Visite guidate al Museo della Certosa di Pavia

Autori vari, Studiolo con dettaglio raffigurante il Sogno di Costantino, 1550-1580, affresco

 

Dal 02 Agosto 2019 al 27 Ottobre 2019

Certosa di Pavia | Pavia

Luogo: Museo della Certosa di Pavia

Indirizzo: viale Monumento 4

Orari: venerdì, sabato e domenica, con i seguenti orari: agosto: ore 15,00 - 16,00 - 17,00 settembre: ore ​14,30 - 15,30 - 16,30 ottobre: ore 1​4,30 - 15,30 - 16,15

Enti promotori:

  • ​Polo Museale Regionale della Lombardia​
  • Oltre Confine Onlus
  • Dedalo - Promozione Culturale
  • Società Cooperativa Progetti

Costo del biglietto: Biglietto d’ingresso al Museo: gratuito. Visita guidata: 5 euro a persona (gratis under 18). È consigliata la p​renotazione

Telefono per informazioni: +39 0382 924990

E-Mail info: prenotazionivisitemc2019@gmail.com

Sito ufficiale: http://www.​musei.lombardia.beniculturali.it



Il ​Polo Museale Regionale della Lombardia​, in collaborazione con le cooperative Oltre Confine Onlus, Dedalo - Promozione Culturale e Società Cooperativa Progetti, promuoverà un ciclo di ​117 visite guidate al Museo della Certosa di Pavia nei mesi di agosto, settembre e ottobre 2019.

AGOSTO
Venerdì 2, 9, 16, 23, 30 Sabato 3, 10, 17, 24, 31 Domenica 4, 11, 18, 25
ore 15,00 - 16,00 - 17,00

SETTEMBRE
Venerdì 6, 13, 20, 27 Sabato 7, 14, 21, 28 Domenica 1, 8, 15, 22, 29
ore ​14,30 - 15,30 - 16,30

OTTOBRE
Venerdì 4, 11, 18, 25 Sabato 5, 12, 19, 26 Domenica 6, 13, 20, 27
ore 1​4,30 - 15,30 - 16,15    Il Museo​, ubicato nel Palazzo Ducale del complesso certosino, aprì nel 1911 con l’allestimento dell’architetto Luca Beltrami e offre oggi una magnifica panoramica delle grandi personalità artistiche che lavorarono alla Certosa di Pavia, che prosperò sotto gli auspici dei Visconti e successivamente degli Sforza.

La ​Gipsoteca​, che conta più di 200 calchi in gesso, occupa la galleria al piano terra dell’area espositiva; nacque con scopo didattico e conservativo, come il modello francese del Musée des Monuments francais a Parigi. La maggior parte dei calchi riproducono i bassorilievi della facciata della chiesa di Santa Maria delle Grazie (episodi di Antico e Nuovo Testamento, santi e profeti), le terrecotte dei chiostri e altri particolari di opere dislocate in diverse zone del monumento. Nella parte iniziale della galleria sono esposti i gessi che rappresentano i quattro momenti fondamentali del monastero di Santa Maria delle Grazie e dell’Ordine Certosino: ​l’approvazione della Regola Certosina ;​ la Fondazione della Certosa ​(posa della prima pietra con Gian Galeazzo Visconti); ​la ​Traslazione delle spoglie di Gian Galeazzo Visconti e ​la ​Consacrazione della Certosa​, con il particolare della facciata ancora in costruzione. Altra copia notevole, per alta esecuzione e ricchezza di dettagli, è sicuramente una scena di ​Battaglia derivata dal monumento funebre di Gian Galeazzo Visconti, l’illustre fondatore della Certosa pavese.

Tra i 200 calchi in gesso si segnalano inoltre, prima di salire al primo piano del Museo, le copie dell’originario altare maggiore della chiesa e della copertura di quello che doveva essere il monumento funebre di Ludovico il Moro e Beatrice d’Este.

Al piano superiore sono ospitate la ​Pinacoteca e la ​Collezione di sculture​, che testimoniano la grandiosità artistica e monumentale conseguita dal monastero. Accanto alla sala d’ingresso del primo piano, contraddistinta dalla presenza di diverse tele con i ritratti delle famiglie dei Visconti e Sforza, si trova lo ​Studiolo​. Si tratta di un ambiente cinquecentesco incantevole, completamente adornato da affreschi. Al centro del soffitto è rappresentato il Sogno di Costantino.​   Altri interessanti affreschi si trovano nella ​Sala dell’Oratorio​. Opera di Giovan Mauro della Rovere, detto il Fiamminghino, è la ​Gloria di ​San Bruno,​ fondatore dell'ordine certosino, rappresentato in Cielo e innalzato dalle virtù teologali.

Al termine della Pinacoteca si giunge nella cosiddetta ​Sala dei Capolavori. ​Sono qui esposte le più grandi opere pittoriche del Museo, eseguite da importanti maestri attivi nel cantiere della Certosa a cavallo tra il Quattrocento e il Cinquecento. Tra tutti primeggia il nome di Ambrogio da Fossano detto il Bergognone, ovvero il pittore più rappresentativo che lavorò alla Certosa tra 1488-1495. Nella sala si possono ammirare le tavole dell’artista raffiguranti i ​Santi Pietro ​e ​Paolo ​e ​la tavola raffigurante ​San Benedetto​. Altra opera del Bergognone èla coppia degli Angeli oranti,​ appartenenti ad un polittico perduto. Tra le opere originali di pregio spicca, anche per le sue notevoli dimensioni, la ​Madonna con il bambino in trono fra i santi Giovanni Battista e Gerolamo e angeli musicanti di Bartolomeo Montagna, datata 1490, formatosi sugli esempi di Giovanni Bellini e Antonello da Messina. Il Montagna dal 1480 è già maestro affermato con importanti incarichi a Venezia e a Vicenza. Questa grande pala è la testimonianza della volontà di coinvolgere anche pittori provenienti dalla vicina Repubblica Veneta nella decorazione della Certosa. Sono inoltre di Bernardino Luini le due tavole raffiguranti ​Sant’Ambrogio ​e ​San Martino che dona il mantello al povero.​

Tra i grandi capolavori custoditi in Museo non si possono non menzionare anche le opere esposte nella ​Sala delle Sculture, ​dove è possibile riscoprire le due principali anime, pavesi, che contribuirono alla decorazione scultorea della facciata e dei chiostri della Certosa: Giovanni Antonio Amadeo​, ​colui che fu, tra l’altro, anche il primo ingegnere del Duomo di Pavia​, ​e Antonio Mantegazza​. ​All’interno della sezione espositiva si ammirano i bassorilievi raffiguranti: ​la Flagellazione, l’Orazione di Cristo nell’orto e il Cristo portacroce​, che secondo gli studi ricostruttivi dovevano costituire un polittico marmoreo raffigurante le storie della vita e della passione di Cristo.  

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