Agrà. DOPO LA PANDEMIA LA GUERRA
Dal 19 Agosto 2023 al 27 Agosto 2023
Pesaro | Pesaro e Urbino
Luogo: Palazzo Gradari
Indirizzo: Via Gioacchino Rossini 26
Curatori: Lorenzo Fattori
Le Associazioni Culturali “Accademia AIIA” e “Piattaforma Solidale” hanno promosso a Palazzo Gradari una mostra con le opere del maestro Agrà, al secolo Roberto Natale Patrizi. Da sabato 19 agosto al 27 agosto, al piano nobile dello storico palazzo, è allestita la mostra monografica: “DOPO LA PANDEMIA LA GUERRA”. L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio della Provincia di Pesaro e Urbino, del Comune di Pesaro, del Comune di Terre Roveresche, della Pro Loco di Candelara e del Quartiere n. 3 delle Colline e dei Castelli.
L’artista Agrà, al secolo Natale Roberto Patrizi, non ha bisogno di presentazioni. Nasce a Mondolfo (PU) nel 1941 ma da molti anni vive a Marotta. Nel 1962 si è specializzato nell’arte della pittura murale (affresco) frequentando il Magistero a Firenze. Tra il 1981 ed il 1983 ha realizzato le caratteristiche “Finestre”, assemblaggio di suoi dipinti con infissi recuperati da vecchie case coloniche. Dal 1986 al 1990, insieme a Mario Giacomelli e Fide, ha compiuto una serie di interventi artistici in luoghi aperti dell’entroterra marchigiano. Le opere dell’artista figurano in numerose collezioni pubbliche e private, in musei e gallerie, in Italia ed all’estero. Di recente è stato protagonista delle cronache artistiche per aver dipinto con l’antica tecnica “a calce” un muro lungo più di cento metri a Cerbara di Fano, che ha per soggetto la mitologica “Battaglia del Metauro. Il murale ha trovato grande diffusione in rete: su Google risulta tra le opere murali più visionate (fra l’altro risulta essere una delle opere murali più lunghe in Europa).
L’artista, sempre attento alle tematiche che tormentano la società, da diversi anni ha il desiderio di realizzare una mostra monografica con le 65 opere su tela (realizzate durante i tre anni di pandemia, quando la popolazione italiana è rimasta isolata in casa). Queste opere sono a disposizione del pubblico; il ricavato della loro vendita sarà interamente devoluto a sostegno di un nuovo progetto dell’associazione “Piattaforma Solidale”. Il presidente Massimo Domenicucci dichiara che i fondi raccolti andranno a finanziare una campagna di sensibilizzazione nei confronti degli studenti delle scuole medie e superiori sui valori della solidarietà, inclusione e accessibilità considerati in senso lato. Accessibilità non solo come abbattimento delle barriere architettoniche ma anche sociali, culturali ed economiche. Il progetto mira a supportare le persone più deboli percorrendo la lotta al bullismo, alle discriminazioni razziali e sociali, sensibilizzando la società all’integrazione ed alla solidarietà di tutti suoi membri.
La mostra è supportata da un bel catalogo (130 pagine, stampato a colori) edito dal Gruppo Leardini, con saggi introduttivi di Silvano Bracci, Lorenzo Fattori, Paolo Sorcinelli, Guido Ugolini. All’interno sono pubblicati anche i 57 disegni (dedicati alle terribili immagini della guerra). Don Silvano Bracci (ex-francescano e grande studioso di storia e arte francescana) sarà garante dell’operazione di raccolta fondi.
La mostra “DOPO LA PANDEMIA LA GUERRA”, a cura di Lorenzo Fattori, sarà inaugurata sabato 19 agosto, alle ore 18,00. Interverrà don Silvano Bracci, amico ed esperto dell’arte di Agrà, Massimo Domenicucci presidente di “Piattaforma Solidale”, il vicesindaco di Pesaro Daniele Vimini e quello di Terre Roveresche Claudio Patregnani.
Si ringraziano il vicesindaco Daniele Vimini per la concessione del salone principale di Palazzo Gradari, il Comune di Terre Roveresche per il sostegno alla pubblicazione del catalogo ed i soci della Piattaforma Solidale per garantire le aperture della mostra.
Patrizi Natale Roberto (in arte AGRA’) è nato a Mondolfo (PU) nel 1941, ma da molti anni vive a Marotta. Nel 1962 si è specializzato nell’arte della pittura murale (affresco) frequentando il Magistero a Firenze.
All’esercizio di questa tecnica se ne affiancano altre che l’autore fa proprie: acquaforte, vetro, ceramica, tempera all’uovo, graffito.
Ha ottenuto numerosi riconoscimenti da parte di organi di stampa e l’interessamento della critica.
Tra il 1981 e il 1983 ha realizzato le caratteristiche “Finestre”, assemblaggio di suoi dipinti con infissi recuperati da vecchie case coloniche.
Insieme a Mario Giacomelli e Fide, dal 1986 al 1990 ha compiuto una serie di interventi artistici in luoghi aperti nell’entroterra marchigiano. Le opere dell’artista figurano in numerose collezioni pubbliche e private, in musei e gallerie, in Italia ed all’estero. La natura e la campagna costituiscono un tratto caratterizzante la poetica dell’artista. La sua sensibilità, maturata in modo personale a contatto con la spiritualità francescana, gli ha consentito di raggiungere un rapporto con la natura costruito sulla convinzione che ogni forma di esistenza è calata dentro un progetto di salvezza.
Ha realizzato numerose mostre su tutto il territorio nazionale ed all’estero. Dagli anni Settanta del XX ha ricevuto numerose recensioni dagli organi di stampa e televisivi.
Le sue opere figurano nelle collezioni pubbliche e private ed in prestigiosi Musei.
Per la Chiesa di S. Giuseppe di Marotta, sua parrocchia di appartenenza, ha realizzato 3 vetrate, 6 grandi libri di legno a tempera, un grande pannello su legno in graffito (m. 4×5) raffigurante “La Pentecoste” e, ultimamente, una tempera intelaiata su pioppo in forma di croce che racchiude il senso della vita, dell’inizio, della fine e dell’eternità.
Il curriculum completo dell’artista è stato pubblicato da Silvia Cuppini e risulta consultabile nella Biblioteca civica del Museo d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro – Venezia e nell’Archivio della Biblioteca della BIENNALE DI VENEZIA ASAC. Venezia.
L’artista Agrà, al secolo Natale Roberto Patrizi, non ha bisogno di presentazioni. Nasce a Mondolfo (PU) nel 1941 ma da molti anni vive a Marotta. Nel 1962 si è specializzato nell’arte della pittura murale (affresco) frequentando il Magistero a Firenze. Tra il 1981 ed il 1983 ha realizzato le caratteristiche “Finestre”, assemblaggio di suoi dipinti con infissi recuperati da vecchie case coloniche. Dal 1986 al 1990, insieme a Mario Giacomelli e Fide, ha compiuto una serie di interventi artistici in luoghi aperti dell’entroterra marchigiano. Le opere dell’artista figurano in numerose collezioni pubbliche e private, in musei e gallerie, in Italia ed all’estero. Di recente è stato protagonista delle cronache artistiche per aver dipinto con l’antica tecnica “a calce” un muro lungo più di cento metri a Cerbara di Fano, che ha per soggetto la mitologica “Battaglia del Metauro. Il murale ha trovato grande diffusione in rete: su Google risulta tra le opere murali più visionate (fra l’altro risulta essere una delle opere murali più lunghe in Europa).
L’artista, sempre attento alle tematiche che tormentano la società, da diversi anni ha il desiderio di realizzare una mostra monografica con le 65 opere su tela (realizzate durante i tre anni di pandemia, quando la popolazione italiana è rimasta isolata in casa). Queste opere sono a disposizione del pubblico; il ricavato della loro vendita sarà interamente devoluto a sostegno di un nuovo progetto dell’associazione “Piattaforma Solidale”. Il presidente Massimo Domenicucci dichiara che i fondi raccolti andranno a finanziare una campagna di sensibilizzazione nei confronti degli studenti delle scuole medie e superiori sui valori della solidarietà, inclusione e accessibilità considerati in senso lato. Accessibilità non solo come abbattimento delle barriere architettoniche ma anche sociali, culturali ed economiche. Il progetto mira a supportare le persone più deboli percorrendo la lotta al bullismo, alle discriminazioni razziali e sociali, sensibilizzando la società all’integrazione ed alla solidarietà di tutti suoi membri.
La mostra è supportata da un bel catalogo (130 pagine, stampato a colori) edito dal Gruppo Leardini, con saggi introduttivi di Silvano Bracci, Lorenzo Fattori, Paolo Sorcinelli, Guido Ugolini. All’interno sono pubblicati anche i 57 disegni (dedicati alle terribili immagini della guerra). Don Silvano Bracci (ex-francescano e grande studioso di storia e arte francescana) sarà garante dell’operazione di raccolta fondi.
La mostra “DOPO LA PANDEMIA LA GUERRA”, a cura di Lorenzo Fattori, sarà inaugurata sabato 19 agosto, alle ore 18,00. Interverrà don Silvano Bracci, amico ed esperto dell’arte di Agrà, Massimo Domenicucci presidente di “Piattaforma Solidale”, il vicesindaco di Pesaro Daniele Vimini e quello di Terre Roveresche Claudio Patregnani.
Si ringraziano il vicesindaco Daniele Vimini per la concessione del salone principale di Palazzo Gradari, il Comune di Terre Roveresche per il sostegno alla pubblicazione del catalogo ed i soci della Piattaforma Solidale per garantire le aperture della mostra.
Patrizi Natale Roberto (in arte AGRA’) è nato a Mondolfo (PU) nel 1941, ma da molti anni vive a Marotta. Nel 1962 si è specializzato nell’arte della pittura murale (affresco) frequentando il Magistero a Firenze.
All’esercizio di questa tecnica se ne affiancano altre che l’autore fa proprie: acquaforte, vetro, ceramica, tempera all’uovo, graffito.
Ha ottenuto numerosi riconoscimenti da parte di organi di stampa e l’interessamento della critica.
Tra il 1981 e il 1983 ha realizzato le caratteristiche “Finestre”, assemblaggio di suoi dipinti con infissi recuperati da vecchie case coloniche.
Insieme a Mario Giacomelli e Fide, dal 1986 al 1990 ha compiuto una serie di interventi artistici in luoghi aperti nell’entroterra marchigiano. Le opere dell’artista figurano in numerose collezioni pubbliche e private, in musei e gallerie, in Italia ed all’estero. La natura e la campagna costituiscono un tratto caratterizzante la poetica dell’artista. La sua sensibilità, maturata in modo personale a contatto con la spiritualità francescana, gli ha consentito di raggiungere un rapporto con la natura costruito sulla convinzione che ogni forma di esistenza è calata dentro un progetto di salvezza.
Ha realizzato numerose mostre su tutto il territorio nazionale ed all’estero. Dagli anni Settanta del XX ha ricevuto numerose recensioni dagli organi di stampa e televisivi.
Le sue opere figurano nelle collezioni pubbliche e private ed in prestigiosi Musei.
Per la Chiesa di S. Giuseppe di Marotta, sua parrocchia di appartenenza, ha realizzato 3 vetrate, 6 grandi libri di legno a tempera, un grande pannello su legno in graffito (m. 4×5) raffigurante “La Pentecoste” e, ultimamente, una tempera intelaiata su pioppo in forma di croce che racchiude il senso della vita, dell’inizio, della fine e dell’eternità.
Il curriculum completo dell’artista è stato pubblicato da Silvia Cuppini e risulta consultabile nella Biblioteca civica del Museo d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro – Venezia e nell’Archivio della Biblioteca della BIENNALE DI VENEZIA ASAC. Venezia.
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