Notte Europea dei Musei. Collezione Morone-Nuovo allestimento
Dal 21 Maggio 2016 al 21 Maggio 2016
Pavia
Luogo: Musei Civici del Castello Visconteo
Indirizzo: viale XI Febbraio 35
Costo del biglietto: € 1; gratuito per possessori di My Museum Card
Telefono per informazioni: +39 0382.399770
Sito ufficiale: http://www.museicivici.pavia.it
Luci accese e porte aperte sotto le stelle, per contemplare senza fretta e provare l’ebbrezza di ammirare l’arte da una prospettiva diversa. Sarà la notte più lunga dei Musei Civici quella a cavallo tra sabato 21 e domenica 22 maggio 2016: notte che diventa speciale, passeggiando tra le opere d'arte; notte bianca da ricordare, dei nostri musei italiani e di quelli europei. La Notte europea dei musei, nata in Francia nel 2005 (e patrocinata dall’Unesco e dal Consiglio d’Europa), coinvolge per il dodicesimo anno consecutivo alcune realtà nazionali e internazionali, non tutte, ma abbastanza per soddisfare i gusti più disparati. Oltre a respirare l’arte fuori dai soliti orari di visita, il visitatore sarà trascinato in eventi creati ad hoc per l’occasione.
A Pavia i Musei Civici del Castello Visconteo, che da sempre aderiscono a questa iniziativa, rimarranno aperti dalle 21 alle 23.30 e, insieme all’apertura di alcune sezioni museali, in particolare delle sezioni all’ultimo piano recentemente restaurato (Gipsoteca e Museo del Risorgimento), e all’apertura della mostra Da Giampietrino a Segantini. Dipinti della collezione Superti Furga al Castello Visconteo di Pavia, alle ore 21.30 si inaugurerà il nuovo allestimento della Collezione Morone e la piccola sezione dedicata ai paesaggi del Novecento, come una sorta di anteprima rispetto al progetto conclusivo, che prevede di proseguire e completare l’allestimento dell’ultimo piano del Castello Visconteo, ampliando pertanto anche la parte dedicata al Novecento.
In questa Notte europea dei Musei, il fil rouge che legherà gli eventi pavesi dei Musei Civici sarà il collezionismo – dalla Collezione Superti Furga alla Collezione Morone, fino ai dipinti del Novecento, che provengono da collezioni private –, quello locale, che esprime amore nei confronti della propria città, e che porta ad arricchire costantemente il patrimonio pubblico.
Nuovo allestimento Collezione Morone
Dopo la temporanea inagibilità dei mesi scorsi, la Collezione Morone torna a conquistare il pubblico con un nuovo allestimento (reso possibile grazie a un contributo della Regione Lombardia) e una sede prestigiosa. Il celebre lascito che i coniugi Morone hanno fatto ai Musei Civici di Pavia nel 2000 – 66 opere tra dipinti, disegni e pastelli dei protagonisti della pittura italiana, dalla pittura scapigliata all’influsso dell’arte francese, alle sperimentazioni della pennellata divisa – inaugura alle ore 21.30 negli spazi recentemente restaurati al secondo piano del Castello Visconteo e, accanto ai capolavori di Cremona, Zandomeneghi, Boldini, De Nittis, Pelizza da Volpedo, Segantini, Nomellini, solo per citarne alcuni, l’allestimento si completa di un video realizzato in collaborazione con Lumen production, del produttore e art director Diego Loreggian, che racconta attraverso le immagini la storia della collezione, che è poi la storia di Carla e Giulio Morone, farmacista la moglie, oculista il marito, legati a doppio filo (e fin dai banchi di scuola) dall’amore per la scienza, e in particolare per l’arte.
La coppia ha dedicato molte delle proprie energie intellettuali, sentimentali ed economiche alla raccolta dei dipinti destinati alla loro casa a Pavia. Collezionare arte non rappresentava per i Morone un blasone di mondanità culturale, ma un piacere privato. Niente salotti, niente ritrovi in società, la riservata coppia frequentava solo gallerie e mercanti di fiducia, e il loro interesse si concentrava sugli episodi della figurazione fin de siècle. Prediligevano il sapore ottocentesco delle raffigurazioni serene di veristi e scapigliati, come Cremona, Ranzoni, Conconi, contro agli sperimentalismi dell'avanguardia, e l’interesse per il paesaggismo, il ritratto femminile e l'intimità familiare li condusse presto alla ricerca di autori legati alla scuola francese, come Boldini e De Nittis (del quale risalta la “Signora con binocolo”), dei rappresentanti della belle époque e dei divisionisti come Grubicy, Pellizza da Volpedo, Albertini e Nomellini. Oltre ai paesaggi dei piemontesi Fornara e Delleani, ai ritratti dei veneti Nono e Milesi, dei toscani Tommasi, Spadini e dell'"orientalista" Pasini.
Il loro artista prediletto era Federico Zandomeneghi, e di lui collezionarono ben quattordici opere, tra disegni, pastelli e quattro rari dipinti a olio (come “La riflessione”), rendendo così la collezione pavese la seconda raccolta pubblica italiana di opere dell'artista dopo la Collezione Mondadori di Palazzo Te a Mantova. Tra le tante tele, trovano posto anche gli autori pavesi, tra cui Giorgio Kienerk e Mario Acerbi, che apre la donazione con un delizioso ritratto della “Signora Morone”. Pezzi forti sono, infine, il piccolo olio su tavola “Carità cristiana” di Giuseppe Pellizza da Volpedo e la vibrante “Falconiera”, capolavoro di Giovanni Segantini che i coniugi Morone tenevano nella loro camera, appeso alla parete di fronte al letto, e che fino al 5 giugno 2016 sarà protagonista (insieme ad altri capolavori della Collezione Morone) all’interno della mostra Tranquillo Cremona e la Scapigliatura, allestita nelle Scuderie del Castello Visconteo.
Paesaggi del Novecento
La sezione dedicata alla Collezione Morone cede il passo a una piccola sezione che ospita la pittura di paesaggio del primo Novecento, con una trentina di opere di autori del territorio pavese, tra cui Mario Acerbi, Romeo Borgognoni, Primo Carena, Antonio Oberto, Erminio Rossi e altri rappresentanti della Civica Scuola di Pittura. Ci sono i panorami del Ticino, i pioppeti, le lanche, e poi le piazze, i monumenti e gli scorci della città, e rappresentano il primo tentativo di una pittura libera, meno accademica, immediata, creata a contatto con la natura, en plein air, lontana quindi dalle tele realizzate in studio. Scrive Susanna Zatti, direttore dei Musei Civici di Pavia, sul testo introduttivo alla sezione: “La città e il Ticino hanno offerto numerosissimi spunti iconografici per i pittori pavesi nell’ ’800 e soprattutto nel primo ‘900, quando le vedute urbane e il paesaggio naturale si sono affermati quali soggetti autonomi, non più sfondo di scene storiche e narrative. (…) Gli artisti che hanno cantato Pavia nel primo ‘900 si sono formati per lo più alla civica Scuola di Pittura – a partire dall’amatissimo borghigiano Ezechiele Acerbi –, i più giovani avendo come maestro Giorgio Kienerk che, per primo, aveva introdotto l’insegnamento della pittura “en plein air”. Romeo Borgognoni ed Erminio Rossi, insieme con Primo Carena, Riccardo Viriglio, Antonio Oberto, Gino Buresch, Mario Acerbi e Alfredo Beolchini ci presentano vedute della città e del paesaggio fluviale di un naturalismo ancora ispirato alla tradizione tardo-ottocentesca, prediletta dalla committenza locale, mentre le prove di Rita Valli, Remo Bassani e soprattutto di Enzo Zanotti sono improntate ad uno stile meno tradizionale e “moderno”.
Da Giampietrino a Segantini. Dipinti della collezione Superti Furga al Castello Visconteo di Pavia
In occasione dell’apertura serale della mostraDa Giampietrino a Segantini. Dipinti della collezione Superti Furga al Castello Visconteo di Pavia – allestita nella Sala Mostre del Castello fino al 26 giugno 2016 – , sarà presente il professor Ferdinando Superti Furga, che illustrerà al pubblico le motivazioni e la storia della sua preziosa collezione.
In mostra sono 24 capolavori, una piccola parte, circa un terzo della collezione, e rappresentano un’anteprima della raccolta che il collezionista ha destinato per intero ai Musei Civici di Pavia, e che andrà così ad ampliare, accanto alle collezioni già presenti in Castello, il ricco patrimonio dei Musei pavesi. La collezione Superti Furga si concentra sulla pittura italiana tra la fine del XIV e l’inizio del XVI secolo, e non segue criteri precisi di raggruppamento se non la curiosità e la passione irrazionale del collezionista.
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