ROF 15K. La libertà dello sguardo nell’immaginario visivo rossiniano
Dal 29 Settembre 2021 al 28 Febbraio 2022
Pesaro | Pesaro e Urbino
Luogo: Museo Nazionale Rossini
Indirizzo: Via G. Passeri 72
Orari: da martedì a giovedì 10-13; da venerdì a domenica 10-13 / 15-18
Costo del biglietto: Ingresso con Biglietto unico Pesaro Musei
Telefono per informazioni: +39 0721 192 2156
E-Mail info: info@museonazionalerossini.it
Sito ufficiale: http://www.museonazionalerossini.it
Il Museo Nazionale Rossini di Pesaro ospita una mostra unica e particolare: “ROF 15K. La libertà dello sguardo nell’immaginario visivo rossiniano”, ideata per festeggiare i primi 15.000 giorni del Rossini Opera Festival. In esposizione 24 modellini di scena di alcune delle principali opere allestite in 42 anni, a partire dal 28 agosto 1980, giorno in cui il sipario del Teatro Rossini si alzava per la prima rappresentazione della Gazza ladra, spettacolo inaugurale dell’edizione numero uno del ROF.
Curata da Cristian Della Chiara su un progetto di allestimento di Bruno Mariotti, CH+, l’esposizione è organizzata dal ROF in collaborazione con Sistema Museo; ha inaugurato il 29 settembre 2021 e sarà allestita nel museo dedicato al grande genio pesarese fino al 28 febbraio 2022, data del ‘non compleanno’ di Gioachino (nato a Pesaro il 29 febbraio 1792).
Il progetto nasce grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro e ha preso forma nei Laboratori del ROF che hanno restaurato i modellini; la parte multimediale si deve a Marco Rossetti, Imergo, la regia e le produzioni video ad Alberto Giuliani e le fotografie sono dello Studio Amati Bacciardi.
L’incidenza del ROF sulla città e la sua identificazione con essa è un legame che si afferma e rinnova quotidianamente da oltre quarant’anni, ed è per questo che si è scelto il ‘giorno’ come unità di misura per calcolare l’età del Festival. Inoltre, la formula “musicologia più teatro”, il laboratorio attuato fianco a fianco con gli studiosi della Fondazione Rossini, definisce gli ambiti di reciproca autonomia fra ricerca musicologica e restituzione teatrale moderna ovvero massimo rispetto della lezione musicale autentica e massima libertà nei criteri della messinscena.
Per questo la storia del Festival ben si racconta attraverso alcuni dei più straordinari allestimenti che hanno popolato i suoi palcoscenici, restituiti a nuova vita attraverso i modellini di scena, prima strumenti di lavoro ed ora capolavori di artigianato che costituiscono una vera meraviglia.
I modellini in mostra, in ordine di esposizione sono: 2011 Mosè in Egitto (Vick), 2013 Guglielmo Tell (Vick), 1994 L’inganno felice (Vick), 1998 Cenerentola (Ronconi), 2005 Il barbiere di Siviglia (Ronconi), 1995 Guglielmo Tell (Pizzi), 2018 Il barbiere di Siviglia (Pizzi), 1982 Tancredi (Pizzi), 2002 La pietra del paragone (Pizzi), 2001 Le nozze di Teti e di Peleo (Pizzi), 2012 Ciro in Babilonia (Livermore), 1994 L’Italiana in Algeri (Fo), 2001 La gazzetta (Fo), 2004 Matilde di Shabran (Martone), 2007 La gazza ladra (Michieletto), 2020 La cambiale di matrimonio (Dale), 2000 La scala di seta (De Filippo), 2019 L’equivoco stravagante (Leiser & Caurier), 2012 Il signor Bruschino (Teatro Sotterraneo), 1985 Il signor Bruschino (De Simone), 1987 Ermione (De Simone), 2019 Semiramide (Vick), 1992 Semiramide (De Ana), 2003 Semiramide (Kaegi).
I modellini per Mosè in Egitto del 2011, Il barbiere di Siviglia del 2005 e Le nozze di Teti e di Peleo del 2001 sono altresì corredati da versioni digitali che consentono una visita virtuale dello spazio scenico da ogni punto di vista. Nell’ultima sala allestita come un mini-teatro, è proiettato infine un filmato di 35 minuti che racconta alcuni degli spettacoli attraverso le parole di Pier Luigi Pizzi (regista), Giovanna Buzzi (costumista), Silvano Santinelli (scenografo costruttore), Vanni Delfini (Delfini Group allestimenti scenici), Cristina e Romolo Sormani (E. Rancati attrezzeria).
Curata da Cristian Della Chiara su un progetto di allestimento di Bruno Mariotti, CH+, l’esposizione è organizzata dal ROF in collaborazione con Sistema Museo; ha inaugurato il 29 settembre 2021 e sarà allestita nel museo dedicato al grande genio pesarese fino al 28 febbraio 2022, data del ‘non compleanno’ di Gioachino (nato a Pesaro il 29 febbraio 1792).
Il progetto nasce grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro e ha preso forma nei Laboratori del ROF che hanno restaurato i modellini; la parte multimediale si deve a Marco Rossetti, Imergo, la regia e le produzioni video ad Alberto Giuliani e le fotografie sono dello Studio Amati Bacciardi.
L’incidenza del ROF sulla città e la sua identificazione con essa è un legame che si afferma e rinnova quotidianamente da oltre quarant’anni, ed è per questo che si è scelto il ‘giorno’ come unità di misura per calcolare l’età del Festival. Inoltre, la formula “musicologia più teatro”, il laboratorio attuato fianco a fianco con gli studiosi della Fondazione Rossini, definisce gli ambiti di reciproca autonomia fra ricerca musicologica e restituzione teatrale moderna ovvero massimo rispetto della lezione musicale autentica e massima libertà nei criteri della messinscena.
Per questo la storia del Festival ben si racconta attraverso alcuni dei più straordinari allestimenti che hanno popolato i suoi palcoscenici, restituiti a nuova vita attraverso i modellini di scena, prima strumenti di lavoro ed ora capolavori di artigianato che costituiscono una vera meraviglia.
I modellini in mostra, in ordine di esposizione sono: 2011 Mosè in Egitto (Vick), 2013 Guglielmo Tell (Vick), 1994 L’inganno felice (Vick), 1998 Cenerentola (Ronconi), 2005 Il barbiere di Siviglia (Ronconi), 1995 Guglielmo Tell (Pizzi), 2018 Il barbiere di Siviglia (Pizzi), 1982 Tancredi (Pizzi), 2002 La pietra del paragone (Pizzi), 2001 Le nozze di Teti e di Peleo (Pizzi), 2012 Ciro in Babilonia (Livermore), 1994 L’Italiana in Algeri (Fo), 2001 La gazzetta (Fo), 2004 Matilde di Shabran (Martone), 2007 La gazza ladra (Michieletto), 2020 La cambiale di matrimonio (Dale), 2000 La scala di seta (De Filippo), 2019 L’equivoco stravagante (Leiser & Caurier), 2012 Il signor Bruschino (Teatro Sotterraneo), 1985 Il signor Bruschino (De Simone), 1987 Ermione (De Simone), 2019 Semiramide (Vick), 1992 Semiramide (De Ana), 2003 Semiramide (Kaegi).
I modellini per Mosè in Egitto del 2011, Il barbiere di Siviglia del 2005 e Le nozze di Teti e di Peleo del 2001 sono altresì corredati da versioni digitali che consentono una visita virtuale dello spazio scenico da ogni punto di vista. Nell’ultima sala allestita come un mini-teatro, è proiettato infine un filmato di 35 minuti che racconta alcuni degli spettacoli attraverso le parole di Pier Luigi Pizzi (regista), Giovanna Buzzi (costumista), Silvano Santinelli (scenografo costruttore), Vanni Delfini (Delfini Group allestimenti scenici), Cristina e Romolo Sormani (E. Rancati attrezzeria).
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