Alessandro Docci. Alfabeti senza Tempo
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Opera di Alessandro Docci
Dal 07 Aprile 2022 al 22 Aprile 2022
Pisa
Luogo: ARTinGENIO MUSEUM
Indirizzo: Via Vincenzo Gioberti 39
Curatori: Francesca Roberti
Enti promotori:
- ARTinGENIO MUSEUM
Giovedì 7 aprile dalle ore 18,00, ARTinGENIO MUSEUM, patrocinato dal Comune di Pisa, ha aperto le porte alla mostra personale dell’artista Alessandro Docci dal titolo ‘ALFABETI SENZA TEMPO’, patrocinata dal Museo de “La Permanente di Milano, dove sono esposte le opere del Maestro.
La mostra a cura di Francesca Roberti e’ stata introdotta dall’Assessore al Turismo del Comune di Pisa Paolo Pesciatini e presentata dal direttore museale Francesco Corsi.
Alessandro Docci di origine lombarda esordisce nel 1991 a Bagno di Romagna, dando inizio a un costante percorso espositivo in sedi private ed istituzioni pubbliche; ordina personali anche in ambito internazionale, prevalentemente in Germania. Dal 2009 fa parte degli artisti del Museo “La Permanente” di Milano e le sue opere sono presenti nei musei italiani di arte contemporanea.
Le opere esposte sono frutto di una progressiva mutazione fino a pervenire ad una personale e singolarissima espressione informale fatta prevalentemente di segno, gesto e colore. Qui inizia lo studio della mostra che andiamo a presentare. Alessandro Docci vuol trasmette un messaggio forte e pieno di speranza: avvicinare i continenti, Stati e metropoli rendendoli una sola ed unica cosa. L’arte è qui intesa come linguaggio universale, capace di unire culture e tradizioni diverse, è uno strumento di pace e libertà, veicolo di serena convivenza e di civile progresso. Da questo progetto dunque, nasce e prende vita la serie dei dipinti ispirati e dedicati alle città, a quelle italiane prima di tutto e poi a quelle di tutto il mondo.
ARTinGENIO MUSEUM ha il piacere di accogliere il maestro Alessandro Docci in questa mostra dai toni simbolici, espressi attraverso un linguaggio semplificato e libero come dovrebbe essere il nostro spirito.
L’artista intervenuto al vernissage ha presentato un’opera esclusiva dedicata al Maestro Emilio Tadini, storico artista polivalente del XX secolo, il cui lavoro pittorico si sviluppa in diversi cicli dalla Pop Art inglese, dalla pittura di De Chirico e Picasso sviluppando un linguaggio sempre più raffinato, originale ed onirico.
La mostra a cura di Francesca Roberti e’ stata introdotta dall’Assessore al Turismo del Comune di Pisa Paolo Pesciatini e presentata dal direttore museale Francesco Corsi.
Alessandro Docci di origine lombarda esordisce nel 1991 a Bagno di Romagna, dando inizio a un costante percorso espositivo in sedi private ed istituzioni pubbliche; ordina personali anche in ambito internazionale, prevalentemente in Germania. Dal 2009 fa parte degli artisti del Museo “La Permanente” di Milano e le sue opere sono presenti nei musei italiani di arte contemporanea.
Le opere esposte sono frutto di una progressiva mutazione fino a pervenire ad una personale e singolarissima espressione informale fatta prevalentemente di segno, gesto e colore. Qui inizia lo studio della mostra che andiamo a presentare. Alessandro Docci vuol trasmette un messaggio forte e pieno di speranza: avvicinare i continenti, Stati e metropoli rendendoli una sola ed unica cosa. L’arte è qui intesa come linguaggio universale, capace di unire culture e tradizioni diverse, è uno strumento di pace e libertà, veicolo di serena convivenza e di civile progresso. Da questo progetto dunque, nasce e prende vita la serie dei dipinti ispirati e dedicati alle città, a quelle italiane prima di tutto e poi a quelle di tutto il mondo.
ARTinGENIO MUSEUM ha il piacere di accogliere il maestro Alessandro Docci in questa mostra dai toni simbolici, espressi attraverso un linguaggio semplificato e libero come dovrebbe essere il nostro spirito.
L’artista intervenuto al vernissage ha presentato un’opera esclusiva dedicata al Maestro Emilio Tadini, storico artista polivalente del XX secolo, il cui lavoro pittorico si sviluppa in diversi cicli dalla Pop Art inglese, dalla pittura di De Chirico e Picasso sviluppando un linguaggio sempre più raffinato, originale ed onirico.
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