The Encounter
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The Encounter - Andrea Paci
The Encounter - Andrea Paci
Dal 21 Agosto 2011 al 21 Agosto 2011
Modica | Ragusa
Luogo: Galleria la Veronica
Indirizzo: Via Grimaldi 55
Orari: 17
Telefono per informazioni: 0932948803
Laveronica arte contemporanea e? lieta di presentare The Encounter, una performance di Adrian Paci.
Il 21 agosto 2011, a partire dalle ore 17.00, sul sagrato della chiesa barocca di San Bartolomeo a Scicli, l’artista albanese incontrera? alcune centinaia di persone per condividere con loro il gesto della stretta di mano. Un gesto semplice ma estremamente metaforico, ripetuto in maniera ossessiva fino a diventare rituale. Un rituale dove non si celebra nient’altro che il gesto stesso. Durante la performance gli spettatori-attori aspetteranno ai margini della piazza vuota al centro della quale sara? posta una sedia. L’artista, lasciato l’ingresso di un’abitazione, percorrera? la piazza e si siedera? aspettando finche? ad una ad una le persone non cominceranno a raggiungerlo per stringergli la mano e proseguire lasciandoselo alle spalle. Come in una processione laica, una lunga fila lascera? il gruppo per comporre una barriera fitta e sottile di individui in movimento. La moltiplicazione di un gesto consueto come la stretta di mano che, sancendo un accordo o l’incontro di due individui pone la conoscenza e gli scambi fra le persone oltre l’irresolutezza che li precede, determinera? l’unione o la tensione fra l’autore e il contesto culturale e urbano del luogo. L’azione replicata amplifica il gesto,
caricandolo di un’importanza che nella consuetudine del suo ordinario sviluppo non e? percepibile e il segno, ripetuto come parte di un rito che ne celebra lo svolgersi, si fa esclusivo in virtu? della sua separazione dal contesto in cui il suo senso appare irrimediabilmente univoco e fine a se stesso. Il corpo dell’artista, nello svolgersi della performance, diventa cosi? soglia di identita? sconosciuta i cui limiti cessano o si fondono in prossimita? della propria. E lo scambio, oltre il singolo gesto, si fa condivisione di esperienze, apertura verso realta? nuove e sconosciute. Anche la piazza, luogo deputato in cui si esprimono e si sviluppano i caratteri di una comunita?, e? intesa come spazio privilegiato di incontro in cui produrre un evento che accomuni la performance con un luogo fortemente connotato con le proprie tradizioni. Scicli, citta? iblea affacciata sul Mediterraneo, dove la bellezza dell’arte barocca incrocia tradizioni antiche e di differenti provenienze in un coacervo di culture e civilta?, diventa il teatro di nuovi incontri tra identita? diverse.
Il 21 agosto 2011, a partire dalle ore 17.00, sul sagrato della chiesa barocca di San Bartolomeo a Scicli, l’artista albanese incontrera? alcune centinaia di persone per condividere con loro il gesto della stretta di mano. Un gesto semplice ma estremamente metaforico, ripetuto in maniera ossessiva fino a diventare rituale. Un rituale dove non si celebra nient’altro che il gesto stesso. Durante la performance gli spettatori-attori aspetteranno ai margini della piazza vuota al centro della quale sara? posta una sedia. L’artista, lasciato l’ingresso di un’abitazione, percorrera? la piazza e si siedera? aspettando finche? ad una ad una le persone non cominceranno a raggiungerlo per stringergli la mano e proseguire lasciandoselo alle spalle. Come in una processione laica, una lunga fila lascera? il gruppo per comporre una barriera fitta e sottile di individui in movimento. La moltiplicazione di un gesto consueto come la stretta di mano che, sancendo un accordo o l’incontro di due individui pone la conoscenza e gli scambi fra le persone oltre l’irresolutezza che li precede, determinera? l’unione o la tensione fra l’autore e il contesto culturale e urbano del luogo. L’azione replicata amplifica il gesto,
caricandolo di un’importanza che nella consuetudine del suo ordinario sviluppo non e? percepibile e il segno, ripetuto come parte di un rito che ne celebra lo svolgersi, si fa esclusivo in virtu? della sua separazione dal contesto in cui il suo senso appare irrimediabilmente univoco e fine a se stesso. Il corpo dell’artista, nello svolgersi della performance, diventa cosi? soglia di identita? sconosciuta i cui limiti cessano o si fondono in prossimita? della propria. E lo scambio, oltre il singolo gesto, si fa condivisione di esperienze, apertura verso realta? nuove e sconosciute. Anche la piazza, luogo deputato in cui si esprimono e si sviluppano i caratteri di una comunita?, e? intesa come spazio privilegiato di incontro in cui produrre un evento che accomuni la performance con un luogo fortemente connotato con le proprie tradizioni. Scicli, citta? iblea affacciata sul Mediterraneo, dove la bellezza dell’arte barocca incrocia tradizioni antiche e di differenti provenienze in un coacervo di culture e civilta?, diventa il teatro di nuovi incontri tra identita? diverse.
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