Valerio Bispuri. Encerrados
Dal 27 Settembre 2014 al 05 Ottobre 2014
Pavia
Luogo: Palazzo Broletto
Indirizzo: piazza della Vittoria
Enti promotori:
- Assessorato alla Cultura - Comune di Pavia
Telefono per informazioni: +39 320 6758800
E-Mail info: grace.furci@libero.it;
Sito ufficiale: http://www.valeriobispuri.it
Palazzo Broletto, negli spazi ex IAT, dal 27 settembre al 5 ottobre 2014, ospiterà “Encerrados” un reportage fotografico incentrato su uno straordinario lavoro durato ben 10 anni che ha portato il noto photo-reporter romano Valerio Bispuri in 74 carceri sudamericane (Ecuador, Perù, Bolivia, Argentina, Cile, Uruguay, Brasile, Colombia e Venezuela). Un modo per raccontare un continente, denunciare lo stato di degrado dei luoghi di detenzione spesso al limite della sopravvivenza e mettere in evidenza ciò che unisce e divide tutto il Paese. Questo lavoro, infatti, è un lungo viaggio che attraversa le città, i sorrisi, la rabbia e le illusioni di chi vive rinchiuso e ai margini della società. Le carceri, viste come lo specchio di quello che succede in un Paese, raccontano le difficoltà e le speranze di un popolo, privato dei propri diritti, costretto a condizioni di vita spesso pessime, che per sopravvivere e mantenere la propria dignità cerca di ricostruire spazi scanditi dal ritmo di abitudini molto simili a quelle che viveva fuori. “Ogni carcere - afferma Bispuri - è stato un modo per raccontare un continente da “dentro” e da fuori, scoprendo la luce anche lì dove tutto sembra spento e il riflesso della violenza e della vitalità si contrappongono in un unico segmento, che è poi la storia del Sud America.” Attraverso le immagini presenti in mostra l’autore ripercorrerà, per la prima volta davanti al pubblico pavese, durante l’inaugurazione - che si terrà sabato 27 settembre 2014, alle ore 19:00 - questo suo viaggio e spiegherà la complicata realtà con cui è entrato in contatto.
Il progetto, divenuto in breve tempo una mostra, è stato esposto al Centro Cultural Recoleta di Buenos Aires durante il Festival dei Diritti Umani, al Visa pour l’Image a Perpignan nel 2011, al Palazzo delle Esposizioni a Roma nell'ambito del Festival della letteratura di viaggio, all’Università di Ginevra, al Festival di fotografia di Berlino e sta facendo il giro del mondo.
La mostra, realizzata in collaborazione con Assessorato alla Cultura del Comune di Pavia, nasce dall’idea di un gruppo di appassionati di fotografia e arte che, assieme al Gruppo Fu*Turista, desiderano dare visibilità alla professionalità di photo-reporter freelance, i quali spesso lavorano ai margini della società, nel più assoluto degrado e in territori pericolosi e operano senza il supporto di grandi testate giornalistiche o televisive, rischiando la vita pur di documentare situazioni e realtà che altrimenti rimarrebbero nascoste e prive di ascolto. “Ospitiamo volentieri questa proposta espositiva che ci dà l’occasione di tornare a riflettere sul tema del carcere e sulla condizione della privazione della libertà personale. Lo faremo ragionando sulla realtà sudamericana nell’ottica di alzare lo sguardo su parti di mondo che devono tornare ad avere centralità nella discussione pubblica” dice l’assessore Giacomo Galazzo,”e per rendere omaggio alla missione di questi professionisti che attraverso indagini e percorsi personali raccontano quella parte di mondo che i nostri occhi altrimenti non avrebbero modo di vedere.”
Valerio Bispuri, nato a Roma, classe 1971. Dopo la laurea in lettere presso l'Università "La Sapienza" di Roma, decide di dedicarsi alla fotografia.
Fotoreporter professionista dal 2001, collabora con numerose riviste italiane e straniere.
Ha realizzato reportage in Africa, Asia e Medio Oriente, ma è in America Latina che Valerio vive e lavora da anni.
Per dieci anni si è occupato di “Encerrados”, un complesso progetto fotografico che mostra le condizioni di vita dei “rinchiusi” nelle carceri di tutti i paesi del continente latino-americano.
Questo reportage lo ha portato a visitare ben 74 istituti penitenziari, dalle carceri di massima sicurezza alle prigioni femminili, con l’obiettivo di raccontare la difficile realtà sociale di un intero continente. Il lavoro “Encerrados” ha viaggiato molto ed è stato esposto, tra gli altri, al Visa pour l'Image a Perpignan (2011), al Palazzo delle Esposizioni di Roma, all'Università di Ginevra, al Browse Festival di Berlino. Ad ottobre 2014 sarà in mostra al Bronx Documentary Center (BDC) di New York.
Nel 2013 Valerio ha terminato un altro ampio progetto fotografico di 8 anni per denunciare la diffusione e gli effetti di una nuova droga a basso costo denominata “Paco”, che sta uccidendo una generazione di giovani nei sobborghi delle metropoli sudamericane. Recentemente il reportage è stato esposto a Istanbul dalla Croce Verde Interazionale che ha realizzato un catalogo sulla personale “Paco”.
Questi lavori gli sono valsi numerosi premi a livello internazionale: il Poy America Latina 2011 (menzione speciale), il Sony World Photography Awards 2013 (1° posto, Contemporary Issues), il Days Japan International Photojournalism Awards 2013, e il Poy 2014 (2° posto, Feature Story Editing - Magazine).
Nel 2014 Valerio ha fotografato le Filippine devastate dal tifone Haiyan e gli sfollati che non trovano ancora pace, concentrandosi sulla zona di Tacloban, una delle più colpite dallo tsunami; in questi mesi ha seguito con il suo obiettivo le storie dei minori in fuga dalle sponde opposte del Mediterraneo che sbarcano da soli in Sicilia e trovano accoglienza nella «Scuola verde» di Augusta.
Nell’ultimo anno Valerio si è dedicato al suo primo libro, “Encerrados”, che presto sarà pubblicato da Contrasto.
Il progetto, divenuto in breve tempo una mostra, è stato esposto al Centro Cultural Recoleta di Buenos Aires durante il Festival dei Diritti Umani, al Visa pour l’Image a Perpignan nel 2011, al Palazzo delle Esposizioni a Roma nell'ambito del Festival della letteratura di viaggio, all’Università di Ginevra, al Festival di fotografia di Berlino e sta facendo il giro del mondo.
La mostra, realizzata in collaborazione con Assessorato alla Cultura del Comune di Pavia, nasce dall’idea di un gruppo di appassionati di fotografia e arte che, assieme al Gruppo Fu*Turista, desiderano dare visibilità alla professionalità di photo-reporter freelance, i quali spesso lavorano ai margini della società, nel più assoluto degrado e in territori pericolosi e operano senza il supporto di grandi testate giornalistiche o televisive, rischiando la vita pur di documentare situazioni e realtà che altrimenti rimarrebbero nascoste e prive di ascolto. “Ospitiamo volentieri questa proposta espositiva che ci dà l’occasione di tornare a riflettere sul tema del carcere e sulla condizione della privazione della libertà personale. Lo faremo ragionando sulla realtà sudamericana nell’ottica di alzare lo sguardo su parti di mondo che devono tornare ad avere centralità nella discussione pubblica” dice l’assessore Giacomo Galazzo,”e per rendere omaggio alla missione di questi professionisti che attraverso indagini e percorsi personali raccontano quella parte di mondo che i nostri occhi altrimenti non avrebbero modo di vedere.”
Valerio Bispuri, nato a Roma, classe 1971. Dopo la laurea in lettere presso l'Università "La Sapienza" di Roma, decide di dedicarsi alla fotografia.
Fotoreporter professionista dal 2001, collabora con numerose riviste italiane e straniere.
Ha realizzato reportage in Africa, Asia e Medio Oriente, ma è in America Latina che Valerio vive e lavora da anni.
Per dieci anni si è occupato di “Encerrados”, un complesso progetto fotografico che mostra le condizioni di vita dei “rinchiusi” nelle carceri di tutti i paesi del continente latino-americano.
Questo reportage lo ha portato a visitare ben 74 istituti penitenziari, dalle carceri di massima sicurezza alle prigioni femminili, con l’obiettivo di raccontare la difficile realtà sociale di un intero continente. Il lavoro “Encerrados” ha viaggiato molto ed è stato esposto, tra gli altri, al Visa pour l'Image a Perpignan (2011), al Palazzo delle Esposizioni di Roma, all'Università di Ginevra, al Browse Festival di Berlino. Ad ottobre 2014 sarà in mostra al Bronx Documentary Center (BDC) di New York.
Nel 2013 Valerio ha terminato un altro ampio progetto fotografico di 8 anni per denunciare la diffusione e gli effetti di una nuova droga a basso costo denominata “Paco”, che sta uccidendo una generazione di giovani nei sobborghi delle metropoli sudamericane. Recentemente il reportage è stato esposto a Istanbul dalla Croce Verde Interazionale che ha realizzato un catalogo sulla personale “Paco”.
Questi lavori gli sono valsi numerosi premi a livello internazionale: il Poy America Latina 2011 (menzione speciale), il Sony World Photography Awards 2013 (1° posto, Contemporary Issues), il Days Japan International Photojournalism Awards 2013, e il Poy 2014 (2° posto, Feature Story Editing - Magazine).
Nel 2014 Valerio ha fotografato le Filippine devastate dal tifone Haiyan e gli sfollati che non trovano ancora pace, concentrandosi sulla zona di Tacloban, una delle più colpite dallo tsunami; in questi mesi ha seguito con il suo obiettivo le storie dei minori in fuga dalle sponde opposte del Mediterraneo che sbarcano da soli in Sicilia e trovano accoglienza nella «Scuola verde» di Augusta.
Nell’ultimo anno Valerio si è dedicato al suo primo libro, “Encerrados”, che presto sarà pubblicato da Contrasto.
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