Architetture Ospedaliere. Patrimoni da valorizzare

Portico Manica Antonelliana, Ospedale Maggiore della Carità, Novara

 

Dal 18 Settembre 2014 al 18 Ottobre 2014

Napoli

Luogo: Archivio di Stato di Napoli

Indirizzo: piazzetta del Grande Archivio 5

Curatori: Patrizia Varone

Enti promotori:

  • Archivio di Stato di Napoli
  • Ordine degli Architetti e Ordine dei Farmacisti di Napoli e Provincia

Telefono per informazioni: +39 081 5638256

E-Mail info: as-na@beniculturali.it

Sito ufficiale: http://www.archeona.beniculturali.it


Dal 18 settembre al 18 ottobre 2014 l'Archivio di Stato di Napoli ospita la mostra "Architetture Ospedaliere" Patrimoni da valorizzare.
L'esposizione di fotografie, dal sapore puramente documentario, frutto di un progetto articolato, ideato e realizzato dell'architetta e fotografa Elena Franco, è curata da Patrizia Varone e promossa e patrocinata dall'Archivio di Stato, con il patrocinio dell'Ordine degli Architetti e dell'Ordine dei Farmacisti di Napoli e Provincia.
Le quaranta fotografie a colori mostrano le analogie costruttive, materiche, tecniche, planimetriche e funzionali dell'Ospedale Maggiore di Sant'Andrea a Vercelli, dell'Ospedale Maggiore di San Giovanni di Torino, dell'Ospedale Maggiore Ca' Granda di Milano, dell'Hotel-Dieu di Bourg de Bresse, dell'Hotel-Dieu di Lione e di Parigi, dell'Ospedale Maggiore degli Infermi di Biella, dell'Ospedale Maggiore della Carità di Novara. Fotografie che svelano anche le raccolte e i racconti di un ricco patrimonio artistico e dei saperi che rischia di perdersi.
"Gli esempi fotografati da Elena Franco - sottolinea Frédérique Malotaux, storica dell'arte - attestano la necessità di mantenere un’attività all’interno di questi edifici. Sia ospedaliera o simile come a Bourgen-Bresse e all’Hôtel-Dieu di Parigi, sia di audace trasformazione come a Milano (Università), a Torino (Museo Regionale di Scienze Naturali), e come avverrà presto a Lione (Hôtel, negozi, uffici, centro congressi e museo) o a Vercelli (Università, biblioteca, servizi pubblici)".
Documentando gli ospedali antichi, costruiti nel periodo che dal Medioevo giunge sino all’Ottocento inoltrato, il lavoro fotografico di Elena Franco si concentra sulle tipologie edilizie collegate al progresso scientifico sino alla rivoluzione medica che, con Pasteur, si trasformerà anche in una rivoluzione architettonica quando l’ospedale a pianta a croce su modello della milanese Ca’ Granda, progettata dal Filarete - usato per secoli sino all’evoluzione nel modello a pettine - verrà abbandonato per il modello a padiglione e a monoblocco. Ma questo, è un progetto che va oltre. Infatti l'architetta fotografa Elena Franco comprende che il legame tra le strutture ospedaliere e la narrazione della storia umana che si sviluppa dentro e intorno a questi edifici, sono strettamente unite. E, più importante ancora, intuisce che averne consapevolezza significa capire i cambiamenti sociali prodotti da quelle trasformazioni che ne mutano il paesaggio e la concezione del tempo.
Con questo progetto Elena Franco, esorta a conoscere l'antico a recupe- rarne storia e memoria, metterla al servizio di tutti attraverso il riuso, a recuperare valori a vantaggio del presente per migliorare il futuro. Auspicio dell'autrice è che da questo poderoso lavoro di documentazione, continuino a crescere le iniziative di valorizzazione e messa in rete degli ospedali e dell'immenso patrimonio che conservano.
  Elena Franco è nata a Torino nel 1973 e vive tra la Provincia di Torino e il Lago d’Orta. Architetto, si occupa a livello internazionale di gestione di centro città, con una sensibilità particolare per l’urbanistica e la valorizzazione urbana e del territorio. Della sua formazione in restauro al Politecnico di Torino conserva la capacità di leggere gli edifici e comprenderne le trasformazioni, anche grazie ad un’attenta ricerca storica. E’ autrice di articoli e saggi sul tema della rivitalizza- zione urbana ed è spesso invitata a intervenire in convegni e workshop in Italia e all’Estero. Svolge, inoltre, attività di formazione e accompagnamento, a enti pubblici territoriali e imprese, per programmi di sviluppo locale, di cui spesso imposta anche l’attività di fund raising.  La fotografia – di documentazione e ricerca – occupa una gran parte della sua attività e viene spesso utilizzata nei suoi progetti, anche a supporto del lavoro di costruzione dell’identità locale e di percorsi di messa in rete di potenzialità terri- toriali.
Accanto a iniziative di documentazione su edifici e città, svolge attività di ricer- ca personale sulla fotografia storica e sul recupero della memoria, spesso con il supporto di fonti archivistiche e approfondimenti iconografici.
Ha inoltre realizzato collaborazioni fotografiche con il mondo del teatro, lavo- rando stabilmente con la compagnia teatrale Faber Teater.
Utilizza fotocamere digitali ma anche macchine fotografiche istantanee e a pelli- cola, in alcuni casi d’epoca, che colleziona.
Il suo progetto di ricerca sugli antichi ospedali, frutto di una ricerca biennale iniziata nel 2012, ha ottenuto il supporto di importanti enti pubblici e Università in Italia ed Europa e una prima serie di immagini viene ora esposta in una mo- stra itinerante, accompagnata da giornate di studio e workshop ispirati dal suo lavoro.
Grazie alla lettura data da Elena Franco al tema del patrimonio ospedaliero, inoltre, si è creata una rete informale tra i soggetti responsabili dei siti da lei fo- tografati e si stanno ora attivando numerosi progetti di valorizzazione di questi antichi complessi.
La serie “Cauti racconti immaginari”, invece, che racconta – attraverso fotografie recuperate e scatti eseguiti con vecchie polaroid - la storia di un Palazzo nei pressi del Lago d’Orta, è stata selezionata per l’edizione 2014 della Milan Image Art Fair nella sezione Proposte Mia e per il Frame Foto Festival di Salsomaggio- re Terme. 

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