How To Cure Our Soul. Văcŭus
![How To Cure Our Soul, Conversation, inkjet photo on paper, 26 x 19 cm, 2014 How To Cure Our Soul, Conversation, inkjet photo on paper, 26 x 19 cm, 2014](http://www.arte.it/foto/600x450/34/29005-how_to_cure_our_soul_Conversation_inkjet_photo_on_paper_26_x_19_cm_2014.jpg)
How To Cure Our Soul, Conversation, inkjet photo on paper, 26 x 19 cm, 2014
Dal 21 Febbraio 2015 al 26 Aprile 2015
Trevi | Perugia
Luogo: Palazzo Lucarini Contemporary
Indirizzo: via Beato Placido Riccardi
Orari: da giovedì a domenica 15.30-18.30
Curatori: Carla Capodimonti
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0742 381021
E-Mail info: info@palazzolucarini.it
Sito ufficiale: http://www.palazzolucarini.it
Il primo appuntamento della stagione 2015 della programmazione di Galleria Cinica, sezione riservata ai giovani artisti di Palazzo Lucarini Contemporary di Trevi, apre le porte al duo audio-visivo How To Cure Our Soul con la mostra dal titolo Văcŭus, a cura di Carla Capodimonti.
Il lavoro di Marco Marzuoli e Alessandro Sergente, in arte How To Cure Our Soul, consiste in un’installazione che invade completamente lo spazio espositivo con una serie di proiezioni alternate e accompagnate da un sound ricco di ripetizioni campionate, composto da alcune registrazioni lo-fi di manipolazioni di vecchi vinili, basse frequenze e suoni ambientali. Un’opera, la loro, che si sviluppa appositamente nello spazio specifico della galleria, adattandosi ai suoi volumi. Le immagini che vengono proposte dagli autori - offuscate, quasi irriconoscibili - giocano con la percezione del pubblico, evitando di procurare punti di riferimento; esse forniscono un approccio intuitivo “altro”, purificato dai condizionamenti tramite la creazione di fascinazioni che rimandano ad un’identità arcaica e ci rendono capaci di cogliere le variazioni più minime. Anche il sound - prodotto da reiterazioni e in differita - fa la sua parte, inspirandosi concettualmente a quel filone della musica aleatoria che ebbe in John Cage il massimo esponente, e alle strutture compositive precorritrici del minimalismo di Morton Feldman: suoni che provengono da oggetti, che nascono casualmente nei luoghi, dalla vita di tutti i giorni, dalle persone con le quali interagiscono.
How To Cure Our Soul è un duo audio-visivo di base in Abruzzo (Italia), fondato nel 2010 da Marco Marzuoli (1982, Atri, Italia), affiancato successivamente da Alessandro Sergente (1983, Pescara, Italia), entrambi laureati presso l'Accademia di Belle Arti. Il duo è autore di un universo di visioni e suoni. Attraverso un utilizzo personale degli strumenti digitali e analogici, How To Cure Our Soul riflette sulla filosofia, sui paesaggi - naturali e umani - e sulla comunicazione, tramite la produzione di video, musica e immagini, risultato di una personale reinterpretazione della realtà.
Tra le principali partecipazioni: INCODEC (2014), a cura di Ivan D’Alberto – Inangolo, Penne, Pescara (IT); OLE.01 (2014) a cura di Lello Masucci – PAN, Napoli (IT); Dancity 2014, a cura di Carla Capodimonti - Palazzo Candiotti, Foligno (IT); Supermarket Art Fair 2014, a cura di Enzo De Leonibus - Kulturhuset, Stockholm (SW); About a Wall (2014), a cura di Enzo De Leonibus - Museolaboratorio, Città Sant’Angelo, Pescara (IT); Tempo Riflesso, a cura di Carlo Nannicola - Comune di Castelvecchio Subequo e Comune di Corfinio, L’Aquila (IT); Tabula Rasa (2012), a cura di Pepi Birliraki - House of Culture, Rethymno, Creta (GR); Tabula Rasa (2012), a cura di Luca Mazzoleni - Rifugio Franchetti 2433m d’altitudine, Gran Sasso D’Italia (IT).
Il lavoro di Marco Marzuoli e Alessandro Sergente, in arte How To Cure Our Soul, consiste in un’installazione che invade completamente lo spazio espositivo con una serie di proiezioni alternate e accompagnate da un sound ricco di ripetizioni campionate, composto da alcune registrazioni lo-fi di manipolazioni di vecchi vinili, basse frequenze e suoni ambientali. Un’opera, la loro, che si sviluppa appositamente nello spazio specifico della galleria, adattandosi ai suoi volumi. Le immagini che vengono proposte dagli autori - offuscate, quasi irriconoscibili - giocano con la percezione del pubblico, evitando di procurare punti di riferimento; esse forniscono un approccio intuitivo “altro”, purificato dai condizionamenti tramite la creazione di fascinazioni che rimandano ad un’identità arcaica e ci rendono capaci di cogliere le variazioni più minime. Anche il sound - prodotto da reiterazioni e in differita - fa la sua parte, inspirandosi concettualmente a quel filone della musica aleatoria che ebbe in John Cage il massimo esponente, e alle strutture compositive precorritrici del minimalismo di Morton Feldman: suoni che provengono da oggetti, che nascono casualmente nei luoghi, dalla vita di tutti i giorni, dalle persone con le quali interagiscono.
How To Cure Our Soul è un duo audio-visivo di base in Abruzzo (Italia), fondato nel 2010 da Marco Marzuoli (1982, Atri, Italia), affiancato successivamente da Alessandro Sergente (1983, Pescara, Italia), entrambi laureati presso l'Accademia di Belle Arti. Il duo è autore di un universo di visioni e suoni. Attraverso un utilizzo personale degli strumenti digitali e analogici, How To Cure Our Soul riflette sulla filosofia, sui paesaggi - naturali e umani - e sulla comunicazione, tramite la produzione di video, musica e immagini, risultato di una personale reinterpretazione della realtà.
Tra le principali partecipazioni: INCODEC (2014), a cura di Ivan D’Alberto – Inangolo, Penne, Pescara (IT); OLE.01 (2014) a cura di Lello Masucci – PAN, Napoli (IT); Dancity 2014, a cura di Carla Capodimonti - Palazzo Candiotti, Foligno (IT); Supermarket Art Fair 2014, a cura di Enzo De Leonibus - Kulturhuset, Stockholm (SW); About a Wall (2014), a cura di Enzo De Leonibus - Museolaboratorio, Città Sant’Angelo, Pescara (IT); Tempo Riflesso, a cura di Carlo Nannicola - Comune di Castelvecchio Subequo e Comune di Corfinio, L’Aquila (IT); Tabula Rasa (2012), a cura di Pepi Birliraki - House of Culture, Rethymno, Creta (GR); Tabula Rasa (2012), a cura di Luca Mazzoleni - Rifugio Franchetti 2433m d’altitudine, Gran Sasso D’Italia (IT).
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