William P. Gottlieb. A Jazz Story

© William P. Gottlieb / Library of Congress | William P. Gottlieb, Ritratto di Louis Armstrong, Aquarium, New York, N.Y., ca. luglio 1946

 

Dal 17 Settembre 2022 al 03 Dicembre 2022

Milano

Luogo: La Casa di Vetro

Indirizzo: Via Luisa Sanfelice 3

Orari: dal mercoledì al sabato dalle 16 alle 19:30 (ultimo ingresso alle 19:00)

Curatori: Alessandro Luigi Perna

Costo del biglietto: € 5,00. Visite guidate su appuntamento (minimo 4 persone): € 15,00. Foto-proiezioni commentate su appuntamento (minimo 10 persone): € 15,00. Il biglietto di ingresso permette: di tornare a visitare la mostra tutte le volte che si vuole presentando la ricevuta e di visionare la mostra nella versione on line per una settimana a partire dal lunedì successivo

Telefono per informazioni: +39 02.3943.8395

Sito ufficiale: http://www.lacasadivetro.com


In anteprima assoluta per l’Italia, apre al pubblico il 17 settembre 2022 presso “La Casa di Vetro” di Milano la mostra “William P. Gottlieb. A Jazz Story”, una selezione di immagini sui grandi protagonisti della musica jazz degli anni ’40 del Novecento tratta dalla collezione di fotografie realizzate dal giornalista e fotografo americano William P. Gottlieb e oggi conservate, grazie al sostegno finanziario dell’Ira and Leonore S. Gershwin Fund, dalla Library of Congress degli Stati Uniti. 
 
In programma fino al 3 dicembre 2022, curata da Alessandro Luigi Perna e prodotta da Eff&Ci - Facciamo Cose per il progetto History & Photography – La Storia raccontata dalla Fotografia, la mostra si compone di 60 immagini stampate (riproduzioni digitali da stampe d’epoca e negativi) scattate da Gottlieb tra il 1938 e il 1948, durante la cosiddetta “Golden Age of Jazz” (l’età d’oro del jazz), quando lo swing raggiunse il suo apice e si sviluppò il jazz moderno. A inviare Gottlieb nei principali locali jazz di Washington e soprattutto di New York City erano la prestigiosa testata Washington Post e le riviste specializzate Downbeat e Record Changer. 
 
Abile artigiano, fotografo autodidatta, nei suoi reportage giornalistici e fotografici ha intervistato e ritratto i principali musicisti del jazz dell’epoca tra cui Louis Armstrong, Billy Holiday, Ella Fitzgerald, Dizzy Gillespie, Charlie Parker, Miles Davis, Thelonious Monk, Frank Sinatra, Cab Calloway e moltissimi altri cantanti e musicisti che hanno fatto la storia e la cultura del jazz. La collezione è considerata dalla critica un importante e insostituibile contributo alla documentazione della cultura americana in un periodo in cui la musica jazz raggiungeva il suo massimo livello di popolarità e diventava un carattere essenziale e riconosciuto anche all’estero della società statunitense. 
 
Le sue immagini di cantanti e musicisti jazz sono forse le più riprodotte nella storia della fotografia americana. A risultare vincente nei suoi articoli e poi, in particolare, nei suoi scatti la capacità di catturare le personalità dei musicisti con estrema sensibilità e senso della narrazione, non solo sul palco ma anche una volta smessi i panni delle star mentre sono nei camerini, in strada o durante le sessioni di prova. A fare da sfondo una New York notturna e suggestiva, spesso fotografata a colori, un soluzione inedita per un’epoca in cui la fotografia non in bianco e nero era tecnicamente ancora all’inizio e pochissimo diffusa sia a livello professionale che amatoriale. 
 
La mostra partecipa anche alla 17° edizione di Milano Photofestival (14 settembre – 31 ottobre 2022) e alla 7° edizione di JazzMi (29 settembre – 9 ottobre 2022).
 
William P. Gottlieb nasce a Brooklyn, New York, il 28 gennaio del 1917. Inizia la sua carriera di fotografo alla fine degli anni ‘30, durante l'ultimo anno di università. All’epoca è infatti, nel ruolo di giornalista, il curatore di una rubrica di jazz per il Washington Post. Quando il giornale decide che non si può permettere un fotografo per illustrare i suoi pezzi allora Gottlieb si acquista una macchina fotografica e comincia a scattare lui stesso le immagini. 
Dopo avere prestato servizio durante la seconda guerra mondiale come aviere, Gottlieb lavora come giornalista e fotografo per la rivista Down Beat, la più importante tra le testate giornalistiche che si occupano di musica e in particolare di jazz. Anche altri periodici – come Record Changer, Saturday Review e Collier's - accolgono sue foto e servizi giornalistici. Nel 1948 Gottlieb lascia il giornalismo per poter seguire più da vicino la sua famiglia. Da allora indirizza la sua vita professionale nel settore dell’illustrazione didattica, un’attività che gli vale l’attribuzione di numerosi premi. Muore, per complicazioni dovute a un infarto, il 23 aprile 2006 all’età di 89 anni.

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