Parole e Colori. Moreno Gentili e Guido Rocca

Guido Rocca, Il futuro, 2017, olio e acrilico su tela, 100x100 cm.

 

Dal 16 Gennaio 2019 al 31 Gennaio 2019

Milano

Luogo: Galleria Francesco Zanuso

Indirizzo: corso di Porta Vigentina 26

Orari: da lunedì a giovedì 15-19; venerdì e in altri orari su appuntamento

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 335 6379291

E-Mail info: francesco.zanuso@gmail.com

Sito ufficiale: http://www.galleriafrancescozanuso.com



L’interessante rassegna di mostre bipersonali organizzate dal gallerista Francesco Zanuso prosegue anche nel 2019. Ad inaugurare il nuovo anno sarà la coppia formata dall’autore dei Manifesti poeticiMoreno Gentili e dall’artistalirico-astrattoGuido Rocca. L’esposizione, intitolata “Parole e Colori”, inaugurerà mercoledì 16 gennaio alle 18 in Corso di Porta Vigentina 26 a Milano e sarà fruibile fino al 31 gennaio.

I “Manifesti poetici” diMoreno Gentilisono l’espressione di un pensiero che è meditazione e visione in forma di oggetto da esporsi negli spazi di coabitazione privata e pubblica. Uno dei suoi manifesti infatti arreda, intrattiene, informa e regala suggestioni spesso emozionanti e questi sono davvero particolari. Tra le opere esposte di Gentili alla Galleria Zanuso, i manifesti inediti “Milano é…”, omaggio poetico alla nostra città, “Bevo vivere”, un viaggio di parole nelle emozioni del buon bere, “Caffè”, manifesto di suggestioni dedicate a questo rito centenario del nostro quotidiano. Oltre a questi il celebre “Ti amo”, il manifesto dei “No” e “Piantala!”, testo salvifico che aiuta a ritrovare buon umore nei momenti difficili. 
Caratteristica dei manifesti poetici, è la scrittura in forma di Mantra in cui l’autore accompagna il collezionista in una consapevolezza utile a non perdere di vista la realtà, anche in modo ironico e autoironico. I manifesti sono stampati in formato 80x100 cm su carta, o su supporto rigido in tiratura numerata e firmata dall’autore.  
Scrive di lui Ludovico di Giovanni: “Moreno Gentili, scrittore, artista e designer, si pone nella tradizione creativa italiana di un eclettismo dove figure come Carlo Mollino, Emilio Tadini, Dino Buzzati, Carla Cerati, Pier Paolo Pasolini e altri, hanno lasciato tracce di esperienza creativa multiforme libera e indipendente da mercati, influenze critiche e condizionamenti culturali. La ricerca dell’innovazione è la spinta che tende a muovere la curiosità di questi ricercatori di emozioni che fanno della sperimentazione artistica un linguaggio riconducibile alla loro personalità che oggi definiremmo “multitasking”, ma che in realtà segna nella storia dell’Arte italiana molti passaggi epocali. Un valore aggiunto -questa curiosità- che rompe spesso mode e convenzioni per dare vita a nuovi linguaggi creativi che danno lustro al nostro paese”. 

L’Arte rappresenta per Guido Rocca la vita stessa. È l’accondiscendente compagna di viaggio; l’illuminazione del cammino; il grembo materno in cui rinascere dopo ogni sconfitta; il porto quieto dove riposare la mente; la cura per i malesseri dell’anima. L’arte mi ha accompagnato fin da bambino. La poesia è stata la mia prima vera amica e grazie a lei riuscivo a comunicare in maniera sincera...” Al termine di interminabili viaggi, avventure estreme, deviazioni pericolose, Rocca ristabilirà i propri equilibri psicofisici proprio grazie all’Arte, al suo potere totalizzante e salvifico. “Adesso creare è ciò che mi permette di provare soddisfazione, mi fa sentire vivo e me stesso, in quanto ritengo l’arte una forma di comunicazione spirituale. La mia speranza è che questa trasformazione avvenga anche in chi comunica con i miei dipinti e poesie.” Le opere lirico-astratte di Guido Rocca vivono di un’istintualità pura e provocante. Nell’ormai raggiunto equilibrio rappresentativo la luce detta l’ordito dell’opera, che il colore completa con trame evocatrici e coinvolgenti. Le opere vibrano di suggestioni che il fruitore è chiamato a fare proprie, in una sorta di afflato mistico che dovrebbe condurre alla condivisione di sensazioni intime e profonde“…dipingo e scrivo con la consapevolezza che l’arte è una forma di rivoluzione gentile e che è energia vitale per la sopravvivenza e il miglioramento della società.”L’intuizione di Rocca si avvicina dunque a ciò che in letteratura definiremmo come “opera aperta”, una narrazione (verbale o grafica poco importa) dove il fruitore è libero di apportare il proprio contributo, non solo suggerendo diverse soluzioni interpretative, ma contribuendo ad ampliare i confini dell’opera stessa, in un’azione di costante arricchimento dei contenuti.

Inaugurazione mercoledì 16 gennaio dalle 18 alle 21

SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI