Dal seme alla luce. 46 opere di Silvio Gamberoni

Dal seme alla luce. 46 opere di Silvio Gamberoni

 

Dal 24 Agosto 2016 al 08 Gennaio 2017

Assisi | Perugia

Luogo: Sala san Giovanni - Cittadella di Assisi

Indirizzo: via degli Ancajani 3



Presenta: Tony Bernardini nell’ambito del 74° Corso di Studi Cristiani, 24-28 agosto 2016: “La conversione delle fedi alla luce dell’umana fragilità”.
Intervento dell’autore.
 
  Nella guida breve della mostra scrive Giuliano Zanchi: «Si tratta di figure del reale, così come appare, da cui questa fotografia in qualche modo maieutica trae fuori una luce nascosta, una sostanza che resta invisibile a occhio nudo, ma che la disciplina dello sguardo artistico riesce a far affiorare (...). Un sospetto costante guida l’occhio ammirato di Gamberoni: che in ogni manifestazione della natura si nasconda una pulsazione di fondo, un irraggiare sotterraneo, un’incandescenza ramificata negli elementi. Questa luminescenza interiore delle cose è quello che lui cerca di far emergere, in qualche caso indicandola all’osservatore, come un puntatore di luce, diretto e didascalico, a indicare il non essere le cose semplicemente quello che appaiono».
  Le cose – aggiungo io, ma stando a san Paolo - sono una prima rivelazione di Dio: quello di Gamberoni e il nostro può essere uno sguardo di fede.
 
Come sia andata l’avventura del fotografo Gamberoni lo spiega lui stesso nel fascicolo della mostra: Dalla fotografia analogica - Gamberoni inizia nel 1956 con una Zeiss Ikon Nettar - si va alla digitale «senza perdita di qualità delle immagini»; alla camera oscura subentrano «il computer e stampanti di vario genere».
  Si può stare a questo con motivazioni puramente estetiche e/o economiche, ma Silvio ne ebbe uno stimolo creativo: «Ho dato un contenuto a ciò che già stavo facendo ed è così che è nata la raccolta di immagini "Omaggio a un filo d'Erba" che mi permetteva di unire valori estetici a ricerche interpretative sul segno e sul colore». Non fu, come potrebbe sembrare, un salto nella pittura: il punto di partenza è tradizionalmente fotografico e, nel processo, non cambia «l’essenza stessa della fotografia (...) nelle sue caratteristiche e peculiarità soprattutto espressive».
  I notevoli cambiamenti che si osservano derivano dalla stampa: non più semplicemente su carta, ma «su diversi materiali come pannelli di legno, vetro…». Essa si realizza con tecniche laser, vernici all’ultravioletto e altro, con notevoli vantaggi anche di stabilità e durata delle immagini. Silvio sceglie «pannelli di legno (...), ricoperti da una specie di cemento (...), stendendolo proprio come fanno i muratori»; e poi da vernici, a rendere le superfici adatte alla stampa.
  Mi scriveva l’anno scorso: «Ora sto realizzando una serie di immagini sul tema della "Luce". Come i fili d'erba volevano rendere omaggio agli aspetti più modesti della natura, i più violentati, i meno apprezzati, così il tema della Luce vorrebbe far alzare lo sguardo verso l'infinito, quello fuori e dentro di noi, ai valori delle cose, delle case, delle persone, della natura, della storia e del pensiero. Nel male, nella violenza e nella distruzione che oggi ci circondano vorrei con la luce cercare di rendere evidente ciò che c'è di positivo. Tra la gente, nella natura, nei singoli avvenimenti della vita, piccoli o grandi, noi abbiamo delle "emozioni" nostre che se stiamo attenti ci avvolgono come se fossero delle "presenze" che ci prendono e che portiamo dentro di noi e con noi. Per me il segno di queste emozioni "importanti" è la luce, magari piccola ma significativa e tutta da interpretare, e tutta da approfondire, e anche tutta da godere nella sua prospettiva di Speranza. E' un po' come guardare le stelle, è un po' come pregare».
 
Tony Bernardini 

Inaugurazione mercoledì 24 agosto h 18 ​alle ore 18

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