Q.I. VEDO. Maria Adele del Vecchio. Blue
![Maria Adele del Vecchio, Blue, 2014 Maria Adele del Vecchio, Blue, 2014](http://www.arte.it/foto/600x450/49/24437-Mdelvecchio_blue_Courtesy_Supportico_Lopez.jpg)
© Supportico Lopez | Maria Adele del Vecchio, Blue, 2014
Dal 24 Luglio 2014 al 07 Agosto 2014
Napoli
Luogo: Quartiere Intelligente
Indirizzo: Scale Montesanto
Orari: 20.30-24
Curatori: Adriana Rispoli
Telefono per informazioni: +39 081 0661371
E-Mail info: quartiereintelligente@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.quartiereintelligente.it
Q.I. VEDO a cura di Adriana Rispoli è il format visivo del Quartiere Intelligente in cui artisti contemporanei interpretano con il linguaggio video i temi dell’ambiente, dell’ecosostenibilità e del rapporto uomo-natura proiettando messaggi visivi su un muro monumentale trasformato in schermo permanente. Sfruttando le strategie del main stream pubblicitario, Q.I.VEDO è un progetto d'arte pubblica che mira a coinvolgere un audience passeggero, variegato, in transito, con lo scopo ultimo di sensibilizzarlo alla bellezza e alla importanza dell'ambiente.
Q.I. VEDO ha ricevuto il “Matronato” della Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee.
Blue di Maria Adele del Vecchio è il quinto appuntamento di Q.I. vedo dopo i MASBEDO, Filippo Berta, Moio&Sivelli e Giovanni Giaretta.
Il lavoro di Maria Adele Del Vecchio incrocia la tensione estetica a quella relazionale caratterizzandosi attraverso la produzione di opere che possono sia essere "azioni" sul territorio - come la performance "Qui sembra ancora possibile", avvenuta nel 2011 nel Parco del Pineto di Roma - che oggetti o progetti in cui utilizza un linguaggio spesso simbolico che lascia trasparire l’eco di un autobiografismo e di un costante interrogarsi e interrogare i segni della realtà. In entrambi i casi, palesemente o velatamente, l'opera chiede allo spettatore di "prendere posizione", di farsi coinvolgere, di iniziare un percorso di crescita della propria coscienza e consapevolezza.
Blue
L’opera, realizzata ad hoc per il Quartiere Intelligente, dall’artista Maria Adele Del Vecchio è un manifesto visivo, un’immagine apparentemente fissa che ribalta lo spazio della città portando il mare nel centro storico e soprattutto gemellando due aree urbane accomunate da un vuoto lasciato dall’uomo: l’area di Montesanto, ed in particolare quella dove sorge il Q.I., e quella di Bagnoli che ancora soffrono dell’immobilismo delle autorità. Lontano da una facile polemica politica, Blue - aggettivo che in inglese oltre a riferirsi al colore qualifica la sensazione di depressione - è piuttosto un malinconico saluto dell’artista all’estate e alla città di Napoli, una tautologia, cioè un'affermazione vera perché veri sono gli elementi che la compongono, che sincronizza temporalmente il centro storico con l’area post industriale.
Maria Adele Del Vecchio (1976, Caserta), vive e lavora a Roma. Ha frequentato nel 2005/06 la Staedelschule di Francoforte, e nel 2003 la Fondazione Antonio Ratti di Como. Tra le ultime mostre personali ricordiamo Tonite let's all make love in London, Supportico Lopez, Berlino, 2014, Qui sembra ancora possibile, a cura di Maria Rosa Sossai, Parco del Pineto, Roma, 2011, No end is limited, a cura di Stefania Palumbo, Galleria Enrico Fornello, Prato 2008; tra le collettive: Viaggio al termine della parola, a cura di Antonello Tolve, Galleria Tiziana Di Caro, Salerno, Se il dubbio nello spazio è dello spazio, a cura di Maria Adele Del Vecchio e Nemanja Cvijanovic, Museo MACRO, Roma,2014, Die Dritte Dimension, Frutta Gallery, Roma2013.
Si ringrazia per la collaborazione Tiziana Di Caro, Eli Cortiñas e il Club Katiuscia di Napoli.
Q.I. VEDO ha ricevuto il “Matronato” della Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee.
Blue di Maria Adele del Vecchio è il quinto appuntamento di Q.I. vedo dopo i MASBEDO, Filippo Berta, Moio&Sivelli e Giovanni Giaretta.
Il lavoro di Maria Adele Del Vecchio incrocia la tensione estetica a quella relazionale caratterizzandosi attraverso la produzione di opere che possono sia essere "azioni" sul territorio - come la performance "Qui sembra ancora possibile", avvenuta nel 2011 nel Parco del Pineto di Roma - che oggetti o progetti in cui utilizza un linguaggio spesso simbolico che lascia trasparire l’eco di un autobiografismo e di un costante interrogarsi e interrogare i segni della realtà. In entrambi i casi, palesemente o velatamente, l'opera chiede allo spettatore di "prendere posizione", di farsi coinvolgere, di iniziare un percorso di crescita della propria coscienza e consapevolezza.
Blue
L’opera, realizzata ad hoc per il Quartiere Intelligente, dall’artista Maria Adele Del Vecchio è un manifesto visivo, un’immagine apparentemente fissa che ribalta lo spazio della città portando il mare nel centro storico e soprattutto gemellando due aree urbane accomunate da un vuoto lasciato dall’uomo: l’area di Montesanto, ed in particolare quella dove sorge il Q.I., e quella di Bagnoli che ancora soffrono dell’immobilismo delle autorità. Lontano da una facile polemica politica, Blue - aggettivo che in inglese oltre a riferirsi al colore qualifica la sensazione di depressione - è piuttosto un malinconico saluto dell’artista all’estate e alla città di Napoli, una tautologia, cioè un'affermazione vera perché veri sono gli elementi che la compongono, che sincronizza temporalmente il centro storico con l’area post industriale.
Maria Adele Del Vecchio (1976, Caserta), vive e lavora a Roma. Ha frequentato nel 2005/06 la Staedelschule di Francoforte, e nel 2003 la Fondazione Antonio Ratti di Como. Tra le ultime mostre personali ricordiamo Tonite let's all make love in London, Supportico Lopez, Berlino, 2014, Qui sembra ancora possibile, a cura di Maria Rosa Sossai, Parco del Pineto, Roma, 2011, No end is limited, a cura di Stefania Palumbo, Galleria Enrico Fornello, Prato 2008; tra le collettive: Viaggio al termine della parola, a cura di Antonello Tolve, Galleria Tiziana Di Caro, Salerno, Se il dubbio nello spazio è dello spazio, a cura di Maria Adele Del Vecchio e Nemanja Cvijanovic, Museo MACRO, Roma,2014, Die Dritte Dimension, Frutta Gallery, Roma2013.
Si ringrazia per la collaborazione Tiziana Di Caro, Eli Cortiñas e il Club Katiuscia di Napoli.
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