Abel Zeltman. Tango de vida

Abel Zeltman. Tango de vida, Fano (PU)
Dal 03 Dicembre 2015 al 26 Febbraio 2016
Fano | Pesaro e Urbino
Luogo: Spazio XX Settembre - Fondamenta di Palazzo Bambini
Indirizzo: piazza XX Settembre
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 333 9512294
E-Mail info: galleriearte@creval.it
Sito ufficiale: http://www.creval.it/
L'arte contemporanea torna ad emozionare Fano (PU) in un'esposizione personale dedicata all'artista vivente Abel Zeltman, pittore argentino approdato e trasferitosi a Pesaro.
L'essere umano ed il rapporto con i suoi simili, l'incomunicabilità quotidiana, la conflittualità.
Zeltman, classe 1968, diventa indagatore dell'animo, ma ancor di più reporter di una realtà "reale", non caricaturale della vita e dei suoi molteplici scenari, come l'espressionismo più puro intende.
Pittore, incisore, fotografo, sì, fotografo dei nostri tempi, così proprio come lui li vede, senza filtro alcuno, senza buonismi, senza esagerazioni. Tutto ciò in una mostra che illustra l'evoluzione artistica in tutti i suoi cicli, destinati ad ulteriori maturi sviluppi di quella che potremmo definire la fase ancora inesplorata.
"Inquinato dall'Argentina nel ritrarre l'Italia, inquinato dall'Italia nel raccontare l'Argentina", Zeltman non fa una vera e propria distinzione tra il suo periodo trascorso in patria e la sua vita attuale; tutto è ambientato in un'epoca parallela, dove i soggetti riposano anni e poi ritornano ossessivamente come se il tempo si fosse fermato, per continuare il loro corso, forse infinito. La voracità con cui si proietta sulla tela, una vera e propria necessità, per raccontare i tangheri, gli equilibristi, gli aeroplani, è profondamente ispirata dal concetto di movimento, in continuo "equilibrio-squilibrio", come anche la scelta delle dimensioni delle opere stesse dimostrano.
L'artista da sempre utilizza materiali diversi per la realizzazione dei suoi lavori, spesso voluminosi: dalla carta, al legno, dalla tela cruda, al collage, in particolare strappi della gazzetta dello sport che impiega con fare maniacale, al carboncino, ugualmente inseparabile compagno nel suo viaggio nella vita di tutti i giorni. Tecniche miste che permettono di creare pretesti minuziosi, particolari che possono sfuggirci nella completezza delle sue tele, ma che hanno una grande valenza simbolica e spesso giocosa.
Sono diverse le ragioni per cui un artista si può avvicinare e confrontare direttamente o concettualmente con la quotidianità: per esplorare il legame tra l'uomo e la società, per recuperare o stimolare dinamiche comunitarie e relazionali, ma tutto questo interesse muove da una comune attenzione alla vita. Abel Zeltman lo fa con grande coraggio, ma altrettanta semplicità e naturalezza, anche a costo di sembrare cruento, raccontando i bordelli, il calcio, il circo, i paesaggi urbani, le rimembranze e le ossessioni della gioventù e tutto ciò che vive e sente, perché "la quotidianità è non meno brutale di una guerra" (Zeltman).
Oltre a Pesaro, dove attualmente vive, Zeltman ha esposto nelle principali città italiane, quali Roma, Milano, Torino, Trento ed altre ancora.
Nel corso degli anni, le sue realizzazioni hanno ricevuto prestigiosi riconoscimenti e sono state pubblicate dalle principali testate italiane: il Resto del Carlino, Il Messaggero, la Repubblica e in periodici argentini come larin, La Nacion e pagina 12. Sono state riproposte, come oggetto di design, per la copertina di dischi in "Orchestra Reunion Cumbre", dedicato ad Astor Piazzolla, nei libri "Sapessi Sebastiano" di Milton Fernandez, scenografie televisive e cinematografiche, come per il programma "Mixer" di Giovanni Minoli ed il film "Che ne sarà di noi" di Giovanni Veronesi. Infine, inserite nel 2006 nell'atlante degli artisti "Le Marche e il XX secolo", a cura di Armando Ginesi.
L'evento espositivo sarà accompagnata da un catalogo edito da Fondazione Gruppo Credito Valtellinese con un saggio critico della professoressa Tiziana Fuligna dell'Università di Urbino.
Inaugurazione: giovedì 3 dicembre 2015 ore 17.30
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