Winfred GAUL
![Winfred Gaul, Fondazione Zappettini, Milano Winfred Gaul, Fondazione Zappettini, Milano](http://www.arte.it/foto/600x450/d9/10961-winfred-gaul-signal-1967-acrilico-su-tavola-90x90cm.jpg)
Winfred Gaul, Fondazione Zappettini, Milano
Personale di Winfred Gaul, Fondazione Zappettini, Milano
Dal 03 Maggio 2012 al 29 Giugno 2012
Milano
Luogo: Fondazione Zappettini
Indirizzo: via Nerino 3
Curatori: Alberto Rigoni
Costo del biglietto: ingresso libero
Telefono per informazioni: +39 0185 324524
E-Mail info: info@fondazionezappettini.org
Sito ufficiale: http://www.fondazionezappettini.org
La Fondazione Zappettini dedica la prossima personale a uno dei fondatori negli anni Settanta della Pittura analitica. Winfred GAUL, protagonista di mezzo secolo di pittura in Germania, sarà ricordato nella mostra che si inaugura nella sede milanese giovedì 3 maggio 2012 (ore 17.30).
Visitabile fino al 29 giugno, l’esposizione propone una selezione di lavori già presenti in mostre dell’epoca e provenienti da varie collezioni italiane. In primo piano saranno le celebri “Markierun-gen”, le minimali tracciature che il Maestro di Düsseldorf realizzò come passo decisivo verso il “grado zero” del linguaggio pittorico.
«La biografia di GAUL parla da sé – commenta Riccardo ZELATORE, Direttore della Fondazione – con le decine di personali e collettive in Germania, Italia e altri Paesi europei che fino alla sua scomparsa gli sono state dedicate. È un caposaldo dell’arte tedesca, ma fu anche un intenditore e appassionato della pittura italiana. Forse, anche se tardi, è venuto il momento di riconoscere il suo ruolo fondamentale per la rinascita di questa disciplina in tutto il continente».
La mostra è curata da Alberto RIGONI ed è accompagnata da un catalogo a colori con una lettera dell’epoca di Winfred GAUL a Gianfranco ZAPPETTINI.
Winfred GAUL è nato nel 1928 a Düsseldorf, dove è morto nel 2003.
Dopo aver frequentato nel 1949 l’Università di Colonia, nel 1950 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Stoccarda. Per fare arte, Gaul, sceglie senza indugi la pittura, cui rimane costantemente fedele fino alla sua ultima opera. Nel campo della pittura esordisce con dipinti di matrice informale che espone nella sua prima personale, alla Galleria Gurlitt di Monaco di Baviera nel 1956. Sempre con quadri elaborati all’interno delle poetiche dell’informale, nel 1959 viene invitato a “documenta 2” di Kassel. Il soggiorno romano del 1961 segna per Gaul l’abbandono dell’informale in favore del cosiddetto “periodo dei segnali”: acrilici su formati sagomati, caratterizzati da profili e contrasti netti, colori saturi. Di ritorno in Europa, dopo un’esperienza negli Stati Uniti, l’artista tedesco si dedica a più riprese anche all’insegnamento. Nel 1968, mentre è di stanza a Genova per preparare la sua personale alla Galleria La Polena dell’anno seguente, conosce Gianfranco Zappettini, cui lo legherà fino all’ultimo una forte amicizia. Grande esperto di astrazione italiana, assieme a Zappettini e al critico tedesco Klaus Honnef è tra i fondatori teorici della Pittura analitica. È del 1973 la sua prima retrospettiva presso il Westfälischer Kunstverein di Münster. Tra le mostre collettive dedicate all’astrazione internazionale, negli anni Settanta ha partecipato a “Tempi di percezione” (Livorno, 1973), “Un futuro possibile. Nuova pittura” (Ferrara, 1973), “Geplante Malerei” (Münster, 1974), “Analytische Malerei” (Düsseldorf, 1975). Nel 1977 ritorna a Kassel, invitato a “documenta 6” con le “Markierungen”. Le sue opere su cartone note come “quadri neri” e “recycling” caratterizzano il biennio 1981-1983. La prima retrospettiva dell’opera su carta di Winfred Gaul arriva invece nel 1988, al Museum Morsbroich di Leverkusen. La produzione degli ultimi due decenni è impostata su composizioni corsive calibrate sui contrasti cromatici come testimoniano, tra le altre, le personali tenutasi al Von der Heydt-Museum di Wuppertal nel 1998 e alla galleria Brüning & Zischke a Düsseldorf nel 2000.
Alla Fondazione Zappettini ha già esposto nelle collettive Pittura 70. Pittura-pittura e astrazione analitica (Chiavari, 2004) e Le superfici opache della Pittura analitica (Chiavari, 2009).
Visitabile fino al 29 giugno, l’esposizione propone una selezione di lavori già presenti in mostre dell’epoca e provenienti da varie collezioni italiane. In primo piano saranno le celebri “Markierun-gen”, le minimali tracciature che il Maestro di Düsseldorf realizzò come passo decisivo verso il “grado zero” del linguaggio pittorico.
«La biografia di GAUL parla da sé – commenta Riccardo ZELATORE, Direttore della Fondazione – con le decine di personali e collettive in Germania, Italia e altri Paesi europei che fino alla sua scomparsa gli sono state dedicate. È un caposaldo dell’arte tedesca, ma fu anche un intenditore e appassionato della pittura italiana. Forse, anche se tardi, è venuto il momento di riconoscere il suo ruolo fondamentale per la rinascita di questa disciplina in tutto il continente».
La mostra è curata da Alberto RIGONI ed è accompagnata da un catalogo a colori con una lettera dell’epoca di Winfred GAUL a Gianfranco ZAPPETTINI.
Winfred GAUL è nato nel 1928 a Düsseldorf, dove è morto nel 2003.
Dopo aver frequentato nel 1949 l’Università di Colonia, nel 1950 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Stoccarda. Per fare arte, Gaul, sceglie senza indugi la pittura, cui rimane costantemente fedele fino alla sua ultima opera. Nel campo della pittura esordisce con dipinti di matrice informale che espone nella sua prima personale, alla Galleria Gurlitt di Monaco di Baviera nel 1956. Sempre con quadri elaborati all’interno delle poetiche dell’informale, nel 1959 viene invitato a “documenta 2” di Kassel. Il soggiorno romano del 1961 segna per Gaul l’abbandono dell’informale in favore del cosiddetto “periodo dei segnali”: acrilici su formati sagomati, caratterizzati da profili e contrasti netti, colori saturi. Di ritorno in Europa, dopo un’esperienza negli Stati Uniti, l’artista tedesco si dedica a più riprese anche all’insegnamento. Nel 1968, mentre è di stanza a Genova per preparare la sua personale alla Galleria La Polena dell’anno seguente, conosce Gianfranco Zappettini, cui lo legherà fino all’ultimo una forte amicizia. Grande esperto di astrazione italiana, assieme a Zappettini e al critico tedesco Klaus Honnef è tra i fondatori teorici della Pittura analitica. È del 1973 la sua prima retrospettiva presso il Westfälischer Kunstverein di Münster. Tra le mostre collettive dedicate all’astrazione internazionale, negli anni Settanta ha partecipato a “Tempi di percezione” (Livorno, 1973), “Un futuro possibile. Nuova pittura” (Ferrara, 1973), “Geplante Malerei” (Münster, 1974), “Analytische Malerei” (Düsseldorf, 1975). Nel 1977 ritorna a Kassel, invitato a “documenta 6” con le “Markierungen”. Le sue opere su cartone note come “quadri neri” e “recycling” caratterizzano il biennio 1981-1983. La prima retrospettiva dell’opera su carta di Winfred Gaul arriva invece nel 1988, al Museum Morsbroich di Leverkusen. La produzione degli ultimi due decenni è impostata su composizioni corsive calibrate sui contrasti cromatici come testimoniano, tra le altre, le personali tenutasi al Von der Heydt-Museum di Wuppertal nel 1998 e alla galleria Brüning & Zischke a Düsseldorf nel 2000.
Alla Fondazione Zappettini ha già esposto nelle collettive Pittura 70. Pittura-pittura e astrazione analitica (Chiavari, 2004) e Le superfici opache della Pittura analitica (Chiavari, 2009).
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