Angiolo Volpe. Viaggio nel tempo
Dal 20 Ottobre 2013 al 16 Novembre 2013
Pontedera | Pisa
Luogo: Museo Piaggio
Indirizzo: viale Rinaldo Piaggio 7
Orari: da martedì a sabato 10-13/ 14-18; aperto la seconda domenica del mese
Enti promotori:
- Fondazione Piaggio
- Comune di Pontedera
- Provincia di Pisa
- Regione Toscana
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0587 299620/ 0587 27171
E-Mail info: cultura@comune.pontedera.pi.it
Sito ufficiale: http://www.comune.pontedera.pi.it/
Sabato 19 ottobre alle ore 17.30 prende via al Museo Piaggio la mostra dell'artista toscano Angiolo Volpe che presenta al pubblico una raccolta di circa quaranta opere grafiche, realizzate a matita e pastello suddivise in quattro cicli Cavalli e cavalli, Cavalli di ferro, Cavalli di ferro nelle scuderie del tempo, Viaggio nel tempo. Si tratta di un evento singolare per l'unicità del soggetto trattato: imponenti locomotive a vapore lanciate in corsa come liberi cavalli in immensi paesaggi fioriti. Ad affascinare lo spettatore non è solo il simbolo positivo del progresso della società industriale ottocentesca, ma l'incisività del tratto delle immagini reso con estrema maestria e sicurezza. A partire dal 2009 il disegno rappresenta per l'artista un momento fondamentale di espressione cui affidare la propria memoria, le sensazioni percepite durante i viaggi dell'esistenza.
Lo stile si traduce in un disegno sempre più libero capace di cogliere il movimento attraverso la giustapposizione di linee intricate, stringenti come fugaci istanti in successione. L'uso sapiente del monocromo e dello sfumato, intervallati, talvolta, da accese cromie a pastello, contribuiscono a creare atmosfere sospese tra realtà ed immaginazione. Stazioni fumanti, luoghi ove le persone transitano senza conoscersi, hangar, rotaie, edifici industriali, locandine reclamizzanti la vespa, locomotive, introducono lo spettatore, come in film d'epoca, nel lungo viaggio che Volpe ha intrapreso con sé stesso. La locomotiva è un elemento dinamico, rappresenta, la tecnologia, il progresso, simbolo dei frenetici ritmi che la vita porta con sé richiamandoci al passato per riconsegnarci al futuro.
Non è un caso che Volpe per tramandare la memoria di uno dei più drammatici episodi della storia del Novecento commesso ai danni degli ebrei abbia deliberatamente scelto di raffigurare un monumentale treno, metafora per eccellenza della vita, che transita verso l'ultima stazione: i cancelli di Auschwitz per consegnare, a tutti noi, uno straordinario messaggio di speranza: si può cambiare prospettiva, il treno compie sempre il viaggio di ritorno. Siamo nella città della Vespa e l'artista rende omaggio all'icona per eccellenza della produzione industriale e dell’innovazione. Il mezzo a due ruote riecheggia, infatti, non solo nelle locandine pubblicitarie, ma anche all'interno di grigi hangar ove, con il suo color rosso fiammante, ha il ruolo indiscusso di star.
Angiolo Volpe è nato a Livorno nel 1943. Ha iniziato a dipingere giovanissimo e si è subito orientato verso la pittura come unica attività professionale. I suoi primi lavori risentono della lezione apportata dai Macchiaioli, pur evidenziando una propria linea espressiva originale che avrà modo di imporsi sempre più con il trascorrere del tempo.
Negli anni Settanta ha compiuto numerosi viaggi, sia in Italia che all’estero, per vivere nuove esperienze umane e per dipingere realtà naturali, ambientali ed architettoniche tra loro diverse. Ha continuato ad affinare la propria ricerca che è elemento essenziale del suo divenire espressivo. Numerose mostre personali nelle più importanti gallerie italiane e straniere lo hanno imposto negli anni all’attenzione del pubblico, che ha avuto modo di apprezzarlo anche in America e in Giappone.
Tra le più recenti esposizioni si ricordano la personale Giorgio de Chirico e un Novecento prima e dopo la Transavanguardia, 2007, presso la Biblioteca Marciana a Venezia e a Fiesole, curate da Faccenda. Nel 2008 la mostra nella Basilica di San Alessandro di Fiesole. Nel 2009 due eventi con Walter Lazzaro: Dialogo del Silenzio a Milano e a Forte dei Marmi, catalogo Mondadori. Richiami Invisibili presso la Galleria Comunale d’Arte moderna di Arezzo, curata da Faccenda, catalogo Mondadori. La collettiva Giuseppe Garibaldi e i Mille - Dalla realtà al mito, 2010, Granai di Villa Mimbelli, Livorno, a cura di Aurora Scotti e Marco Di Giovanni. Nel 2012 Passaggi pedonali per l’infinito presso il Centrum Sete Sóis Sete Luas di Ponte De Sôr, Portogallo e nel 2013 Viaggio nel tempo al Museo Piaggio di Pontedera, curate da Riccardo Ferrucci. Di carattere piuttosto mite e riservato, riesce tenacemente a portare avanti le proprie convinzioni ed i propri intendimenti con meditate, a volte sofferte, comunque ferme decisioni. Vive a Castiglioncello (Livorno), a contatto con il mare e la natura, dove opera in un poetico raccoglimento.
Lo stile si traduce in un disegno sempre più libero capace di cogliere il movimento attraverso la giustapposizione di linee intricate, stringenti come fugaci istanti in successione. L'uso sapiente del monocromo e dello sfumato, intervallati, talvolta, da accese cromie a pastello, contribuiscono a creare atmosfere sospese tra realtà ed immaginazione. Stazioni fumanti, luoghi ove le persone transitano senza conoscersi, hangar, rotaie, edifici industriali, locandine reclamizzanti la vespa, locomotive, introducono lo spettatore, come in film d'epoca, nel lungo viaggio che Volpe ha intrapreso con sé stesso. La locomotiva è un elemento dinamico, rappresenta, la tecnologia, il progresso, simbolo dei frenetici ritmi che la vita porta con sé richiamandoci al passato per riconsegnarci al futuro.
Non è un caso che Volpe per tramandare la memoria di uno dei più drammatici episodi della storia del Novecento commesso ai danni degli ebrei abbia deliberatamente scelto di raffigurare un monumentale treno, metafora per eccellenza della vita, che transita verso l'ultima stazione: i cancelli di Auschwitz per consegnare, a tutti noi, uno straordinario messaggio di speranza: si può cambiare prospettiva, il treno compie sempre il viaggio di ritorno. Siamo nella città della Vespa e l'artista rende omaggio all'icona per eccellenza della produzione industriale e dell’innovazione. Il mezzo a due ruote riecheggia, infatti, non solo nelle locandine pubblicitarie, ma anche all'interno di grigi hangar ove, con il suo color rosso fiammante, ha il ruolo indiscusso di star.
Angiolo Volpe è nato a Livorno nel 1943. Ha iniziato a dipingere giovanissimo e si è subito orientato verso la pittura come unica attività professionale. I suoi primi lavori risentono della lezione apportata dai Macchiaioli, pur evidenziando una propria linea espressiva originale che avrà modo di imporsi sempre più con il trascorrere del tempo.
Negli anni Settanta ha compiuto numerosi viaggi, sia in Italia che all’estero, per vivere nuove esperienze umane e per dipingere realtà naturali, ambientali ed architettoniche tra loro diverse. Ha continuato ad affinare la propria ricerca che è elemento essenziale del suo divenire espressivo. Numerose mostre personali nelle più importanti gallerie italiane e straniere lo hanno imposto negli anni all’attenzione del pubblico, che ha avuto modo di apprezzarlo anche in America e in Giappone.
Tra le più recenti esposizioni si ricordano la personale Giorgio de Chirico e un Novecento prima e dopo la Transavanguardia, 2007, presso la Biblioteca Marciana a Venezia e a Fiesole, curate da Faccenda. Nel 2008 la mostra nella Basilica di San Alessandro di Fiesole. Nel 2009 due eventi con Walter Lazzaro: Dialogo del Silenzio a Milano e a Forte dei Marmi, catalogo Mondadori. Richiami Invisibili presso la Galleria Comunale d’Arte moderna di Arezzo, curata da Faccenda, catalogo Mondadori. La collettiva Giuseppe Garibaldi e i Mille - Dalla realtà al mito, 2010, Granai di Villa Mimbelli, Livorno, a cura di Aurora Scotti e Marco Di Giovanni. Nel 2012 Passaggi pedonali per l’infinito presso il Centrum Sete Sóis Sete Luas di Ponte De Sôr, Portogallo e nel 2013 Viaggio nel tempo al Museo Piaggio di Pontedera, curate da Riccardo Ferrucci. Di carattere piuttosto mite e riservato, riesce tenacemente a portare avanti le proprie convinzioni ed i propri intendimenti con meditate, a volte sofferte, comunque ferme decisioni. Vive a Castiglioncello (Livorno), a contatto con il mare e la natura, dove opera in un poetico raccoglimento.
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