Álvaro Negro. Naturaleza! Estás sola?
![Álvaro Negro. Naturaleza! Estás sola? Álvaro Negro. Naturaleza! Estás sola?](http://www.arte.it/foto/600x450/af/13507-Naturaleza_-_Est_s_sola_-_Napoli_2_.jpg)
Álvaro Negro. Naturaleza! Estás sola?
Dal 13 Dicembre 2012 al 30 Aprile 2013
Napoli
Luogo: Instituto Cervantes
Indirizzo: via Nazario Sauro 23
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 081 19563311/ 349 2679541
E-Mail info: info@dmvcomunicazione.net
Sito ufficiale: http://www.napoles.cervantes.es
Arriva per la prima volta in Italia “Naturaleza! Estás sola?”, la mostra-installazione dell’artista galiziano Álvaro Negro. L’esposizione, dopo essere stata ammirata al Palexco di La Coruña, sarà allestita nelle sale dell’Instituto Cervantes di Napoli da mercoledì 12 dicembre 2012 a martedì 30 aprile 2013.
“Naturaleza! Estás sola?” è un progetto a metà strada tra il lavoro pittorico e l’esperienza puramente cinematografica, che svela il fluire irrimediabile del tempo. Un lavoro molto particolare che crea una cartografia del luogo, basandosi sull’interazione tra linguaggi differenti. 7 video proiettano immagini e scenari di paesaggi ripresi da diverse angolazioni, accompagnati da suoni e voci della natura, all’interno di una sala buia. Uno spazio a metà tra cinema, mostra d’arte fotografica e installazione concettuale. Il risultato è un film-paesaggio dove lo spettatore assiste a qualcosa di prodigioso: può contemplare l’ambiente sottomesso ai dettami del tempo.
Dall’incontro tra Negro e lo scultore tedesco Ulrich Rückriem, impegnato in Galizia per allestire un parco scultorio, arrivano gli input seminali che portano all’ideazione di questa complessa opera, realizzata in oltre due anni di lavoro. Le sculture di Rückriem e la cinepresa di Negro danno vita a un affresco che parla di quiete, di silenzio e che utilizza la luce - strumento chiave della fotografia - come il corpus di una rappresentazione video raccontata in sette atti. Un suggestivo dialogo tra la topografia e la geometria, oscillando dall'impressionismo pittorico alla fotografia, dalla scultura all’architettura.
La natura è l’agente generatore, è ciò che viene ripreso dal sensore della cinepresa, che ne produce solo gli effetti. Álvaro Negro si comporta come un collezionista di atmosfere, sviscerando un’irrinunciabile chiamata della natura e un’ancestrale necessità di contemplazione. Svelando, attraverso il lento incedere delle immagini, l’elemento principe del suo lavoro: la riflessione.
“Naturaleza! Estás sola?” è un progetto a metà strada tra il lavoro pittorico e l’esperienza puramente cinematografica, che svela il fluire irrimediabile del tempo. Un lavoro molto particolare che crea una cartografia del luogo, basandosi sull’interazione tra linguaggi differenti. 7 video proiettano immagini e scenari di paesaggi ripresi da diverse angolazioni, accompagnati da suoni e voci della natura, all’interno di una sala buia. Uno spazio a metà tra cinema, mostra d’arte fotografica e installazione concettuale. Il risultato è un film-paesaggio dove lo spettatore assiste a qualcosa di prodigioso: può contemplare l’ambiente sottomesso ai dettami del tempo.
Dall’incontro tra Negro e lo scultore tedesco Ulrich Rückriem, impegnato in Galizia per allestire un parco scultorio, arrivano gli input seminali che portano all’ideazione di questa complessa opera, realizzata in oltre due anni di lavoro. Le sculture di Rückriem e la cinepresa di Negro danno vita a un affresco che parla di quiete, di silenzio e che utilizza la luce - strumento chiave della fotografia - come il corpus di una rappresentazione video raccontata in sette atti. Un suggestivo dialogo tra la topografia e la geometria, oscillando dall'impressionismo pittorico alla fotografia, dalla scultura all’architettura.
La natura è l’agente generatore, è ciò che viene ripreso dal sensore della cinepresa, che ne produce solo gli effetti. Álvaro Negro si comporta come un collezionista di atmosfere, sviscerando un’irrinunciabile chiamata della natura e un’ancestrale necessità di contemplazione. Svelando, attraverso il lento incedere delle immagini, l’elemento principe del suo lavoro: la riflessione.
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