A Grosseto dal 17 al 19 luglio
Alle radici del tempo con il Maremma Archeofestival

Dal documentario Il volto di Alessandro. Il restauro del Mosaico di Alessandro e Dario di Vanni Gandolfo I Courtesy Maremma Archeofestival
Francesca Grego
16/07/2025
Grosseto - Da Pompei alla Turchia, dagli Etruschi ai Masai: un avventuroso viaggio attorno al mondo alla scoperta di antiche civiltà attende gli spettatori di Maremma Archeofestival 2025, al via venerdì 17 luglio nel Giardino dell’Archeologia in Piazza San Francesco a Grosseto. La rassegna, giunta alla sua quarta edizione, presenterà le ultime novità del cinema archeologico italiano e internazionale, ma anche libri e incontri con registi, archeologi e protagonisti delle vicende narrate nei film in concorso, accompagnati da degustazioni di vini del territorio. Tre giorni - dal 17 al 19 luglio - per viaggiare tra siti celebri e meno noti, saperne di più sulle scoperte più recenti attraverso immagini e testimonianze esclusive, riscoprire storie dimenticate, rivivere passo dopo passo le sfide degli scavi e della conservazione di reperti straordinari.
Ad aprire il festival sarà il documentario di Vanni Gandolfo Il volto di Alessandro. Il restauro del Mosaico di Alessandro e Dario (2025), dedicato al delicato intervento che ha recentemente interessato uno dei tesori del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Ritenuta il più importante mosaico ritrovato a Pompei, quest’opera di eccezionali dimensioni rappresenta oggi una fonte preziosa per ricostruire le sembianze di Alessandro Magno. Il documentario raccoglie la sfida provando a restituire l’identikit del condottiero macedone con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, in parallelo con il racconto di un epocale restauro. A commentare la proiezione insieme al regista sarà Paolo Giulierini, direttore del MANN negli anni dell’intervento.

Dal documentario "Campo della Fiera e il pozzo del tempo” di Massimo D’Alessandro I Courtesy Maremma Archeofestival
Sempre durante la serata inaugurale il documentario Luigi De Gregori. Salvare la creatura di Tommaso Sestito e Lorenzo Chechi (2024) riaprirà il libro della storia nel 1936, quando un bibliotecario eroe - il padre del cantautore Francesco De Gregori - corre contro il tempo per salvare il prezioso patrimonio librario della Capitale dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
Il misterioso pozzo di Campo della Fiera a Orvieto, depositario di un’eredità sacrale che risale agli Etruschi e ai Romani, la civiltà dei guerrieri Masai in Kenya, le miniere del ferro tra l’Isola d’Elba e la Val di Cornia in Toscana sono tra i siti che ispirano gli altri film in concorso. Fino all’ultimo titolo della rassegna, In carne e bronzo. Il santuario di San Casciano dei Bagni di Eugenio Farioli Vecchioli e Brigida Gullo (2024), racconto della campagna di scavi che ha riportato alla luce uno dei ritrovamenti archeologici più clamorosi dai tempi dei bronzi di Riace, da rivivere nella serata finale del Maremma Archeofestival domenica 19 luglio.

Dal documentario "La memoria del ferro” di Eva Frerè e Alessandro Varchetta I Courtesy Maremma Archeofestival
Ad aprire il festival sarà il documentario di Vanni Gandolfo Il volto di Alessandro. Il restauro del Mosaico di Alessandro e Dario (2025), dedicato al delicato intervento che ha recentemente interessato uno dei tesori del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Ritenuta il più importante mosaico ritrovato a Pompei, quest’opera di eccezionali dimensioni rappresenta oggi una fonte preziosa per ricostruire le sembianze di Alessandro Magno. Il documentario raccoglie la sfida provando a restituire l’identikit del condottiero macedone con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, in parallelo con il racconto di un epocale restauro. A commentare la proiezione insieme al regista sarà Paolo Giulierini, direttore del MANN negli anni dell’intervento.

Dal documentario "Campo della Fiera e il pozzo del tempo” di Massimo D’Alessandro I Courtesy Maremma Archeofestival
Sempre durante la serata inaugurale il documentario Luigi De Gregori. Salvare la creatura di Tommaso Sestito e Lorenzo Chechi (2024) riaprirà il libro della storia nel 1936, quando un bibliotecario eroe - il padre del cantautore Francesco De Gregori - corre contro il tempo per salvare il prezioso patrimonio librario della Capitale dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
Il misterioso pozzo di Campo della Fiera a Orvieto, depositario di un’eredità sacrale che risale agli Etruschi e ai Romani, la civiltà dei guerrieri Masai in Kenya, le miniere del ferro tra l’Isola d’Elba e la Val di Cornia in Toscana sono tra i siti che ispirano gli altri film in concorso. Fino all’ultimo titolo della rassegna, In carne e bronzo. Il santuario di San Casciano dei Bagni di Eugenio Farioli Vecchioli e Brigida Gullo (2024), racconto della campagna di scavi che ha riportato alla luce uno dei ritrovamenti archeologici più clamorosi dai tempi dei bronzi di Riace, da rivivere nella serata finale del Maremma Archeofestival domenica 19 luglio.

Dal documentario "La memoria del ferro” di Eva Frerè e Alessandro Varchetta I Courtesy Maremma Archeofestival
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