Reinventing the Figure

Katherine Bernhardt, Untitled, 2017, acrylic and spray paint on canvas, cm. 152,5x183
Dal 09 Dicembre 2017 al 03 Febbraio 2018
Zuoz | Mondo
Luogo: Galleria Monica De Cardenas - Chiesa Albertini
Indirizzo: via Maistra 41
Orari: da martedì a sabato ore 15 – 19
E-Mail info: info@monicadecardenas.com
Sito ufficiale: http://www.monicadecardenas.com/
Sabato 9 dicembre la Galleria Monica De Cardenas inaugura la collettiva Reinventing the figure nella sede di Zuoz. Nell’ultimo decennio la scena artistica è stata dominata dall’astrazione, ma ora alcuni pittori a New York stanno reinventando la figurazione con grande libertà, ognuno in modo diverso e molto personale.
Katherine Bernhardt (*1975 St. Louis, vive a New York) crea grandi composizioni ritmiche di oggetti quotidiani con uno stile molto diretto e americano. Le tele sono caratterizzate da pennellate fluide e veloci, che sprigionano grande energia, ispirandosi ai ritmi dei tappeti marocchini e ai pattern africani. Le associazioni visive ed empatiche create dall’artista, sono precise e di grande effetto, i soggetti raffigurati sono generalmente beni di consumo quotidiani, oppure personaggi dei fumetti come la pantera rosa, delineati e costruiti con forme pure di colore. Bernhardt ha esposto in numerosi musei e gallerie, nel 2017 presso Lever House a New York, il Museo d'Arte Contemporanea di Saint Louis, dove ha creato un gigantesco wall-painting e il Museo d'Arte Moderna di Fort Worth in Texas.
Le opere di Katherine Bradford (*1942 New York, vive a New York), rappresentano figure umane che sembrano emanare luminosità, mentre il paesaggio appare lattiginoso e onirico. L’artista trascorre mesi e talvolta anni a realizzare le superfici dei suoi dipinti, che cambiano lentamente attraverso la stesura di vari strati di pittura acrilica. Quest’attività graduale crea nelle sue tele un senso di oscillazione e calma apparente, le sue figure sembrano confrontarsi con lo spazio cosmico. L’artista ha esposto al PS1 di New York, al Brooklyn Museum e in numerose gallerie a New York e all'estero, attualmente al Modern Art Museum of Fort Worth in Texas.
Il lavoro artistico di Mira Dancy (*1979 Newcastle, UK, vive a New York) ha un’ impostazione femminista, i suoi dipinti fortemente espressivi si focalizzano su soggetti femminili. L’artista predilige il lavoro su tela, ma realizza anche wall-painting, neon e proiezioni. Dancy progetta le proprie opere in grandi dimensioni, figure che occupano interamente la superficie, declinate in dense e sinuose colorazioni, che ricordano Kirchner e gli espressionisti tedeschi, ma con una nuova vitalità. Le figure sono imbevute di forza e di un consapevole sex-appeal. L’artista ha esposto presso la Rubell Family Collection a Miami, il Museo Nazionale delle Donne nelle Arti a Washington e al MoMa PS1 di New York.
Le opere di Derek Fordjour (*1974 Memphis, vive a New York) traggono ispirazione da immagini legate allo sport e ai giochi, il carnevale e il circo. Usa le implicazioni economiche e sociopolitiche dei giochi per riflettere su strutture di potere, premi e sanzioni, come allegorie dell’esperienza umana più ampia. I suoi collages dipinti sono il risultato di un meticoloso accumulo di strati di giornali e la sintesi di diverse tecniche pittoriche, risultando in superfici ricche e strutturate. Le gare e le sfide hanno un ritmo veloce e incalzante, Fordjour le segue mescolando linguaggi, citazioni e materiali, lanciandosi in denunce dalla velata ironia. Quest’anno ha avuto una personale allo Sugar Hill Museum, New York e suoi lavori sono nelle collezioni di JP Morgan Chase e del Museo di Dallas.
Grace Weaver (*1989 Vermont, vive a New York) ritrae scene giocose di vita contemporanea sature di stimoli con uno stile grafico molto personale. I suoi soggetti, spesso ritratti durante il tempo libero con tonalità luminose, comprendono per esempio una ragazza in spiaggia che controlla il cellulare, una che corre in infradito nel parco o una coppia sdraiata a letto che guarda il computer portatile. Lo stile di Weaver sintetizza con linee grafiche il modo di vivere e percepire di una generazione giovane, creando un linguaggio che è a sostegno dell'estetica della sobrietà, della fantasia e della spensieratezza. Questa estate l’artista ha esposto al Kunstverein Reutlingen in Germania.
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