Nunzio Paci. Humus. Biogenesi dell'ibrido pensiero

Nunzio Paci, C'è una gabbia dentro me
Dal 20 September 2014 al 12 October 2014
Castell'Arquato | Piacenza
Luogo: Palazzo del Podestà
Indirizzo: piazza Municipio 1
Orari: domenica e festivi 10:30-12:30 / 15-18:.30
Curatori: Andrea Lacarpia
Enti promotori:
- Fondazione D’Ars Oscar Signorini onlus - Milano
- Officine dell’Immagine - Milano
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 860290
E-Mail info: biblioteca@comune.castellarquato.pc.it
Sito ufficiale: http://www.castellarquato.com
L’Amministrazione Comunale di Castell’Arquato ospita, nelle sale espositive del Palazzo del Podestà, nel centro medievale dell’antico Borgo, “HUMUS. Biogenesi dell'ibrido pensiero”, mostra personale di Nunzio Paci, a cura di Andrea Lacarpia, in collaborazione con il mim Museum in Motion di San Pietro in Cerro, la Fondazione D’Ars Oscar Signorini onlus di Milano e Officine dell’Immagine, galleria d’arte contemporanea di Milano.
NUNZIO PACI, nato a Bentivoglio (BO) nel 1977, vive e lavora a Bologna. Dal 2004 espone in gallerie private e spazi istituzionali ed è invitato a partecipare a note rassegne nazionali tra cui Premio Morlotti (2007), Premio Vasto (2010), Premio Icona (2013). Nel 2011 presenta il ciclo Rhizoma nelle sale del Museo delle Cere Anatomiche di Bologna. Due anni dopo, nel marzo del 2013, inaugura alla galleria Officine dell'Immagine di Milano la mostra personale De Signatura Rerum mentre, a dicembre dello stesso anno, prende parte alla collettiva Ad Imaginem Suam, a cura di Alberto Agazzani, presso il Museo MacS di Catania. A partire dal 2012 alcuni suoi lavori vengono esposti in occasione di manifestazioni internazionali tra cui Scope Basel, Context Art Miami e Abu Dhabi Art. Nell'agosto del 2013 Juxtapoz Art Magazine (San Francisco) dedica un articolo al suo lavoro. Partecipa a diversi programmi di residenze artistiche, la più recente in Cina allo Shangyuan Art Museum di Pechino (aprile/luglio 2014). Diversi sono gli eventi in programma nel biennio 2014/2015, tra cui due mostre personali a Copenhagen e Losanna.
Estratto dal testo in catalogo di Andrea Lacarpia: “Nella propria pittura, Nunzio Paci conferma la necessità di scomporre la realtà osservata, poi ricomposta in nuove forme naturali e coerenti, che sta alla base della dialettica dell'arte moderna e contemporanea. Nunzio Paci fa tesoro del processo d'ibridazione perturbante tipico del Post-Human, nel quale l'uomo perde la sua monolitica centralità per assumere una valenza fluida suscettibile di costanti metamorfosi con le più diverse identità circostanti, ma nel contempo esso assume una posizione più affine alle più attuali urgenze sociali, che dirigono l'umanità verso uno stile di vita biosostenibile, spostando l'attenzione dal mondo artificiale della tecnologia alla concretezza organica del mondo naturale, investigato nelle sue più arcaiche peculiarità biologiche. L'assemblaggio delle forme e dei corpi, descritti nell'amorosa congiunzione come nel cannibale atto di sopraffazione, diviene la trascrizione della teoria delle corrispondenze, fondata sui rapporti d'affinità e contrasto, sulla quale non si fonda solo la fisicità del mondo naturale, ma anche il funzionamento della mente governata dal pensiero associativo. Nella riflessione pittorica di Nunzio Paci, l'interpretazione associativa connette le ramificazioni dell'albero con l'anatomia dell'uomo e dell'animale perché insieme essi partecipano ai più basilari desideri d'espansione e di ricerca del nutrimento: l'affinità del pensiero si traduce nell'affinità biologica”.
Il mim Museum in Motion: La collaborazione con le istituzioni del territorio, iniziata da oltre dieci anni, continua grazie alla spinta culturale che contraddistingue lo spirito del mim Museum in Motion, museo di arte contemporanea aperto al pubblico da marzo a ottobre. Il museo è stato inaugurato nel 2001, battezzato dal critico Pierre Restany, che lo definisce realtà in movimento, attenta alle nuove avanguardie e in continua evoluzione. Il mim, che offre una ampia carrellata di correnti, generi e stili del contemporaneo dal dopoguerra a oggi, si trova nel Castello di San Pietro, fondato nel 1491 dal giureconsulto Bartolomeo Barattieri.
NUNZIO PACI, nato a Bentivoglio (BO) nel 1977, vive e lavora a Bologna. Dal 2004 espone in gallerie private e spazi istituzionali ed è invitato a partecipare a note rassegne nazionali tra cui Premio Morlotti (2007), Premio Vasto (2010), Premio Icona (2013). Nel 2011 presenta il ciclo Rhizoma nelle sale del Museo delle Cere Anatomiche di Bologna. Due anni dopo, nel marzo del 2013, inaugura alla galleria Officine dell'Immagine di Milano la mostra personale De Signatura Rerum mentre, a dicembre dello stesso anno, prende parte alla collettiva Ad Imaginem Suam, a cura di Alberto Agazzani, presso il Museo MacS di Catania. A partire dal 2012 alcuni suoi lavori vengono esposti in occasione di manifestazioni internazionali tra cui Scope Basel, Context Art Miami e Abu Dhabi Art. Nell'agosto del 2013 Juxtapoz Art Magazine (San Francisco) dedica un articolo al suo lavoro. Partecipa a diversi programmi di residenze artistiche, la più recente in Cina allo Shangyuan Art Museum di Pechino (aprile/luglio 2014). Diversi sono gli eventi in programma nel biennio 2014/2015, tra cui due mostre personali a Copenhagen e Losanna.
Estratto dal testo in catalogo di Andrea Lacarpia: “Nella propria pittura, Nunzio Paci conferma la necessità di scomporre la realtà osservata, poi ricomposta in nuove forme naturali e coerenti, che sta alla base della dialettica dell'arte moderna e contemporanea. Nunzio Paci fa tesoro del processo d'ibridazione perturbante tipico del Post-Human, nel quale l'uomo perde la sua monolitica centralità per assumere una valenza fluida suscettibile di costanti metamorfosi con le più diverse identità circostanti, ma nel contempo esso assume una posizione più affine alle più attuali urgenze sociali, che dirigono l'umanità verso uno stile di vita biosostenibile, spostando l'attenzione dal mondo artificiale della tecnologia alla concretezza organica del mondo naturale, investigato nelle sue più arcaiche peculiarità biologiche. L'assemblaggio delle forme e dei corpi, descritti nell'amorosa congiunzione come nel cannibale atto di sopraffazione, diviene la trascrizione della teoria delle corrispondenze, fondata sui rapporti d'affinità e contrasto, sulla quale non si fonda solo la fisicità del mondo naturale, ma anche il funzionamento della mente governata dal pensiero associativo. Nella riflessione pittorica di Nunzio Paci, l'interpretazione associativa connette le ramificazioni dell'albero con l'anatomia dell'uomo e dell'animale perché insieme essi partecipano ai più basilari desideri d'espansione e di ricerca del nutrimento: l'affinità del pensiero si traduce nell'affinità biologica”.
Il mim Museum in Motion: La collaborazione con le istituzioni del territorio, iniziata da oltre dieci anni, continua grazie alla spinta culturale che contraddistingue lo spirito del mim Museum in Motion, museo di arte contemporanea aperto al pubblico da marzo a ottobre. Il museo è stato inaugurato nel 2001, battezzato dal critico Pierre Restany, che lo definisce realtà in movimento, attenta alle nuove avanguardie e in continua evoluzione. Il mim, che offre una ampia carrellata di correnti, generi e stili del contemporaneo dal dopoguerra a oggi, si trova nel Castello di San Pietro, fondato nel 1491 dal giureconsulto Bartolomeo Barattieri.
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