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Lucia Ausilio. Dalla terra al cielo / Massimo Latte. Haecceitas. Stanze di colore

© Wikimedia Commons | Certosa di San Giacomo, Capri
Dal 08 Settembre 2018 al 07 Ottobre 2018
Capri | Napoli
Luogo: Certosa di San Giacomo
Indirizzo: via Certosa
Enti promotori:
- MiBAC - Polo museale della Campania
Telefono per informazioni: +39 081 8376218
E-Mail info: pm-cam.sangiacomocapri@beniculturali.it
L’incontro e il dialogo tra l’antica Certosa e l’arte contemporanea proseguono con le mostre di Lucia Ausilio e Massimo Latte, due artisti che vivono e lavorano in massima parte a Napoli, vicini per età anagrafica, ma differenti nel percorso artistico.
Presentano la loro produzione più recente nel monastero caprese che, con i suoi infiniti rimandi alla storia e all’arte del passato, è stato individuato come sede idonea a stabilire un dialogo e un confronto con il loro modo d’intendere il presente. Dalla terra al cielo. Lucia Ausilio presenta un gruppo di opere che ruota intorno alla scultura in terracotta esposta nella Sala del Capitolo, La coppa (hara), raffigurante le pelvi. Secondo la filosofia yoga il pavimento pelvico è infatti il centro dell’energia vitale e la sede del benessere fisico e psicologico, di cui vanno ricercati l’unione e l’equilibrio. La sfera materiale, la terra, è in continua tensione verso la sfera spirituale, il cielo, e diventa così snodo simbolico che unisce le due dimensioni. Le grandi teste esposte nel Chiostro Piccolo, del ciclo Root to rise, rappresentano il forte rapporto con le radici e con la materia: «terra informe che si trasforma tra le mani, modellata, accarezzata, imperfetta e vera come la vita. Da essa le figure prendono forma e respiro: tra le antiche mura della Certosa organico e inorganico si incontrano, materia in divenire, un flusso ininterrotto, la vita la morte, il cielo la terra… Immobile movimento.» Sul pavimento del Chiostro Piccolo, la rappresentazione grafica dello spazio architettonico delle volte è restituito in forma bidimensionale, un’opera site specific che simboleggia, ancora, l’aspirazione a unire la terra e al cielo, invertendo e confondendo i limiti spaziali del ‘sopra’ e del ‘sotto’. Haecceitas. Stanze di colore. Massimo Latte, nell’ex Canonica, espone opere che dialogano con i colori e con lo spazio del monastero: alcune nuove ‘carte’ hanno per esempio, le stesse misure delle finestrelle passavivande, un dettaglio che rende suggestivo il dialogo tra le ampie superfici della Certosa, osservate e studiate dall’artista con certosina pazienza, e quelle piccole superfici sono dipinte su un fragile supporto, la bianca carta, che si trasforma in robusta materia sulla quale egli ha impresso il suo gesto minimo ed essenziale, quell’ecco qui unico ed ineguagliabile. L’autore traduce l’eccezionalità di un evento reale o spirituale, che irrompe per caso nella vita quotidiana, creando uno strappo nello spazio e nel tempo. Il titolo Ecceità, deriva dal latino haec, questa cosa, e designa, nella teologia scolastica di Duns Scoto e nella filosofia del divenire di Gilles Deleuze, ciò che è singolare e irripetibile, e, per questo, impersonale e perfetto. È qualcosa che ben conoscevano anche i certosini, che nelle proprie celle e negli orti conclusi compivano un percorso interiore di conoscenza, in cui si manifestava anche la bellezza e la perfezione del creato.
Lucia Ausilio vive e lavora a Pozzuoli, in provincia di Napoli. Ha vissuto in Francia, in USA e in India. Autodidatta, ha lavorato come restauratrice, e oggi pratica pittura, scultura, video e insegna yoga. Alla metà degli anni Ottanta ha fatto parte del gruppo IdraDuarte, fondato da Lino Fiorito, con Maurizio Colantuoni, Aldo Adotta, Umberto Manzo, Ferdinando Mondillo e Gennaro Castellano. Tra il 1997 il 2007 è stata invitata ad alcune rassegne video in Italia, a Cuba e in Spagna. Nel 2014 ha proposto il primo lavoro del ciclo Root to rise alla mostra Red, ad Auroville, in India; nel 2017 ha presentato a Hebron la mostra personale Palestine marble planet. Di recente ha elaborato varie opere sul tema del rapporto con la natura, tra cui un’installazione nella rassegna Land Art Campi Flegrei (2015) e La leggerezza minima, nella rassegna Land Art al MOMU, I (2016).
Massimo Latte vive e lavora a Napoli. Diplomato all’Accademia di Belle Arti nel 1985, nei primi anni di attività ha prediletto una ricerca pittorica dai toni espressionisti e dalla linea marcata. Dal 1985 al 1997 si è trasferito in Francia dopo l’esposizione Evacuare Napoli, curata da Achille Bonito Oliva all’Institut Français Grenoble e nel corso del decennio ha sperimentato materiali e soluzioni espressive diverse, tra cui la scultura, o le grandi tele dipinte al bitume come nell’esposizione “…et…” alla Galerie Larock-Granoff di Parigi nel 1995. Rientrato a Napoli nel 1998, è ritornato alla bidimensionalità e ha cominciato a utilizzare in maniera costante il pigmento come materiale puro, parallelamente alla ricerca del procedimento pittorico inteso come gesto minimo ed essenziale. Risalgono al 2013 gli strappi e i collage di carte delle serie Lilies of the valley o Paesaggi d’istanti, questi ultimi esposti nel 2017 nella mostra Mistica della materia al Real Museo mineralogico di Napoli. Lucia Ausilio, Dalla terra al cielo, catalogo Arte’m, testi di Anna Imponente, Patrizia Di Maggio, Alessandra Pacelli Massimo Latte, Haecceitas. Stanze di colore, catalogo Giannini Editore Napoli, testi di Anna Imponente, Patrizia Di Maggio,Filippo Fimiani
Le mostre, curate da Patrizia Di Maggio, direttore della Certosa, sono organizzate dal Polo museale della Campania, diretto da Anna Imponente.
Orario: martedì-giovedì 10-17; venerdì-domenica 10-18; chiuso lunedì
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