The Collective. Jonathan Guaitamacchi, Dario Vella, Elena Modorati, Melis Yalvac, Mohsen Taasha Wahidi, Zahra Orna Kazemi
Dal 29 Gennaio 2015 al 06 Marzo 2015
Milano
Luogo: Palazzo Bocconi
Indirizzo: corso Venezia 48
Orari: da lunedì a venerdì 10-18
Telefono per informazioni: +39 334 2849730
E-Mail info: gallery@theca-art.com
Sito ufficiale: http://www.theca-art.com
Una nuova mostra d'arte contemporanea "THE COLLECTIVE" ospitata presso Palazzo Bocconi a Milano, sede di Azimut Consulenza SIM SpA darà' il via ad un evento che propone un confronto di cinque artisti di nazionalità, generazioni e culture diverse che dialogo con differenti stili e linguaggi attraverso le loro opere d'arte che daranno vita ad una nuova comunicazione tra arte e pensiero ma soprattutto arte e vita."THE COLLECTIVE" è un percorso innovativo in cui lo spettatore sarà accompagnato da un'esperienza visiva in cui il ritmo e gli stili differenti diventano un'occasione di utilizzare lo spazio come contenitore alternativo di una poetica visiva contemporanea.?
Jonathan Guaitamacchi è un artista contemporaneo inglese nato a Londra nel 1961, diplomato in Pittura all'Accademia di Brera a Milano e vive tra Londra, Milano e Cape Town. nel 1997 dopo un breve lavoro svolto all'interno degli impianti industriali dismessi di produzione del gas a Bovisa (Milano) L'AEM ( Azienda Energetica Municipale del Gas ) organizza, sponsorizza e presenza la sua prima mostra personale all'interno delle Officine della Pressione, mostra che gli permetterà di diventare noto al mondo dell'Arte Contemporanea. Il 2005 è l'anno di pieno riconoscimento all'estero quando i suoi lavori sono esposti alla Biennale di Pechino in Cina. Le opere di Guaitamacchi si concentrano e si dedicano ai paesaggi e alle vedute urbane spesso e soprattutto londinesi, paesaggi che sembrano dissolversi lentamente sotto lo sguardo dello spettatore.?
Elena Modorati Nasce a Milano nel 1969. Si laurea in Filosofia con indirizzo Estetico all’Università degli Studi di Milano. Esordisce in mostra personale nel 2002 a Milano, proseguendo l’itinerario espositivo con continuità. Nelle sue opere emerge di volta in volta un accento specifico di superficie che equivale ad una nominazione, una sorta di inquadratura arbitraria che continua ad alludere al proprio contesto. L'oggetto, l'immagine, l'espediente visivo o l'occasione comunque lo si voglia chiamare e' più che altro una tonalità risultante da una scelta espressiva come restrizione di campo necessaria perché qualcosa esista, abbia un corpo individuale concreto che non esclude rimandi e risonanze, al contrario e' sostenuto. Numerose le mostre personali e collettive soprattutto in Italia.
Dario Vella è nato a Piombino in provincia di Grosseto nel 1979. Inizia la sua carriera di artista nei primi anni novanta dedicandosi alla street art realizzando grandi opere murarie, contemporaneamente alla passione per il graffiti porta avanti studi pittorici e grafici creando con il passare del tempo, una personale maturità artistica e una visione molto concreta dell’arte rispetto alla sua naturale concezione. Le sue opere hanno l’impatto dell’informale nonostante i contenuti figurativi, viene, nel corso degli anni, influenzato nei gusti dal tempo in cui cresce e dal movimenti artistico della Pop Art. I dipinti di Vella filtrano il sapore della strada con il gusto e l’estetica degli interni accostando colature e abrasioni di intonaco a colori ricchi di intensità, mettendo in contrapposizione degrado e abbandono a ricchezza e benessere, il tutto decorato da figure spesso monocromatiche dalle forme regolari e piacevoli alla vista.
Melis Yalvac nasce a Gronau (Germania) nel 1984 da genitori turchi e vive in Turchia fino all'età di tre anni.??Si Laurea in Architettura al Politecnico di Milano. Dopo 3 anni nell'editoria, decide di dedicarsi alla fotografia e istruita dalla sua mentore Paula da Silva, si specializza nella fotografia equina. I "suoi cavalli" escono da fondi polverosi come immagini della memoria, creature magiche fatte di ombre, disegnate dal vento. La magia delle opere di Yalvac ci fanno intuire che l'artista ha un occhio senza malizia che riscopre la natura fiera e sincera dell'animale a prescindere dal rapporto con l'uomo.
Mohsen Taasha Wahidi nasce nel1991 a Kabul (Afghanistan) ed è uno dei giovani artisti più interessanti nel panorama delle arti visive afghane. Di etnia Hazara, minoranza di origini turco-mongoliche e fede sciita, Moshen Taasha Wahidi si appassiona al disegno fin da bambino e coltiva le sue doti nell'Institute of Fine Arts di Kabul e nell'ambito di workshops sull'arte contemporanea organizzati nella città da artisti internazionali, come Ashkan Sepahwand, Adrian Villar Rojas, Chu e Emeric Lhuisset. L'opera di Moshen Taasha, prevalentemente pittorica ma aperta nelle sue ultime espressioni anche al video e all'istallazione, e' caratterizzata da un forte radicamento nella cultura millenaria della sua terra, temi da cui parte per sviluppare una riflessione critica sulla situazione sociopolitica del paese, martoriato da divisione interetniche, integralismo religioso e da una guerra che dura ormai da più di dieci anni.?
Zahra Orna Kazemi nasce nel 1993 a Mashhad (Iran). Nell’anno 2009 si iscrive all’Università Ferdowsi di Mashhad nel corso laurea in Natural Resources Engineering. Nello stesso anno inizia la sua carriera artistica. Zahara Orna Kazemi è stata selezionata come miglior giovane artista alla 4a edizione del Contemporary Art Prize of Afghanistan (Kabul, 2013). Orna è uno dei membri del gruppo artistico afghano TAASHA. Il suo lavoro è stato esposto e pubblicato nella grande retrospettiva americana sull’arte afghana organizzata dal Sarnoff Museum of Art (New Jersey College) nella mostra curata di Deborah Sutton, gennaio 2014. Il suo lavoro è stato esposto in Libano, Italia, Usa.
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Lisetta Carmi. Molto vicino, incredibilmente lontano