Enrico Lombardi. Esercizi spirituali
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Enrico Lombardi, Esercizi spirituali_10, 2013, cm100x80, acrilico su tela
Dal 01 Marzo 2014 al 23 Marzo 2014
Lugo | Ravenna
Luogo: Pescherie della Rocca Estense
Indirizzo: piazza Garibaldi 1
Orari: giovedì e venerdì 15.30-18.30; sabato e domenica 10-12 / 15-18.30
Curatori: Daniele Serafini
Enti promotori:
- Comune di Lugo - Assessorato alla cultura
Telefono per informazioni: +39 0545 38561
E-Mail info: serafinid@comune.lugo.ra.it
Sito ufficiale: http://www.museobaracca.it
In questa nuova personale (22 opere inedite), all'apparenza perfettamente schizofrenica, l'artista espone opere di due serie parallele che nascono e si sviluppano contemporaneamente : gli “Esercizi spirituali” - che danno il titolo alla mostra – e le “Basse maree”. Lo sguardo, negli “Esercizi spirituali”, è come rigirato dentro, chiuso nello spazio angusto e infinito della meditazione sulle medesime forme declinate in tutte le loro possibili variazioni: muri, tetti, l'albero, ma soprattutto la luce e l'ombra come fatti compositivi e tematici. Un linguaggio asciutto, liturgico, etico, concentrato su sé stesso, avulso da ogni clamore delle categorie della contemporaneità e dai loro paradigmi, che, come negli esercizi spirituali di un monaco o di uno yogin, si spoglia di ogni orpello per cercare di raggiungere l'essenza del fare. Nessuna decorazione dunque, nessun pretesto illustrativo o narrativo che dir si voglia, solo la nuda forza della pittura che raffigura il proprio farsi. Nelle “Basse maree”, invece, lo sguardo è come spinto “fuori”, ai limiti estremi dell'orizzonte, per rievocare figure e metafore già presenti nella pittura passata dell'artista, come se risorgessero dall'acqua dopo un diluvio. Una ri-presa di coscienza delle “figure” fondamentali del suo percorso. Qui i luoghi sono aperti e ritmati da spazi larghi, gli oggetti emergono dall'acqua dentro solitudini dal sapore iconico i cui riferimenti sono indubbiamente nella pittura del '2/3cento italiano. Nel Catalogo (bilingue) saranno pubblicate alcune riflessioni dell'artista sugli aforismi poetici di Renè Char e un testo del critico romano Francesco Giulio Farachi.
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