Sara Meliti e Gio Manzoni. Il corpo del fiore - The body of flower
![Disegno di Gio Manzoni Disegno di Gio Manzoni](http://www.arte.it/foto/600x450/be/132135-Gio_Manzoni_Pagina_10.jpg)
Disegno di Gio Manzoni
Dal 10 Settembre 2022 al 25 Settembre 2022
Ravenna
Luogo: Pallavicini 22 Art Gallery
Indirizzo: Viale Giorgio Pallavicini 22
Orari: dal giovedì alla domenica dalle 17:00 alle 20:00 e su appuntamento
E-Mail info: pallavicini22.ravenna@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.pallavicini22.com
Sabato 10 settembre 2022 alle ore 18:30 presso lo spazio espositivo Pallavicini22 Art Gallery a Ravenna, inaugura “Il corpo del fiore - The body of flower”, una doppia personale di Sara Meliti e Gio Manzoni che rimarrà allestita fino a domenica 25 settembre.
La mostra, organizzata da CARP Associazione di Promozione Sociale in collaborazione con lo Spazio Espositivo PALLAVICINI 22 Art Gallery e con l’ Archivio Collezione Ghigi-Pagnani, è patrocinata dal Comune di Ravenna Assessorato alla Cultura e dall’ Accademia di Belle Arti di Ravenna.
La doppia personale, con testi critici di Michela Ongaretti a catalogo, vede esposti disegni realizzati da Gio Manzoni e fotografie di Sara Meliti.
Esuberante. L’aggettivo più indicato per un fiore, qualcosa che va oltre il necessario, che quasi esagera.”: la sintesi dell’opera di Gio Manzoni che Michela Ongaretti dà in apertura del proprio testo. Per Giovanni Manzoni l’analogia tra il corpo femminile. e quello di una rigogliosa dalia, o di uno screziato giglio, avviene spontaneamente, dopo una pratica ventennale di fregi con coreografie anatomiche in punta di lapis.
Delicata. In tutto il mondo l’esplosione floreale si veste di ogni foggia e colore.
Che sia un carnoso giglio o un mandala di infiorescenze come il tarassaco, una nostra ulteriore lettura è quella di vederlo più seducente in quanto transitorio, fragile. La contemplazione della sua delicatezza ci tocca, alleggerisce l’anima. È l’incipit del testo con cui Michela Ongaretti presenta l’opera di Sara Meliti.
Gli artisti sono stati amabilmente descritti da Lamberto Fabbri in un contributo gentilmente offerto alla mostra, il cui testo integrale è riportato nella pagina web di Pallavicini22.
Egli definisce lo Studio Gio Manzoni una sorta di factory alla maniera di Andy Warhol in cui si crea nell’incontro fra le Arti più disparate e di cui Sara Meliti e Gio Manzoni ne sono i registi.
Si respira un clima di cordialità e “freschezza” intellettuale nello studio di Gio Manzoni in cui si incontra un cenacolo di persone, le più svariate …. una gradevole e colta mistura di factory e bottega parigina della belle epoque. Alle pareti e sui tavoli opere belle, di qualità di Gio e di Sara. …
È un’esperienza di full immersion nell’Arte da non perdere assolutamente. … Gli Artisti veri lo sono anche nel quotidiano vivere non solo nell’espressione della loro propria Arte. E Gio e Sara lo sono.
La mostra, organizzata da CARP Associazione di Promozione Sociale in collaborazione con lo Spazio Espositivo PALLAVICINI 22 Art Gallery e con l’ Archivio Collezione Ghigi-Pagnani, è patrocinata dal Comune di Ravenna Assessorato alla Cultura e dall’ Accademia di Belle Arti di Ravenna.
La doppia personale, con testi critici di Michela Ongaretti a catalogo, vede esposti disegni realizzati da Gio Manzoni e fotografie di Sara Meliti.
Esuberante. L’aggettivo più indicato per un fiore, qualcosa che va oltre il necessario, che quasi esagera.”: la sintesi dell’opera di Gio Manzoni che Michela Ongaretti dà in apertura del proprio testo. Per Giovanni Manzoni l’analogia tra il corpo femminile. e quello di una rigogliosa dalia, o di uno screziato giglio, avviene spontaneamente, dopo una pratica ventennale di fregi con coreografie anatomiche in punta di lapis.
Delicata. In tutto il mondo l’esplosione floreale si veste di ogni foggia e colore.
Che sia un carnoso giglio o un mandala di infiorescenze come il tarassaco, una nostra ulteriore lettura è quella di vederlo più seducente in quanto transitorio, fragile. La contemplazione della sua delicatezza ci tocca, alleggerisce l’anima. È l’incipit del testo con cui Michela Ongaretti presenta l’opera di Sara Meliti.
Gli artisti sono stati amabilmente descritti da Lamberto Fabbri in un contributo gentilmente offerto alla mostra, il cui testo integrale è riportato nella pagina web di Pallavicini22.
Egli definisce lo Studio Gio Manzoni una sorta di factory alla maniera di Andy Warhol in cui si crea nell’incontro fra le Arti più disparate e di cui Sara Meliti e Gio Manzoni ne sono i registi.
Si respira un clima di cordialità e “freschezza” intellettuale nello studio di Gio Manzoni in cui si incontra un cenacolo di persone, le più svariate …. una gradevole e colta mistura di factory e bottega parigina della belle epoque. Alle pareti e sui tavoli opere belle, di qualità di Gio e di Sara. …
È un’esperienza di full immersion nell’Arte da non perdere assolutamente. … Gli Artisti veri lo sono anche nel quotidiano vivere non solo nell’espressione della loro propria Arte. E Gio e Sara lo sono.
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