A Palazzo Reale fino al 2 novembre
More than kids: Valerio Berruti incanta Milano

Valerio Berruti. More than kids, Palazzo Reale, Milano. Foto Valerio Berruti I Courtesy Arthemisia
Francesca Grego
22/07/2025
Milano - La poesia di Valerio Berruti anima l’estate di Milano a Palazzo Reale: al via la più vasta personale mai allestita sull’opera dell’artista contemporaneo piemontese, regista di atmosfere e meraviglie, autore di enigmatiche sculture che, partendo dall’infanzia, ci proiettano fuori dal tempo. In programma da oggi, martedì 22 luglio, fino al prossimo 2 novembre, il progetto curato da Nicolas Ballario presenta le statue e le installazioni monumentali per cui Berruti è conosciuto nel mondo, ma anche video, affreschi, disegni e una vera e propria giostra sulla quale i visitatori sono invitati a salire, per uno sguardo completo sulla sua ricerca.
La musica occupa un posto speciale nel lavoro dell’artista: i visitatori di Valerio Berruti. More than kids lo scopriranno in opere chiave come La giostra di Nina, con brani appositamente realizzati da Ludovico Einaudi, o in pezzi inediti come Don’t let me be wrong, la grande scultura allestita nel cortile di Palazzo Reale e musicata da Daddy G dei Massive Attack. Tra i nuovi lavori figurano anche le video animazioni Lilith, con colonna sonora di Rodrigo D’Erasmo (Afterhours), e Cercare silenzio, accompagnata dai suoni di Samuel Romano, storica voce dei Subsonica, a cui si affiancano le ormai celebri produzioni create sulle note di Ryuichi Sakamoto e Paolo Conte tra il 2009 e il 2011, quando, dopo il successo all 53° Biennale di Venezia, l’artista si impegnò in un progetto benefico in sostegno della ricostruzione post-terremoto in Giappone.

Valerio Berruti. More than kids, Palazzo Reale, Milano. Foto Valerio Berruti I Courtesy Arthemisia
Quelle di Berruti sono opere da vivere, attraversare, abitare, e chiamano in causa lo spettatore in modo diretto: una bambina galleggia sullìacqua evocando la necessità di salvarsi, mentre grandi uccelli trasportano in volo chi sceglie di salire su un’installazione ispirata agli antichi caroselli. Tra i lavori più recenti emerge l’attenzione alle questioni dell’ambiente: l’installazione Nel silenzio, per esempio, è composta da tre bimbe che riposano sulla terra arsa dal sole, mentre all’interno della scultura monumentale Don’t let me be wrong è proiettato un cortometraggio composto da 800 disegni sul tema del cambiamento climatico.
“Con questa ampia monografica, Berruti si trasforma in un regista che, stanza dopo stanza, tocca tutti i temi della contemporaneità”, ha spiegato il curatore Nicolas Ballario: “Le sue opere non parlano dell’infanzia, ma usano quel periodo della vita dove tutto può ancora avvenire per chiederci se siamo ancora in tempo per cambiare le cose. Le sue figure non sono mai finite perché è il visitatore a decidere il destino e la provenienza dei suoi oggetti. Co riconosciamo in loro? La monumentalità delle opere in mostra ci dice che non possiamo fare finta di niente. Chi distoglie lo sguardo è complice”.

Valerio Berruti. More than kids, Palazzo Reale, Milano. Foto Valerio Berruti I Courtesy Arthemisia
La musica occupa un posto speciale nel lavoro dell’artista: i visitatori di Valerio Berruti. More than kids lo scopriranno in opere chiave come La giostra di Nina, con brani appositamente realizzati da Ludovico Einaudi, o in pezzi inediti come Don’t let me be wrong, la grande scultura allestita nel cortile di Palazzo Reale e musicata da Daddy G dei Massive Attack. Tra i nuovi lavori figurano anche le video animazioni Lilith, con colonna sonora di Rodrigo D’Erasmo (Afterhours), e Cercare silenzio, accompagnata dai suoni di Samuel Romano, storica voce dei Subsonica, a cui si affiancano le ormai celebri produzioni create sulle note di Ryuichi Sakamoto e Paolo Conte tra il 2009 e il 2011, quando, dopo il successo all 53° Biennale di Venezia, l’artista si impegnò in un progetto benefico in sostegno della ricostruzione post-terremoto in Giappone.

Valerio Berruti. More than kids, Palazzo Reale, Milano. Foto Valerio Berruti I Courtesy Arthemisia
Quelle di Berruti sono opere da vivere, attraversare, abitare, e chiamano in causa lo spettatore in modo diretto: una bambina galleggia sullìacqua evocando la necessità di salvarsi, mentre grandi uccelli trasportano in volo chi sceglie di salire su un’installazione ispirata agli antichi caroselli. Tra i lavori più recenti emerge l’attenzione alle questioni dell’ambiente: l’installazione Nel silenzio, per esempio, è composta da tre bimbe che riposano sulla terra arsa dal sole, mentre all’interno della scultura monumentale Don’t let me be wrong è proiettato un cortometraggio composto da 800 disegni sul tema del cambiamento climatico.
“Con questa ampia monografica, Berruti si trasforma in un regista che, stanza dopo stanza, tocca tutti i temi della contemporaneità”, ha spiegato il curatore Nicolas Ballario: “Le sue opere non parlano dell’infanzia, ma usano quel periodo della vita dove tutto può ancora avvenire per chiederci se siamo ancora in tempo per cambiare le cose. Le sue figure non sono mai finite perché è il visitatore a decidere il destino e la provenienza dei suoi oggetti. Co riconosciamo in loro? La monumentalità delle opere in mostra ci dice che non possiamo fare finta di niente. Chi distoglie lo sguardo è complice”.

Valerio Berruti. More than kids, Palazzo Reale, Milano. Foto Valerio Berruti I Courtesy Arthemisia
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