L’arte nell'epicentro. Da Guercino a Malatesta. Opere salvate nell'Emilia ferita dal terremoto

L’arte nell'epicentro. Da Guercino a Malatesta. Opere salvate nell'Emilia ferita dal terremoto

 

Dal 16 Marzo 2013 al 16 Marzo 2014

Nonantola | Modena

Luogo: Museo Benedettino e Diocesano d'arte sacra

Indirizzo: via Marconi 3

Orari: da martedì a sabato 9-12.30; sabato e domenica 15-18.30

Enti promotori:

  • Arcidiocesi di Modena-Nonanatola
  • Ufficio Diocesano Beni Culturali
  • Museo Benedettino e Diocesano d'Arte Sacra
  • Fondazione "Ora et Labora"
  • Comune di Nonantola
  • ArcheoNonantola

Costo del biglietto: intero € 5, ridotto € 3/ € 2

Telefono per informazioni: +39 059 549025

E-Mail info: museo@abbazia-nonantola.net

Sito ufficiale: http://www.abbazia-nonantola.net


La mostra “L’arte nell'epicentro. Da Guercino a Malatesta. Opere salvate nell'Emilia ferita dal terremoto” propone una selezione di opere salvate dalle chiese dell’Arcidiocesi di Modena-Nonantola danneggiate dal sisma del maggio 2012: vi si alternano capolavori tra XV e XIX secolo come dipinti di Guercino, Scarsellino, Giuseppe Maria Crespi, Simone Cantarini, Caula ed Adeodato Malatesta, accanto ad antiche sculture lignee e in terracotta, reliquiari, argenti e scagliole. Una parte delle opere proviene del Museo Diocesano di Carpi, ospitato a Nonantola dopo che le scosse hanno reso inagibile la sua sede. La mostra non è una delle solite esposizioni tematiche o per oggetti proposti cronologicamente tanto da far ammirare l’evolversi nel tempo e nella sensibilità della gente e la visita non deve essere determinata soltanto da un interesse culturale, ma affettivo per le comunità che per tanti secoli hanno conservato e venerato queste opere di fede e d’arte. Suo scopo è lanciare uno sguardo più ampio su quanto è capitato tra Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Medolla e Cavezzo nel maggio 2012. Per questo la mostra delle opere d’arte è affiancata da una suggestiva galleria fotografica che testimonia in modo diretto la grave distruzione causata dal sisma a questa ampia porzione della provincia modenese. 

Accanto alla mostra è stata realizzata una pubblicazione che vuole essere una memoria storica di quanto successo in Emilia nella primavera del 2012. La prima parte mostra le ferite (purtroppo ancora aperte) ma anche gli aspetti positivi che quegli eventi hanno portato: l’ampia solidarietà che ha mobilitato tante persone in gesti grandi e piccoli, l’impegno delle istituzioni e degli enti che a vario titolo hanno dato il loro contributo, la forza d’animo e la dignità di una popolazione in ginocchio che non si arrende. Questo è quanto raccontano la cronaca e la sezione fotografica del volume. La seconda parte racchiude una descrizione storica delle chiese colpite dal terremoto, mostrandone immagini sia precedenti che successive, a cui seguono le schede delle opere esposte. La terza parte contiene una presentazione del Museo Diocesano e della Diocesi di Carpi, con le schede di catalogo delle opere provenienti da quel territorio così profondamente martoriato dal sisma ed ospitate in segno di fratellanza tra Chiese sorelle nel Museo Benedettino e Diocesano d’Arte Sacra di Nonantola. 

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