Il sorpasso. Quando l’Italia si mise a correre, 1946-1961
Dal 16 Marzo 2019 al 05 Maggio 2019
Parma
Luogo: Palazzo del Governatore
Indirizzo: piazza Garibaldi
Orari: martedì e mercoledì 15-19; da giovedì a domenica e festivi 10-19
Enti promotori:
- Comune di Parma
- Parma 2020
Costo del biglietto: Intero € 7, Ridotto € 5, gratis fino a 10 anni
Telefono per informazioni: +39 0521 218 889
Sito ufficiale: http://www.turismo.comune.parma.it
Parma si presenta con una nuova mostra. E racconta un capitolo della storia d’Italia. A Palazzo del Governatore, nel cuore di piazza Garibaldi e del centro della petite capitale, dopo l’importante evento dedicato agli Espressionisti, approdano foto e ricordi che danno vita ad una nuova esposizione che, dal 16 marzo al 5 maggio, apre il programma culturale della primavera in città.
“Il sorpasso. Quando l’Italia si mise a correre, 1946-1961” è un racconto collettivo per immagini che fa rivivere i tempi duri della ricostruzione del Paese, dopo la devastazione della seconda guerra mondiale e che conduce al boom economico degli anni ’60.
La mostra, organizzata dall’Istituto Luce-Cinecittà e promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune di Parma in collaborazione con lo Csac - Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma, è curata da Enrico Mendunie Gabriele D’Autilia.
UN FILM ICONA
La mostra “Il sorpasso”, evidente richiamo al film-icona di un’epoca firmato Dino Risi, è il ritratto - un fotogramma dopo l’altro - del Paese nel momento in cui entra per sempre nella modernità: vita politica e vita privata, le lotte per il lavoro e le rivoluzioni del costume, la costruzione delle autostrade e lo sbocciare di un immaginario di celluloide, il cambiamento del paesaggio e la mutazione del volto di un Paese per decenni immobile. A unire il tutto, l’idea dell’Italia che accelera e guadagna posizioni anche con tratti di aggressività e di volgarità, come insegna la folle corsa della Lancia Aurelia della pellicola. È un’Italia che sorpassa i propri tratti arcaici e arretrati, andando avanti nonostante enormi problemi che spesso restano irrisolti, conseguenza di uno sviluppo troppo veloce, spesso squilibrato.
DA PARMA A ROMA E RITORNO
“Questa mostra è nata a Parma – ha esordito l'assessore alla Cultura Michele Guerra – e, dopo esser stata esposta al museo di Roma a Palazzo Braschi, arriva a marzo a Palazzo del Governatore, come frutto di una collaborazione tra le due città e tra gli archivi di Csac e Istituto Luce: in questo momento felice per le mostre a Parma è importante continuare a incrementare nuovi rapporti culturali con altre realtà, per riuscire a sviluppare progetti ambiziosi come questo”.
Enrico Menduni e Gabriele D’Autilia, curatori della mostra, hanno spiegato la genesi del loro lavoro che confluisce anche nel catalogo a corredo, per Silvana Editoriale: “L'esposizione si occupa di un periodo che propone due letture: quella di un Paese pieno di ferite e quella della sua ripresa economica. La mostra racconta l’Italia che, attraverso le energie e la volontà dei suoi abitanti, è riuscita a rinascere e rimettersi in piedi. Un ottimo esempio da cui prendere spunto anche nell'attualità”.
DUE ARCHIVI, UN’ANIMA
“Siamo molto soddisfatti – ha concluso Maria Gabriella Macchiarulo, responsabile del progetto per Istituto Luce-Cinecittà – della collaborazione con Csac e con il Comune di Parma perché si sono fatti dialogare due patrimoni per alcuni aspetti complementari tra loro”.
Le 160 immagini dell’epoca, oltre a documentari e video installazioni, tracciano un ritratto collettivo dell’Italia con le sue speranze e i suoi progressi, senza nascondere i molti problemi irrisolti e le disuguaglianze.
UN RACCONTO COLLETTIVO
La mostra “Il sorpasso” è suddivisa in dieci sezioni tematiche che sviluppano un affascinante “doppio sguardo”, affiancando alla visione ottimistica della ricostruzione del Paese, avviato verso il boom economico, lo sguardo spesso critico dei fotografi indipendenti che di quell’esplosione osservano contraddizioni e finzioni. Molte immagini di questi ultimi, raccolte nei fondi dell’Archivio storico dell’Istituto Luce e nell’archivio Publifoto, conservato, con altri importanti fondi, presso lo Csac, sono pubblicate nei rotocalchi dell’epoca, principale specchio, insieme al cinema, della nuova Italia del dopoguerra. La mostra propone un confronto fra autori italiani e stranieri in un’epoca in cui l’Italia viene scoperta ed apprezzata dai grandi fotografi internazionali, anche per l’influsso del cinema neorealista e di quel fenomeno che divennero gli Studi di Cinecittà, la Hollywood sul Tevere. La mostra raccoglie scatti di Gianni Berengo Gardin, Fulvio Roiter, Cecilia Mangini, Federico Patellani, Caio Mario Garrubba, Pepi Merisio, Wanda Wultz, Tazio Secchiaroli, Ferruccio Leiss, Romano Cagnoni, Walter Mori, Bruno Munari, Italo Insolera, Italo Zannier, e tra gli stranieri i grandi Willian Klein, Alfred Eisenstaedt, Gordon Parks.
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