Rodrigo Pais. Pais del Cinema
Dal 18 Aprile 2014 al 18 Maggio 2014
Cervia | Ravenna
Luogo: MUSA - Antichi Magazzini del Sale
Indirizzo: via Nazario Sauro
Orari: 10-13 / 15-19
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0544 915262
E-Mail info: canalia@comunecervia.it
Sito ufficiale: http://musa.comunecervia.it
Gli anni d’oro del cinema italiano nel racconto per immagini di un grande fotografo.
Possiamo veramente affermare che, in particolare nella prima metà degli anni ’60, l’Italia è stata un vero Paese del cinema. Ecco allora la ragione del titolo della mostra: Pais del cinema, giocando sul cognome del fotografo che ne è protagonista.
Rodrigo Pais (1930 – 2007) è stato un grande fotoreporter (ha lavorato in particolare per l’Unità e Paese Sera), ma non solo: è stato anche un grande fotografo. Questa mostra sul cinema degli anni ’60 lo documenta molto bene.
Pais, come altri grandi fotografi “sulla” scena, si diverte a cogliere i vari momenti che compongono una tipica giornata delle riprese di un film: i ciak, i momenti di riposo, i truccatori al lavoro, i parenti dei protagonisti, gli spettatori curiosi, ecc. Come succede in questi casi, il film vive così un’altra vita che gli spettatori nelle sale cinematografiche non vedranno, compreso anche ciò che non dovevano vedere, che il regista ha tolto o che ha ridotto a una breve scena laddove il fotografo ha scattato decine di fotografie. Nella mostra ci sono i film fotografati da Pais, tra i quali ve ne sono molti che hanno lasciato una traccia nella storia del nostro cinema, come Il sorpasso di Dino Risi, La ragazza di Bube di Luigi Comencini, La noia di Damiano Damiani, L’eclisse di Michelangelo Antonioni, Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini, ecc. In mostra, però, non ci sono soltanto le fotografie scattate sui set cinematografici.
Sfruttando il lavoro da fotoreporter di Pais abbiamo documentato i fatti di cronaca che hanno ispirato alcuni film: ciò è avvenuto, per esempio, per il tema del divorzio (con i film Scusi lei è favorevole o contrario?, Il giovedi e Menage all’italiana), per uno dei grandi processi penali che appassionarono l’opinione pubblica, quello di Ghiani e Fenaroli (con i film A… come assassino e Il sicario), per il boom economico, in particolare edilizio, che ha caratterizzato l’Italia nella seconda metà degli anni ’50 e la prima metà degli anni ’60 (con il film Il boom) e alcuni altri.
La stessa cosa è stata fatta per la sezione su Cinema e Letteratura dove sono documentati i “Premi Strega” e i fatti legati ai problemi tra i film e la censura.
Una sezione è dedicata ai ritratti di attrici, attori e registi, ritratti che dimostrano ancora una volta la completezza artistica del fotografo Pais.
Infine completano la mostra una scelta di locandine, fotobuste e manifesti originali dei film presentati, in gran parte provenienti dal “fondo Maurizio Baroni” della Cineteca di Bologna.
Possiamo veramente affermare che, in particolare nella prima metà degli anni ’60, l’Italia è stata un vero Paese del cinema. Ecco allora la ragione del titolo della mostra: Pais del cinema, giocando sul cognome del fotografo che ne è protagonista.
Rodrigo Pais (1930 – 2007) è stato un grande fotoreporter (ha lavorato in particolare per l’Unità e Paese Sera), ma non solo: è stato anche un grande fotografo. Questa mostra sul cinema degli anni ’60 lo documenta molto bene.
Pais, come altri grandi fotografi “sulla” scena, si diverte a cogliere i vari momenti che compongono una tipica giornata delle riprese di un film: i ciak, i momenti di riposo, i truccatori al lavoro, i parenti dei protagonisti, gli spettatori curiosi, ecc. Come succede in questi casi, il film vive così un’altra vita che gli spettatori nelle sale cinematografiche non vedranno, compreso anche ciò che non dovevano vedere, che il regista ha tolto o che ha ridotto a una breve scena laddove il fotografo ha scattato decine di fotografie. Nella mostra ci sono i film fotografati da Pais, tra i quali ve ne sono molti che hanno lasciato una traccia nella storia del nostro cinema, come Il sorpasso di Dino Risi, La ragazza di Bube di Luigi Comencini, La noia di Damiano Damiani, L’eclisse di Michelangelo Antonioni, Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini, ecc. In mostra, però, non ci sono soltanto le fotografie scattate sui set cinematografici.
Sfruttando il lavoro da fotoreporter di Pais abbiamo documentato i fatti di cronaca che hanno ispirato alcuni film: ciò è avvenuto, per esempio, per il tema del divorzio (con i film Scusi lei è favorevole o contrario?, Il giovedi e Menage all’italiana), per uno dei grandi processi penali che appassionarono l’opinione pubblica, quello di Ghiani e Fenaroli (con i film A… come assassino e Il sicario), per il boom economico, in particolare edilizio, che ha caratterizzato l’Italia nella seconda metà degli anni ’50 e la prima metà degli anni ’60 (con il film Il boom) e alcuni altri.
La stessa cosa è stata fatta per la sezione su Cinema e Letteratura dove sono documentati i “Premi Strega” e i fatti legati ai problemi tra i film e la censura.
Una sezione è dedicata ai ritratti di attrici, attori e registi, ritratti che dimostrano ancora una volta la completezza artistica del fotografo Pais.
Infine completano la mostra una scelta di locandine, fotobuste e manifesti originali dei film presentati, in gran parte provenienti dal “fondo Maurizio Baroni” della Cineteca di Bologna.
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