Frammenti e Ricordi
Dal 28 Aprile 2013 al 09 Maggio 2013
Parma
Luogo: Ex Chiesa di Sant'Andrea
Indirizzo: via Cavestro 6
Orari: da martedì a sabato 10-12/ 16-19; domenica 16-19
Telefono per informazioni: +39 0521 228136
E-Mail info: info@ucai-parma.it
Sito ufficiale: http://www.ucai-parma.it
La mostra collettiva "Frammenti e Ricordi" si presenta come un'occasione di incontro per tre artisti: Luigi Avino, Antonio Pesce e Francesco Vitale, che da tempo collaborano e solo ora dopo tanti anni tornano ad esporre insieme le proprie opere.
L'esposizione si caratterizza per la varietà delle opere sia dal punto di vista tecnico con sculture, ceramiche, dipinti a olio e acquarello, sia dal punto di vista del soggetto e dei materiali scelti.
La mostra è pertanto un momento molto significativo nel percorso dei tre artisti che espongono opere di grande originalità in cui emerge la continua sperimentazione e ricerca maturata nel corso del tempo.
Antonio Pesce è stato l'insegnante di arte di L. Avino e F. Vitale e li ha seguiti successivamente nell'evoluzione artistica. Tra di loro è nato un rapporto di stima reciproca ed amicizia.
Antonio Pesce si forma all'Accademia di Belle Arti di Napoli nei primi anni cinquanta, in un periodo di grande fermento creativo, sotto la guida del maestro di pittura Emilio Notte, iniziando ad operare in un'area della figurazione post-cubista. Inoltre inizia anche ad interessarsi all'acquaforte, tecnica in cui si rivela tra i più dotati e significativi interpreti a Napoli in quegli anni.
Dal testo critico di Marco Alfano si evince che negli anni sessanta la ricerca di A. Pesce “si configura quale estensione di un'indagine antropologica ed organica, ma non orientata come per i nucleari all'interiorità della conformazione organica, bensì verso l'esterno, aprendosi alla considerazione delle apparenze visibili (…). Si andrà delineando una ricerca di spazio naturale, interpretato come luogo, o meglio superficie dove imporre la densità formale di un colore che si fa espressivo, irruente; (…).” E ancora “... il carattere che accompagnerà negli anni seguenti il percorso artistico di Pesce è la capacità di fondere emozione ed equilibrio. Una possibilità che si verifica essenzialmente nel registro del colore, ove l'attenta cultura pittorica segnata fortemente da esperienze informali, affiora con intensità. (...)”. Ha sempre continuato a dipingere, caratterizzandosi per l'estraneità alle sperimentazioni extramediali degli anni 70/80, senza avere cedimenti tecnici né poetici, ma realizzando nuove connotazioni sperimentali nei lavori dell'ultimo decennio, in parte esposti alla mostra personale a Palazzo Genovese a Salerno nel 2004, in cui “prevale uno spessore antropologico scandito da archetipi di forme elementari (clessidra, uovo, portali,...) quale allusione al ciclo nascita-morte, denotate in ricorrenze iconico simboliche” interrogandosi sulle radici dell'inquietudine esistenziale.
Francesco Vitale
“Dai primi esordi realistici quasi subito abbandonati, fino agli esiti informali di questi ultimi anni, quei paesaggi mediterranei continuano a essere la sua fonte di ispirazione per una ricerca in cui la forma si fonde col colore, esprimendosi attraverso tecniche diversificate: pittura ad olio, acquarello, acrilico e ceramica...” testo di Maria Adelaide Donzelli.
“... dipinge remote visioni di mondi arcaici, sensazioni sopite, pulsioni senza tempo, recuperando linguaggi primordiali.” testo di Giorgio Balistrocchi.
Luigi Avino esporrà sculture e ceramiche che hanno come soggetto principale la figura femminile. Inoltre è uno storico dell'arte con pubblicazioni significative alle spalle ed è stato Ispettore onorario del Ministero per i Beni e le Attività Culturali dal 1984 al 2004.
Bibliografia: Monografia “Antonio Pesce” di M.Alfano, DEA edizioni, Baronissi 2009
L'esposizione si caratterizza per la varietà delle opere sia dal punto di vista tecnico con sculture, ceramiche, dipinti a olio e acquarello, sia dal punto di vista del soggetto e dei materiali scelti.
La mostra è pertanto un momento molto significativo nel percorso dei tre artisti che espongono opere di grande originalità in cui emerge la continua sperimentazione e ricerca maturata nel corso del tempo.
Antonio Pesce è stato l'insegnante di arte di L. Avino e F. Vitale e li ha seguiti successivamente nell'evoluzione artistica. Tra di loro è nato un rapporto di stima reciproca ed amicizia.
Antonio Pesce si forma all'Accademia di Belle Arti di Napoli nei primi anni cinquanta, in un periodo di grande fermento creativo, sotto la guida del maestro di pittura Emilio Notte, iniziando ad operare in un'area della figurazione post-cubista. Inoltre inizia anche ad interessarsi all'acquaforte, tecnica in cui si rivela tra i più dotati e significativi interpreti a Napoli in quegli anni.
Dal testo critico di Marco Alfano si evince che negli anni sessanta la ricerca di A. Pesce “si configura quale estensione di un'indagine antropologica ed organica, ma non orientata come per i nucleari all'interiorità della conformazione organica, bensì verso l'esterno, aprendosi alla considerazione delle apparenze visibili (…). Si andrà delineando una ricerca di spazio naturale, interpretato come luogo, o meglio superficie dove imporre la densità formale di un colore che si fa espressivo, irruente; (…).” E ancora “... il carattere che accompagnerà negli anni seguenti il percorso artistico di Pesce è la capacità di fondere emozione ed equilibrio. Una possibilità che si verifica essenzialmente nel registro del colore, ove l'attenta cultura pittorica segnata fortemente da esperienze informali, affiora con intensità. (...)”. Ha sempre continuato a dipingere, caratterizzandosi per l'estraneità alle sperimentazioni extramediali degli anni 70/80, senza avere cedimenti tecnici né poetici, ma realizzando nuove connotazioni sperimentali nei lavori dell'ultimo decennio, in parte esposti alla mostra personale a Palazzo Genovese a Salerno nel 2004, in cui “prevale uno spessore antropologico scandito da archetipi di forme elementari (clessidra, uovo, portali,...) quale allusione al ciclo nascita-morte, denotate in ricorrenze iconico simboliche” interrogandosi sulle radici dell'inquietudine esistenziale.
Francesco Vitale
“Dai primi esordi realistici quasi subito abbandonati, fino agli esiti informali di questi ultimi anni, quei paesaggi mediterranei continuano a essere la sua fonte di ispirazione per una ricerca in cui la forma si fonde col colore, esprimendosi attraverso tecniche diversificate: pittura ad olio, acquarello, acrilico e ceramica...” testo di Maria Adelaide Donzelli.
“... dipinge remote visioni di mondi arcaici, sensazioni sopite, pulsioni senza tempo, recuperando linguaggi primordiali.” testo di Giorgio Balistrocchi.
Luigi Avino esporrà sculture e ceramiche che hanno come soggetto principale la figura femminile. Inoltre è uno storico dell'arte con pubblicazioni significative alle spalle ed è stato Ispettore onorario del Ministero per i Beni e le Attività Culturali dal 1984 al 2004.
Bibliografia: Monografia “Antonio Pesce” di M.Alfano, DEA edizioni, Baronissi 2009
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