E’ nata la Repubblica …

Logo MuFoCo a Reggio Emilia, Fotografia Europea 2012
Dal 11 Maggio 2012 al 24 Giugno 2012
Reggio nell'Emilia | Reggio Emilia
Luogo: Chiostri di San Pietro
Indirizzo: via Emilia San Pietro 44
Orari: venerdì 11 maggio 18-24; sabato 12 e domenica 13 maggio 10-24; dal 17 maggio al 24 giugno aperto giovedì e venerdì 19-23; sabato, domenica e festivi 10-23; chiuso lunedì, martedì e mercoledì
Curatori: Kitti Bolognesi, Giovanna Calvenzi
Enti promotori:
- Comune di Reggio Emilia
Costo del biglietto: biglietto unico per le esposizioni istituzionali di Fotografia Europea 10 euro
Telefono per informazioni: +39 02 66056633
E-Mail info: ufficiostampa@mufoco.org
Sito ufficiale: http://www.fotografiaeuropea.it
Sensibile e colto narratore, testimone puntuale della società italiana, Patellani inizia a collaborare nel 1939 con Tempo di Alberto Mondadori, settimanale che si rifaceva all’esperienza di Life ma lo interpretava adattandolo alla realtà italiana. Dopo la sospensione nel periodo bellico, riprende la collaborazione come fotografo e giornalista, realizzando importanti storie fotografiche sulla società italiana nell’immediato dopoguerra e nel periodo della ripresa economica: dal referendum monarchia-repubblica all’occupazione delle terre, dai diversi ambienti di lavoro nelle campagne e nelle fabbriche ai momenti di vita quotidiana e di condivisione degli spazi delle case e delle strade, alla nascita dei concorsi di bellezza e del cinema, dai ritratti di artisti e intellettuali alle foto di moda.
Per Tempo Patellani inventa i “fototesti”, piccoli “documentari” a immagini fisse nei quali i testi avevano solo una funzione esplicativa. Già nel 1943, in un testo in cui affrontava la definizione del “giornalista nuova formula”, Patellani distingueva fra fotografia documentaria e bella fotografia, teorizzando che il giornalista deve preoccuparsi di documentare, di informare. La “bella fotografia” era un optional o un impegno per chi non praticava il mestiere: il giornalista nuova formula doveva invece preoccuparsi soprattutto di informare il lettore.
Le sue teorizzazioni, tuttavia, vengono certamente disattese: il lettore contemporaneo viene informato grazie alle sue immagini ma la loro forza narrativa non risiede solo nella sua capacità di essere giornalista bensì nella raffinata capacità di vedere e di raccontare con le immagini. Nel periodo nel quale collabora a Tempo con questo imperativo professionale non ci sono argomento o situazione o personaggio che non abbia fotografato. Ma soprattutto Patellani racconta gli sforzi compiuti dagli italiani verso la costruzione di un’identità comune fatta di molti intrecci di sfumature culturali e di costume, e i diversi modi di costruire il senso della comunità e dell’appartenenza e di partecipare alla vita civile di un Paese che da contadino sta diventando industriale.
Il Fondo Federico Patellani - costituito da oltre 700.000 immagini e dalla fedele ricostruzione dello studio del fotografo - è stato acquisito in comodato d'uso da Regione Lombardia ed è conservato presso il Museo di Fotografia Contemporanea.
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