Orticanoodles. Inside
Dal 09 Febbraio 2021 al 28 Febbraio 2021
Milano
Luogo: Studio Museo Francesco Messina
Indirizzo: Via San Sisto 4/A
Orari: da martedì a domenica, ore 9.30-17.30 (ultimo ingresso 17.00)
Costo del biglietto: Ingresso gratuito, prenotazione non obbligatoria
Telefono per informazioni: +39 02 86453005
E-Mail info: c.museomessina@comune.milano.it
Sito ufficiale: http://www.wunderkammern.net
Lo Studio Museo Francesco Messina presenta “INSIDE”, dal 9 al 28 febbraio 2021, prima mostra personale del collettivo muralista Orticanoodles in uno spazio museale.
Il collettivo milanese ha al suo attivo oltre trenta murales nella sola Milano eseguiti in questi dieci anni, da Quarto Oggiaro all’Isola, da Piazza Cardinal Ferrari a P.zza Zavattari per approdare nel loro quartiere, Ortica, con il progetto OrMe. Decine sono le collaborazioni nazionali e internazionali che rendono Orticanoodles una delle firme italiane di muralismo più rinomata nell’ambito dell’arte urbana.
“Inside” è un ciclo di 30 opere su legno sviluppate nella ricerca degli ultimi due anni di attività. Con queste opere Orticanoodles mette in scena significati molto intimi (da qui il titolo “Inside”) che spesso la dimensione politica dell’arte urbana non permette. I soggetti dipinti nelle opere di “Inside” sono i medesimi che possiamo trovare nella produzione di strada, ma anatomie, fiori, volti e scenari urbani esibiti in “Inside” hanno un gusto molto diverso, decadente e corrosivo, rispetto alle espressioni muraliste di Orticanoodles, con toni antitetici rispetto alla bellezza spesso celebrata dai committenti di muralismo urbano.
Ogni pannello esposto è il risultato di un processo produttivo complesso. Le opere sono realizzate tramite stencil e spolvero, tecniche proprie del muralismo classico, qui applicate su legno; dopo la pittura, l’artista distrugge letteralmente ogni pannello, che viene tagliato e poi ricomposto giustapponendo sezioni di pannelli diversi, a generare un’opera a più livelli, ricomprendente più soggetti. La lettura dell’opera finale si trasforma per il fruitore in una coinvolgente esperienza di ricostruzione di soggetti complessi e in un gioco di riconoscimento delle figure emergenti.
La prima sala del museo ospita la rappresentazione di figure maschili, che raccontano la propria fragilità sotto forma di scheletri o, al contrario, corazzate attraverso minacciose armature, simbolo della scriteriata violenza patriarcale e del controllo sociale.
Al piano interrato visitiamo una città-dormitorio, con ridondanti facciate di edifici urbani trasformate in pattern e ritratti di artisti mercificati al punto di trasformarsi in icone pop svuotate di significato, a rappresentare l’appiattimento della vita nella società dei consumi.
Un altro nucleo significativo riguarda il fiore, soggetto ricorrente nelle grandi opere murali di Orticanoodles, qui rappresentato nel suo lato corrotto e caduco.
Le sale superiori del museo sono dedicate a ritratti femminili, che Orticanoodles trasfigura affiancandoli a riproduzioni di soggetti classici, figure umanoidi, segmenti meccanici o scheletrici, a rappresentare, ancora una volta, l’intrinseca fragilità di esseri umani assoggettati dall’apparenza e dai costumi.
Tutte le opere in mostra sono in dialogo con statue (o studi) del maestro Messina, il cui soggetto principe della produzione fu proprio il corpo: anche da questo nasce l’intento di ospitare la mostra del collettivo milanese, che ha fatto dell’arte pittorica figurativa uno dei suoi tratti distintivi e che nelle sale del museo arriva a rappresentarne nuove visioni intimiste e provocatorie.
La relazione tra l'opera di Francesco Messina e il lavoro di Orticanoodles si realizzerà, nei giorni di apertura della mostra, anche attraverso un nuovo murale che il collettivo dipingerà in via Borsieri 5, quartiere Isola.
Il soggetto sarà la ballerina Aida Accolla, spesso modella del Messina con Carla Fracci e Luciana Savignano. Mentre in mostra si potranno apprezzare i ritratti di queste ultime, ad Aida Accolla il collettivo tributa l’opera outdoor.
Orticanoodles nasce dall’incontro di Walter Contipelli “Wally” (Carrara, 1977) e Alessandra Montanari “Alita” (Milano, 1975). Muove i suoi primi passi sui muri di Milano tramite la tecnica dello stencil, in cui si distingue per capacità tecnica e sperimentazione. Nel 2004, Orticanoodles è nella TSO crew. La prima immagine associata al duo, diffusa attraverso il medium dello sticker o dello stencil su poster, è costituita da un volto il cui sguardo si perde verso l’alto e in cui l’osservatore può individuare l’icona di Cristo, tuttavia il taglio ravvicinato e l’assenza di simboli la avvicinano a quella di un volto qualsiasi. Dalle prime sperimentazioni nasce il nome che oggi identifica un gruppo di produzione ben più esteso, divenuto factory di curatela e produzione per altri artisti. Il riferimento alla proliferazione della pianta infestante è anche ispirato al nome del quartiere milanese di Ortica, in cui Orticanoodles risiede. Attorno al 2006, oltre al Cristo, sono numerose le immagini associate alla coppia e che diventano soggetti dei primi dipinti: la rana, il cuore spinoso e una forchetta con noodles urticanti sono alcune delle più rappresentative. Con lo stencil viene plasmato un immaginario pop che si esprime prevalentemente mediante ritratti iconici. Vista la dimensione sempre più estesa delle opere nate grazie a commissioni pubbliche, nel 2013 (anno in cui Orticanoodles dipinge il ritratto di Francesca Rolla in Piazza delle Erbe a Carrara) mette a punto una tecnica ricollegabile a quella antica dello spolvero. Ottiene riconoscimento internazionale grazie al virtuosismo nell’uso degli stencil, ed è invitato a partecipare a manifestazioni come il Cans Festival, organizzato da Banksy (Londra 2008) e Stencil History X (Parigi 2008). Nel 2010 la galleria Itinerrance di Parigi gli dedica una personale, nel 2010 è al Mart di Rovereto nell’ambito della collettiva dedicata alla Stencil Art, mentre nel 2013 il collettivo partecipa alla mostra epocale Tour-Paris 13, a Parigi. Tra le commissioni di aziende private si segnalano ENI, Allianz, Credit Agricole, Cariparma, Biffi, Boston Consulting. Gli interventi di Orticanoodles si trovano in varie città italiane oltre a Milano, tra cui Bologna, Carrara, Napoli, Lecco, Massa, Mantova, Catania, Verona. Ha lavorato a Djerba in Tunisia, ha ritratto Joseph Beuys a Dusseldorf, Gilberto Gil a Rio de Janeiro, oltre ad aver lavorato ad Amsterdam, Misurata, Pechino, Rosenthal. La Torre Allianz di Milano entra nel Guinness dei primati grazie a quasi 3 chilometri quadrati di muri dipinti da Orticanoodles in essa. Il collettivo si occupa infatti dal 2011 di progetti di arte partecipata, riconoscendo l’importanza del coinvolgimento attivo della popolazione che normalmente abita i luoghi interessati dall'arte urbana. Orticanoodles si riconosce in una logica di inclusione e pensiero plurale, lontana da prospettive individualistiche.
Partecipano in qualità di sponsor tecnici della mostra Wunderkammern e Wit Design.
Wunderkammern è una galleria di arte contemporanea, fondata nel 2008 apre la sua prima sede a Roma e la seconda sede a Milano nel 2016. La galleria è caratterizzata da tre valori principali: la ricerca artistica, la professionalità e il mercato dell'arte. Wunderkammern promuove un programma internazionale di eccellenza della ricerca artistica contemporanea nelle sue differenti forme e linguaggi. La galleria rappresenta artisti emergenti, mid-career e affermati, e ha l'obiettivo di creare un ambiente stimolante di sperimentazione, dialogo e sviluppo del loro lavoro in forte relazione con il pubblico. Gli artisti e i loro progetti sono spesso i soggetti di molti articoli di riviste nazionali e sono recensiti da un ampio numero di riviste d'arte. Wunderkammern fa parte dell'Associazione Nazionale Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea, ANGAMC.
Wit Design è la casa di produzione a supporto di artisti e realtà del settore dell’arte urbana; segue la progettazione, le relazioni istituzionali, la curatela e la messa a terra di operazioni artistiche complesse ospitate nello scenario cittadino. Supporta i lavori con video e fotografie di massima qualità, per comunicare e valorizzare ogni realizzazione.
Il collettivo milanese ha al suo attivo oltre trenta murales nella sola Milano eseguiti in questi dieci anni, da Quarto Oggiaro all’Isola, da Piazza Cardinal Ferrari a P.zza Zavattari per approdare nel loro quartiere, Ortica, con il progetto OrMe. Decine sono le collaborazioni nazionali e internazionali che rendono Orticanoodles una delle firme italiane di muralismo più rinomata nell’ambito dell’arte urbana.
“Inside” è un ciclo di 30 opere su legno sviluppate nella ricerca degli ultimi due anni di attività. Con queste opere Orticanoodles mette in scena significati molto intimi (da qui il titolo “Inside”) che spesso la dimensione politica dell’arte urbana non permette. I soggetti dipinti nelle opere di “Inside” sono i medesimi che possiamo trovare nella produzione di strada, ma anatomie, fiori, volti e scenari urbani esibiti in “Inside” hanno un gusto molto diverso, decadente e corrosivo, rispetto alle espressioni muraliste di Orticanoodles, con toni antitetici rispetto alla bellezza spesso celebrata dai committenti di muralismo urbano.
Ogni pannello esposto è il risultato di un processo produttivo complesso. Le opere sono realizzate tramite stencil e spolvero, tecniche proprie del muralismo classico, qui applicate su legno; dopo la pittura, l’artista distrugge letteralmente ogni pannello, che viene tagliato e poi ricomposto giustapponendo sezioni di pannelli diversi, a generare un’opera a più livelli, ricomprendente più soggetti. La lettura dell’opera finale si trasforma per il fruitore in una coinvolgente esperienza di ricostruzione di soggetti complessi e in un gioco di riconoscimento delle figure emergenti.
La prima sala del museo ospita la rappresentazione di figure maschili, che raccontano la propria fragilità sotto forma di scheletri o, al contrario, corazzate attraverso minacciose armature, simbolo della scriteriata violenza patriarcale e del controllo sociale.
Al piano interrato visitiamo una città-dormitorio, con ridondanti facciate di edifici urbani trasformate in pattern e ritratti di artisti mercificati al punto di trasformarsi in icone pop svuotate di significato, a rappresentare l’appiattimento della vita nella società dei consumi.
Un altro nucleo significativo riguarda il fiore, soggetto ricorrente nelle grandi opere murali di Orticanoodles, qui rappresentato nel suo lato corrotto e caduco.
Le sale superiori del museo sono dedicate a ritratti femminili, che Orticanoodles trasfigura affiancandoli a riproduzioni di soggetti classici, figure umanoidi, segmenti meccanici o scheletrici, a rappresentare, ancora una volta, l’intrinseca fragilità di esseri umani assoggettati dall’apparenza e dai costumi.
Tutte le opere in mostra sono in dialogo con statue (o studi) del maestro Messina, il cui soggetto principe della produzione fu proprio il corpo: anche da questo nasce l’intento di ospitare la mostra del collettivo milanese, che ha fatto dell’arte pittorica figurativa uno dei suoi tratti distintivi e che nelle sale del museo arriva a rappresentarne nuove visioni intimiste e provocatorie.
La relazione tra l'opera di Francesco Messina e il lavoro di Orticanoodles si realizzerà, nei giorni di apertura della mostra, anche attraverso un nuovo murale che il collettivo dipingerà in via Borsieri 5, quartiere Isola.
Il soggetto sarà la ballerina Aida Accolla, spesso modella del Messina con Carla Fracci e Luciana Savignano. Mentre in mostra si potranno apprezzare i ritratti di queste ultime, ad Aida Accolla il collettivo tributa l’opera outdoor.
Orticanoodles nasce dall’incontro di Walter Contipelli “Wally” (Carrara, 1977) e Alessandra Montanari “Alita” (Milano, 1975). Muove i suoi primi passi sui muri di Milano tramite la tecnica dello stencil, in cui si distingue per capacità tecnica e sperimentazione. Nel 2004, Orticanoodles è nella TSO crew. La prima immagine associata al duo, diffusa attraverso il medium dello sticker o dello stencil su poster, è costituita da un volto il cui sguardo si perde verso l’alto e in cui l’osservatore può individuare l’icona di Cristo, tuttavia il taglio ravvicinato e l’assenza di simboli la avvicinano a quella di un volto qualsiasi. Dalle prime sperimentazioni nasce il nome che oggi identifica un gruppo di produzione ben più esteso, divenuto factory di curatela e produzione per altri artisti. Il riferimento alla proliferazione della pianta infestante è anche ispirato al nome del quartiere milanese di Ortica, in cui Orticanoodles risiede. Attorno al 2006, oltre al Cristo, sono numerose le immagini associate alla coppia e che diventano soggetti dei primi dipinti: la rana, il cuore spinoso e una forchetta con noodles urticanti sono alcune delle più rappresentative. Con lo stencil viene plasmato un immaginario pop che si esprime prevalentemente mediante ritratti iconici. Vista la dimensione sempre più estesa delle opere nate grazie a commissioni pubbliche, nel 2013 (anno in cui Orticanoodles dipinge il ritratto di Francesca Rolla in Piazza delle Erbe a Carrara) mette a punto una tecnica ricollegabile a quella antica dello spolvero. Ottiene riconoscimento internazionale grazie al virtuosismo nell’uso degli stencil, ed è invitato a partecipare a manifestazioni come il Cans Festival, organizzato da Banksy (Londra 2008) e Stencil History X (Parigi 2008). Nel 2010 la galleria Itinerrance di Parigi gli dedica una personale, nel 2010 è al Mart di Rovereto nell’ambito della collettiva dedicata alla Stencil Art, mentre nel 2013 il collettivo partecipa alla mostra epocale Tour-Paris 13, a Parigi. Tra le commissioni di aziende private si segnalano ENI, Allianz, Credit Agricole, Cariparma, Biffi, Boston Consulting. Gli interventi di Orticanoodles si trovano in varie città italiane oltre a Milano, tra cui Bologna, Carrara, Napoli, Lecco, Massa, Mantova, Catania, Verona. Ha lavorato a Djerba in Tunisia, ha ritratto Joseph Beuys a Dusseldorf, Gilberto Gil a Rio de Janeiro, oltre ad aver lavorato ad Amsterdam, Misurata, Pechino, Rosenthal. La Torre Allianz di Milano entra nel Guinness dei primati grazie a quasi 3 chilometri quadrati di muri dipinti da Orticanoodles in essa. Il collettivo si occupa infatti dal 2011 di progetti di arte partecipata, riconoscendo l’importanza del coinvolgimento attivo della popolazione che normalmente abita i luoghi interessati dall'arte urbana. Orticanoodles si riconosce in una logica di inclusione e pensiero plurale, lontana da prospettive individualistiche.
Partecipano in qualità di sponsor tecnici della mostra Wunderkammern e Wit Design.
Wunderkammern è una galleria di arte contemporanea, fondata nel 2008 apre la sua prima sede a Roma e la seconda sede a Milano nel 2016. La galleria è caratterizzata da tre valori principali: la ricerca artistica, la professionalità e il mercato dell'arte. Wunderkammern promuove un programma internazionale di eccellenza della ricerca artistica contemporanea nelle sue differenti forme e linguaggi. La galleria rappresenta artisti emergenti, mid-career e affermati, e ha l'obiettivo di creare un ambiente stimolante di sperimentazione, dialogo e sviluppo del loro lavoro in forte relazione con il pubblico. Gli artisti e i loro progetti sono spesso i soggetti di molti articoli di riviste nazionali e sono recensiti da un ampio numero di riviste d'arte. Wunderkammern fa parte dell'Associazione Nazionale Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea, ANGAMC.
Wit Design è la casa di produzione a supporto di artisti e realtà del settore dell’arte urbana; segue la progettazione, le relazioni istituzionali, la curatela e la messa a terra di operazioni artistiche complesse ospitate nello scenario cittadino. Supporta i lavori con video e fotografie di massima qualità, per comunicare e valorizzare ogni realizzazione.
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