testi sacri Indo-Arii (i Sacri Veda) o i primi Geroglifici presso gli Egizi. Successivamente poi fuorviata da tale sacra funzione, la scrittura fu utilizzata, specie tra le popolazioni mesopotamiche, a scopi commerciali e identificativi: da questo momento in poi l’eredita’ sacra della scrittura viene rimossa e sepolta negli abissi della memoria genetica, da utilizzi profani e materialistici .
Tale ricerca artistico-storico-filosofica del Maestro, e’ stata oggetto di discussione in prestigiosi meetings internazionali di discipline orientali, o di conventions/lezioni presso diverse Accademie italiane, tenute dallo stesso M. Campanale (vds biografia). Un’antologia dunque di sculture, incisioni e pitture che rimandano “… alla “fonte primaria” dell’Essenza Umana, e della comunicazione, umana e di tutti gli elementi del Cosmo, ove tutti individualmente, nella loro molteplicita’ e diversita’, appartengono invero, strettamente interconnessi tra loro, a un unico grande Organismo…” (M.Campanale), esaltando il colore e il segno come primaria forma di comunicazione umana, principii creativi dunque del logos e del “pensiero/concetto/ forma”, in quanto primo arcaico “riflesso/proiezione” del complesso mondo emotivo umano (colore) connesso (segno) con il Grande Bio-Ritmo.
Una mostra dunque complessa e completa, che si prefigge di “... risvegliare la coscienza umana alla propria Natura Sacra: una consapevolezza e una autostima, da secoli (e oggi piu’ che mai), dimenticate, rimosse, violentate e oscurate ..." M.Campanale
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