Giornate Europee del Patrimonio 2015. Cibo per l’anima
Dal 19 Settembre 2015 al 20 Settembre 2015
Pavia
Luogo: Musei Civici del Castello Visconteo
Indirizzo: viale XI Febbraio 35
Enti promotori:
- Comune di Pavia - Assessorato alla Cultura
- Pavia Musei
Telefono per informazioni: +39 0382.399770
E-Mail info: chiara.argenteri@comune.pv.it
Sito ufficiale: http://www.museicivici.pavia.it
Un week end dedicato al patrimonio culturale declinato nelle sue più varie forme, tra cui quelle culinarie.
Con Cibo per l’anima, Pavia aderisce alle Giornate Europee del Patrimonio2015, promosse dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (a cui si affianca, dal 2007, il Fondo Ambiente Italiano in qualità di partner insieme ad Autostrade per l’Italia), e ideate nel 1991 dal Consiglio d'Europa e dalla Commissione europea, con l'intento di potenziare e favorire il dialogo e lo scambio in ambito culturale tra i Paesi europei.
Sabato 19 e domenica 20 settembre 2015 i Musei Civici del Castello Visconteo metteranno a disposizione dei visitatori le ricche collezioni, aprendo straordinariamente nella serata di sabato (al prezzo simbolico di 1 euro) le sale espositive e le mostre temporaneamente allestite (DARIO FO, MISTERO BUFFO A COLORI. Opere dal Nuovo manuale minimo dell’attore e 1525-2015 Pavia, la Battaglia, il Futuro. Niente fu come prima). E organizzeranno, per l’intero week end, visite guidate e performance artistiche sul tema del cibo, affrontato nel suo rapporto con l’arte e con il patrimonio culturale dei musei pavesi.
Cibo per l’anima è dedicato alla memoria dell’archeologo Khaled Asaad, ex capo del sito archeologico di Palmira, decapitato dall’Isis lo scorso agosto, e appeso a una delle colonne antiche a cui aveva dedicato la vita. Asaad è morto da martire, per salvare il Tesoro di Palmira e combattere contro coloro che tentano invece di assassinare la memoria e il patrimonio culturale.
Le Giornate Europee del Patrimonio sono un evento importante, che va celebrato mostrando i tesori della città e ciò che i Musei Civici hanno fatto e continuano a fare per il patrimonio culturale. Il tema che abbiamo scelto di approfondire, per questa edizione 2015 delle Gep, è quello del cibo nel suo rapporto con l’arte e con le opere delle collezioni museali pavesi. In questo modo i Musei Civici intendono partecipare alla rassegna "Saperi e Sapori" che anima la città a settembre. Invitiamo dunque la cittadinanza a una visita serale alle nostre collezioni e alle nostre mostre che sarà davvero suggestiva.
Questo week end di riflessione sui nostri beni culturali è dedicato alla memoria di Khaled Asaad, assassinato dall'Isis: “padre” del Tesoro di Palmira, ha difeso a costo della vita la memoria storica e il patrimonio culturale. Lo ricordiamo per dare il nostro contributo a che la cultura vinca sempre sul terrorismo e sulla barbarie, dichiara Giacomo Galazzo, Assessore alla Cultura del Comune di Pavia.
PROGRAMMA
Sabato 19 settembrele sale espositive e le mostre DARIO FO, MISTERO BUFFO A COLORI. Opere dal Nuovo manuale minimo dell’attore e 1525-2015 Pavia, la Battaglia, il Futuro. Niente fu come primasaranno aperte dalle 21 alle 24, per consentire ai visitatori di godere delle bellezze artistiche nel silenzio della notte.
Alle 21 è prevista la visita guidata alla sezione archeologica A tavola con gli antichi romani, mentre alle 22 sarà protagonista, nella sezione Romanico-rinascimentale, Victus Lusorum, la performance musical-gastronomica, con Roberto Aglieri (flauti, chitarra, organetto, elettronica), Tony Rusconi (percussioni, elettronica), Romano Bertuzzi (artista performer).
Il tema del cibo e dell’alimentazione è qui declinato sul versante immaginativo della fruizione artistica, una pratica “alimentare” per la mente, che Aglieri definisce con la formula mind food. La performance si struttura in forma di concerto: i due musicisti sono esponenti di un'area musicale sperimentale che pone l'improvvisazione al centro della pratica compositiva, erroneamente spesso definita free jazz, più vicina piuttosto ad alcune esperienze della musica contemporanea europea ed occidentale, una sorta di composizione estemporanea e aleatoria nel segno di J. Cage e del Gruppo Nuova Improvvisazione di F. Evangelisti. A essi si unisce un non-musicista, Romano Bertuzzi, artista e performer che spesso e volentieri dedica la sua opera a temi “gastronomici”. La sua azione avrà anche un carattere squisitamente musicale, attraverso la ripresa microfonica dei suoni provenienti dalla sua tavola di lavoro, una “tavolozza” che produrrà cose da vedere, ascoltare e assaggiare. I suoni di Bertuzzi saranno campionati e remixati nel flusso elettronico controllato dai musicisti attraverso un sistema originale di computer music creato da Aglieri, e chiamato agliustronics.
Roberto Aglieri è flautista, compositore e musicoterapeuta. Docente di Musicoterapia presso l'Istituto Musicale “F. Vittadini” e Storia della Musica Contemporanea all'Accademia di Belle Arti di Brera-Milano, affianca all'insegnamento un costante lavoro sperimentale intorno alla musica di improvvisazione ed elettronica.
Tony Rusconi è una delle figure più importanti nella storia e nel panorama della musica di improvvisazione europea. Vanta collaborazioni internazionali e discografiche fino dagli anni settanta con nomi del calibro di Steve Lacy e Paul Rutherford, solo per citarne alcuni. Batterista, percussionista e compositore ha appena concluso la realizzazione di un doppio cd, Debaters, in coppia con Aglieri che sarà pubblicato a breve dalla etichetta VM Boxes.
Romano Bertuzzi, Coli classe 1956. Cresciuto in Val Trebbia quando Marco Bellocchio girava “I pugni in tasca” e il boom economico macinava implacabile la civiltà contadina, ha sviluppato un'arte lenta e profonda che realizza un legame coi riti ancestrali e i ritmi della terra. La sua opera, spaziante dalla performance al disegno, ha colpito uno dei massimi curatori dell'arte contemporanea, Harald Szeemann, che lo ha coinvolto in numerose mostre-evento, soprattutto in Svizzera. Vive a Piacenza.
Domenica 20 settembre i Musei Civici presenteranno, alle 11, Non solo di pane vive l’arte, visita guidata nella Pinacoteca Malaspina sui temi della simbologia del cibo nell’arte sacra, e alle 15 La ruota dei Mesi, visita guidata nella sezione Romanica-rinascimentale alla scoperta di cibi e mestieri nel medioevo. Il programma delle Gep 2015, Cibo per l’anima si concluderà alle 16.30 con l’appuntamento mensile di Uno:Uno. A tu per tu con l’opera, anticipato di una settimana rispetto al consueto, per rientrare nel programma delle Gep. L’iniziativa organizzata dai Musei Civici del Castello Visconteo, con il sostegno dell’Associazione Amici dei Musei Pavesi, conduce alla scoperta delle collezioni dei Musei pavesi, un capolavoro alla volta.L'idea è quella di favorire il rapporto diretto tra il visitatore e l’opera d’arte, privilegiando la fruizione “slow” di un singolo oggetto, differente rispetto alla visita di un’intera collezione.
Uno:Uno si concentra di volta in volta su una singola opera, presentata da un esperto, offrendo differenti chiavi di lettura per evidenziare le molteplici e talvolta inattese connessioni che scaturiscono dalla conoscenza approfondita dell'arte.
L’appuntamento del 20 settembre è con La falconiera di Giovanni Segantini (Arco, Trento 1858- Schafberg 1899), opera proveniente dalla Collezione Morone che sarà presentata al pubblico da Sergio Rebora.
Giovanni Segantini, La falconiera olio su tela, 144x102 cm L’opera, presentata all’esposizione dell’Accademia di Brera nel 1880, fu esposta l’anno seguente a Firenze, e nel 1894 nuovamente a Milano. In quell’occasione il dipinto è segnalato di proprietà dell’avvocato Alfredo Podreider di Milano. Passato poi in altre collezioni private, fu acquistato dai coniugi Carla e Giulio Morone, collezionisti pavesi, lui oculista, lei farmacista, presso la Mondial Gallery diretta dal pittore Gaetano Sperati. Nel 2002 i coniugi Morone donarono ai Musei Civici di Pavia una preziosa raccolta di sessantasei dipinti di soggetto vario: pittori come Conconi, Ranzoni e Cremona, Boldini, De Nittis, Pellizza da Volpedo, Grubicy de Dragon e Carlo Fornara animano la collezione.
Nella collezione Morone spiccano per eccellenza le tele di Federico Zandomeneghi, la Signora con Binocolo di De Nittis e la Falconiera di Segantini.
Le prime opere di Segantini subiscono ancora l’influenza della Scapigliatura aggiornandosi in seguito sulle novità europee e aprendo la strada verso la svolta divisionista.
Pittore dal temperamento inquieto, segnato da un’infanzia triste, trovò nella pratica artistica espressività e forza comunicativa. Le pagine della sua autobiografia riportano aneddoti e racconti di una infanzia triste. Commuove la descrizione dei suoi primi sette anni di vita redatta con una semplicità dal gusto amaro. Altrettanto triste fu l’episodio che avvicinò il pittore al disegno per la prima volta, come lui stesso raccontò in seguito in una lettera tarda datata 1896: “ La prima volta che presi in mano una matita per disegnare sul serio fu udendo una madre che singhiozzando diceva alle vicine ‘Oh, se avessi almeno il ritratto: era tanto bella!” Giovanni Segantini trovandosi nelle vicinanze in quel momento fu colpito dagli occhi tristi di quella madre che invocava il desiderio di avere un ritratto della figlia appena passata a miglior vita. “Fu forse questo il germe che mi fece nascere l’idea che con questo mezzo avrei potuto esprimere dei sentimenti”. Strinse amicizia con la famiglia Bugatti, prima con Carlo, ebanista, ed Ettore, che diverrà famoso per aver ideato la carrozzeria della nota automobile da corsa; infine con Luigia, che diventerà la sua compagna per tutta la vita e la madre dei suoi figli. La donna fu nota anche con il soprannome di Bice. Era una ragazza bionda dagli occhi azzurri. Era la falconiera. Aveva infatti posato per lui e il suo soprannome deriva dal fatto che si tratta di un dipinto storico tratto da un passo del romanzo Marco Visconti di Tommaso Grossi, la cui eroina si chiamava appunto Bice del Balzo. Il legame fra letteratura e pittura, autobiografia, la ricerca della luce vibrante generatrice della cromia, il primo passo verso il raggiungimento della tecnica divisionista sono tutte caratteristiche che distinguono il dipinto di Segantini. Una coppia affiatata di collezionisti raffinati come erano i Morone, non poteva farsi scappare l’occasione di possedere un’opera così forte dal punto di vista stilistico e che ritraeva come modella la compagna del pittore.
L’ingresso a Uno:Uno è gratuito per tutti i possessori della MY MUSEUM CARD, la carta che (al prezzo di 18 euro) apre le porte dei Musei Civici del Castello Visconteo per 365 giorni: una vera e propria tessera fedeltà – annuale e nominale – che consente l'accesso illimitato alle collezioni museali e alle mostre organizzate dai Musei Civici, la partecipazione gratuita a tutti gli eventi collaterali e riduzioni speciali per le mostre delle Scuderie e gli acquisti al bookshop. Per chi non fosse in possesso della MY MUSEUM CARD, l'iniziativa è aperta al costo simbolico di 1 euro: un piccolo contributo alla salvaguardia del patrimonio artistico e culturale della città.
Con Cibo per l’anima, Pavia aderisce alle Giornate Europee del Patrimonio2015, promosse dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (a cui si affianca, dal 2007, il Fondo Ambiente Italiano in qualità di partner insieme ad Autostrade per l’Italia), e ideate nel 1991 dal Consiglio d'Europa e dalla Commissione europea, con l'intento di potenziare e favorire il dialogo e lo scambio in ambito culturale tra i Paesi europei.
Sabato 19 e domenica 20 settembre 2015 i Musei Civici del Castello Visconteo metteranno a disposizione dei visitatori le ricche collezioni, aprendo straordinariamente nella serata di sabato (al prezzo simbolico di 1 euro) le sale espositive e le mostre temporaneamente allestite (DARIO FO, MISTERO BUFFO A COLORI. Opere dal Nuovo manuale minimo dell’attore e 1525-2015 Pavia, la Battaglia, il Futuro. Niente fu come prima). E organizzeranno, per l’intero week end, visite guidate e performance artistiche sul tema del cibo, affrontato nel suo rapporto con l’arte e con il patrimonio culturale dei musei pavesi.
Cibo per l’anima è dedicato alla memoria dell’archeologo Khaled Asaad, ex capo del sito archeologico di Palmira, decapitato dall’Isis lo scorso agosto, e appeso a una delle colonne antiche a cui aveva dedicato la vita. Asaad è morto da martire, per salvare il Tesoro di Palmira e combattere contro coloro che tentano invece di assassinare la memoria e il patrimonio culturale.
Le Giornate Europee del Patrimonio sono un evento importante, che va celebrato mostrando i tesori della città e ciò che i Musei Civici hanno fatto e continuano a fare per il patrimonio culturale. Il tema che abbiamo scelto di approfondire, per questa edizione 2015 delle Gep, è quello del cibo nel suo rapporto con l’arte e con le opere delle collezioni museali pavesi. In questo modo i Musei Civici intendono partecipare alla rassegna "Saperi e Sapori" che anima la città a settembre. Invitiamo dunque la cittadinanza a una visita serale alle nostre collezioni e alle nostre mostre che sarà davvero suggestiva.
Questo week end di riflessione sui nostri beni culturali è dedicato alla memoria di Khaled Asaad, assassinato dall'Isis: “padre” del Tesoro di Palmira, ha difeso a costo della vita la memoria storica e il patrimonio culturale. Lo ricordiamo per dare il nostro contributo a che la cultura vinca sempre sul terrorismo e sulla barbarie, dichiara Giacomo Galazzo, Assessore alla Cultura del Comune di Pavia.
PROGRAMMA
Sabato 19 settembrele sale espositive e le mostre DARIO FO, MISTERO BUFFO A COLORI. Opere dal Nuovo manuale minimo dell’attore e 1525-2015 Pavia, la Battaglia, il Futuro. Niente fu come primasaranno aperte dalle 21 alle 24, per consentire ai visitatori di godere delle bellezze artistiche nel silenzio della notte.
Alle 21 è prevista la visita guidata alla sezione archeologica A tavola con gli antichi romani, mentre alle 22 sarà protagonista, nella sezione Romanico-rinascimentale, Victus Lusorum, la performance musical-gastronomica, con Roberto Aglieri (flauti, chitarra, organetto, elettronica), Tony Rusconi (percussioni, elettronica), Romano Bertuzzi (artista performer).
Il tema del cibo e dell’alimentazione è qui declinato sul versante immaginativo della fruizione artistica, una pratica “alimentare” per la mente, che Aglieri definisce con la formula mind food. La performance si struttura in forma di concerto: i due musicisti sono esponenti di un'area musicale sperimentale che pone l'improvvisazione al centro della pratica compositiva, erroneamente spesso definita free jazz, più vicina piuttosto ad alcune esperienze della musica contemporanea europea ed occidentale, una sorta di composizione estemporanea e aleatoria nel segno di J. Cage e del Gruppo Nuova Improvvisazione di F. Evangelisti. A essi si unisce un non-musicista, Romano Bertuzzi, artista e performer che spesso e volentieri dedica la sua opera a temi “gastronomici”. La sua azione avrà anche un carattere squisitamente musicale, attraverso la ripresa microfonica dei suoni provenienti dalla sua tavola di lavoro, una “tavolozza” che produrrà cose da vedere, ascoltare e assaggiare. I suoni di Bertuzzi saranno campionati e remixati nel flusso elettronico controllato dai musicisti attraverso un sistema originale di computer music creato da Aglieri, e chiamato agliustronics.
Roberto Aglieri è flautista, compositore e musicoterapeuta. Docente di Musicoterapia presso l'Istituto Musicale “F. Vittadini” e Storia della Musica Contemporanea all'Accademia di Belle Arti di Brera-Milano, affianca all'insegnamento un costante lavoro sperimentale intorno alla musica di improvvisazione ed elettronica.
Tony Rusconi è una delle figure più importanti nella storia e nel panorama della musica di improvvisazione europea. Vanta collaborazioni internazionali e discografiche fino dagli anni settanta con nomi del calibro di Steve Lacy e Paul Rutherford, solo per citarne alcuni. Batterista, percussionista e compositore ha appena concluso la realizzazione di un doppio cd, Debaters, in coppia con Aglieri che sarà pubblicato a breve dalla etichetta VM Boxes.
Romano Bertuzzi, Coli classe 1956. Cresciuto in Val Trebbia quando Marco Bellocchio girava “I pugni in tasca” e il boom economico macinava implacabile la civiltà contadina, ha sviluppato un'arte lenta e profonda che realizza un legame coi riti ancestrali e i ritmi della terra. La sua opera, spaziante dalla performance al disegno, ha colpito uno dei massimi curatori dell'arte contemporanea, Harald Szeemann, che lo ha coinvolto in numerose mostre-evento, soprattutto in Svizzera. Vive a Piacenza.
Domenica 20 settembre i Musei Civici presenteranno, alle 11, Non solo di pane vive l’arte, visita guidata nella Pinacoteca Malaspina sui temi della simbologia del cibo nell’arte sacra, e alle 15 La ruota dei Mesi, visita guidata nella sezione Romanica-rinascimentale alla scoperta di cibi e mestieri nel medioevo. Il programma delle Gep 2015, Cibo per l’anima si concluderà alle 16.30 con l’appuntamento mensile di Uno:Uno. A tu per tu con l’opera, anticipato di una settimana rispetto al consueto, per rientrare nel programma delle Gep. L’iniziativa organizzata dai Musei Civici del Castello Visconteo, con il sostegno dell’Associazione Amici dei Musei Pavesi, conduce alla scoperta delle collezioni dei Musei pavesi, un capolavoro alla volta.L'idea è quella di favorire il rapporto diretto tra il visitatore e l’opera d’arte, privilegiando la fruizione “slow” di un singolo oggetto, differente rispetto alla visita di un’intera collezione.
Uno:Uno si concentra di volta in volta su una singola opera, presentata da un esperto, offrendo differenti chiavi di lettura per evidenziare le molteplici e talvolta inattese connessioni che scaturiscono dalla conoscenza approfondita dell'arte.
L’appuntamento del 20 settembre è con La falconiera di Giovanni Segantini (Arco, Trento 1858- Schafberg 1899), opera proveniente dalla Collezione Morone che sarà presentata al pubblico da Sergio Rebora.
Giovanni Segantini, La falconiera olio su tela, 144x102 cm L’opera, presentata all’esposizione dell’Accademia di Brera nel 1880, fu esposta l’anno seguente a Firenze, e nel 1894 nuovamente a Milano. In quell’occasione il dipinto è segnalato di proprietà dell’avvocato Alfredo Podreider di Milano. Passato poi in altre collezioni private, fu acquistato dai coniugi Carla e Giulio Morone, collezionisti pavesi, lui oculista, lei farmacista, presso la Mondial Gallery diretta dal pittore Gaetano Sperati. Nel 2002 i coniugi Morone donarono ai Musei Civici di Pavia una preziosa raccolta di sessantasei dipinti di soggetto vario: pittori come Conconi, Ranzoni e Cremona, Boldini, De Nittis, Pellizza da Volpedo, Grubicy de Dragon e Carlo Fornara animano la collezione.
Nella collezione Morone spiccano per eccellenza le tele di Federico Zandomeneghi, la Signora con Binocolo di De Nittis e la Falconiera di Segantini.
Le prime opere di Segantini subiscono ancora l’influenza della Scapigliatura aggiornandosi in seguito sulle novità europee e aprendo la strada verso la svolta divisionista.
Pittore dal temperamento inquieto, segnato da un’infanzia triste, trovò nella pratica artistica espressività e forza comunicativa. Le pagine della sua autobiografia riportano aneddoti e racconti di una infanzia triste. Commuove la descrizione dei suoi primi sette anni di vita redatta con una semplicità dal gusto amaro. Altrettanto triste fu l’episodio che avvicinò il pittore al disegno per la prima volta, come lui stesso raccontò in seguito in una lettera tarda datata 1896: “ La prima volta che presi in mano una matita per disegnare sul serio fu udendo una madre che singhiozzando diceva alle vicine ‘Oh, se avessi almeno il ritratto: era tanto bella!” Giovanni Segantini trovandosi nelle vicinanze in quel momento fu colpito dagli occhi tristi di quella madre che invocava il desiderio di avere un ritratto della figlia appena passata a miglior vita. “Fu forse questo il germe che mi fece nascere l’idea che con questo mezzo avrei potuto esprimere dei sentimenti”. Strinse amicizia con la famiglia Bugatti, prima con Carlo, ebanista, ed Ettore, che diverrà famoso per aver ideato la carrozzeria della nota automobile da corsa; infine con Luigia, che diventerà la sua compagna per tutta la vita e la madre dei suoi figli. La donna fu nota anche con il soprannome di Bice. Era una ragazza bionda dagli occhi azzurri. Era la falconiera. Aveva infatti posato per lui e il suo soprannome deriva dal fatto che si tratta di un dipinto storico tratto da un passo del romanzo Marco Visconti di Tommaso Grossi, la cui eroina si chiamava appunto Bice del Balzo. Il legame fra letteratura e pittura, autobiografia, la ricerca della luce vibrante generatrice della cromia, il primo passo verso il raggiungimento della tecnica divisionista sono tutte caratteristiche che distinguono il dipinto di Segantini. Una coppia affiatata di collezionisti raffinati come erano i Morone, non poteva farsi scappare l’occasione di possedere un’opera così forte dal punto di vista stilistico e che ritraeva come modella la compagna del pittore.
L’ingresso a Uno:Uno è gratuito per tutti i possessori della MY MUSEUM CARD, la carta che (al prezzo di 18 euro) apre le porte dei Musei Civici del Castello Visconteo per 365 giorni: una vera e propria tessera fedeltà – annuale e nominale – che consente l'accesso illimitato alle collezioni museali e alle mostre organizzate dai Musei Civici, la partecipazione gratuita a tutti gli eventi collaterali e riduzioni speciali per le mostre delle Scuderie e gli acquisti al bookshop. Per chi non fosse in possesso della MY MUSEUM CARD, l'iniziativa è aperta al costo simbolico di 1 euro: un piccolo contributo alla salvaguardia del patrimonio artistico e culturale della città.
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