Gabriella Gabrini. Smalto, forma e design
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Gabriella Gabrini. Smalto, forma e design, Musei Civici agli Eremitani, Padova
Dal 06 Dicembre 2013 al 16 Febbraio 2014
Padova
Luogo: Musei Civici agli Eremitani
Indirizzo: piazza Eremitani 8
Orari: da martedì a domenica 9-19
Costo del biglietto: intero € 10, ridotto € 8/ € 6, scuole € 5
Telefono per informazioni: +39 049 8204551
E-Mail info: musei@comune.padova.i
Sito ufficiale: http://padovacultura.padovanet.it
La Commissione delle Pari Opportunità del Comune di Padova presenta la mostra quale omaggio all’artista che da molti anni mantiene viva l’Arte dello Smalto nel nostro paese.
Gabriella Gabrini vive e lavora a Padova, figlia d’arte, il padre è stato ceramista e il nonno orafo. Giovanissima diventa “garzone” nella bottega del Maestro Paolo De Poli, al quale dobbiamo il recupero di quest’arte antichissima. Da allora non ha più abbandonato la tecnica dello smalto a grande fuoco, anzi ne ha approfondito lo studio e la ricerca.
Ha aperto il suo atelier ad artisti, designer, studenti; ha tenuto conferenze e stage tanto da ricevere dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi l’onorificenza di “Ufficiale al merito della Repubblica Italiana”, motu proprio, “per l’impegno dedicato all’artigianato artistico” (2000). Ha esposto in mostre personali e collettive, in Italia e all’estero; le sue opere sono presenti in chiese, cattedrali, basiliche e musei nazionali e internazionali.
Con altrettanta passione, ha svolto impegni istituzionali e sociali soprattutto di solidarietà e aiuto nei confronti delle donne.
Lo smalto è una sostanza dura e vetrosa composta di materiali silicei, alcali e ossidi metallici che ne danno la colorazione e viene applicato per fusione sugli oggetti di metallo alla temperatura di 950°C. È stato lavorato in Egitto (2000 a.C.), più tardi nel mondo bizantino e del Medioevo ricordiamo i famosi smalti di Limoges, della regione della Mosa e del basso Reno. Nel secolo XIV Siena si fa conoscere per il genere traslucido e in tempi più recenti Fabergé realizza delle strepitose uova con la tecnica guilloché.
La mostra si tiene nelle sale per esposizioni temporanee dei Musei Civici agli Eremitani, allestita da Peter Eberle – il catalogo è a cura di Sergia Jessi Ferro e il coordinamento di mostra e catalogo di Monica Castellarin - con circa un centinaio di smalti, di forme semplici e scultoree, in colori primari, con trasparenze e chiaroscuri molto marcati.
Gabriella Gabrini ha anche realizzato formelle per mobili di grande dimensione. Negli anni della formazione nello studio di Paolo De Poli ha incontrato importanti designer: Gastone Rinaldi, Giò Ponti, Bruno Munari, Marco Zanuso, con alcuni dei quali ha poi collaborato. Oggi lavora con lo studio milanese di Marco Zanuso jr.
Gabriella Gabrini vive e lavora a Padova, figlia d’arte, il padre è stato ceramista e il nonno orafo. Giovanissima diventa “garzone” nella bottega del Maestro Paolo De Poli, al quale dobbiamo il recupero di quest’arte antichissima. Da allora non ha più abbandonato la tecnica dello smalto a grande fuoco, anzi ne ha approfondito lo studio e la ricerca.
Ha aperto il suo atelier ad artisti, designer, studenti; ha tenuto conferenze e stage tanto da ricevere dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi l’onorificenza di “Ufficiale al merito della Repubblica Italiana”, motu proprio, “per l’impegno dedicato all’artigianato artistico” (2000). Ha esposto in mostre personali e collettive, in Italia e all’estero; le sue opere sono presenti in chiese, cattedrali, basiliche e musei nazionali e internazionali.
Con altrettanta passione, ha svolto impegni istituzionali e sociali soprattutto di solidarietà e aiuto nei confronti delle donne.
Lo smalto è una sostanza dura e vetrosa composta di materiali silicei, alcali e ossidi metallici che ne danno la colorazione e viene applicato per fusione sugli oggetti di metallo alla temperatura di 950°C. È stato lavorato in Egitto (2000 a.C.), più tardi nel mondo bizantino e del Medioevo ricordiamo i famosi smalti di Limoges, della regione della Mosa e del basso Reno. Nel secolo XIV Siena si fa conoscere per il genere traslucido e in tempi più recenti Fabergé realizza delle strepitose uova con la tecnica guilloché.
La mostra si tiene nelle sale per esposizioni temporanee dei Musei Civici agli Eremitani, allestita da Peter Eberle – il catalogo è a cura di Sergia Jessi Ferro e il coordinamento di mostra e catalogo di Monica Castellarin - con circa un centinaio di smalti, di forme semplici e scultoree, in colori primari, con trasparenze e chiaroscuri molto marcati.
Gabriella Gabrini ha anche realizzato formelle per mobili di grande dimensione. Negli anni della formazione nello studio di Paolo De Poli ha incontrato importanti designer: Gastone Rinaldi, Giò Ponti, Bruno Munari, Marco Zanuso, con alcuni dei quali ha poi collaborato. Oggi lavora con lo studio milanese di Marco Zanuso jr.
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