Rudy Pulcinelli. Bíos
Rudy Pulcinelli, Bíos, 2018, installazione site specific, vasi di ferro e filo di ferro cotto, dimensioni variabili, particolare
Dal 17 March 2018 al 29 April 2018
Reggio nell'Emilia | Reggio Emilia
Luogo: Galleria Bonioni Arte
Indirizzo: Corso Garibaldi 43
Orari: da martedì a domenica ore 10.00-13.00 e 16.00-20.00; chiuso Pasqua e Pasquetta, aperto 25 Aprile
Curatori: Ilaria Magni
Enti promotori:
- Galleria Bonioni Arte
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0522 435765
E-Mail info: info@bonioniarte.it
Sito ufficiale: http://www.bonioniarte.it
“Bíos”: mostra personale di Rudy Pulcinelli dal 17 marzo al 29 aprile 2018 a Reggio Emilia. L’artista toscano realizza, per la Galleria Bonioni Arte (Corso Garibaldi, 43), un progetto site specific teso a sottolineare l’importanza del dialogo, cibo spirituale per ogni essere umano. Curata da Ilaria Magni, l’esposizione sarà inaugurata sabato 17 marzo, alle ore 17.00.
La mostra trae il titolo – “Bíos” – dalla grande installazione che occupa la parte centrale della Galleria. “Bíos” in greco antico significa “vita”, ma è anche acronimo di “Basic Input-Output System”, componente fondamentale per l’accensione di ogni computer. La parola germoglia da una serie di antiche giare, utilizzate in India per l’approvvigionamento dell’acqua. Nelle intenzioni di Rudy Pulcinelli il dialogo è, dunque, conditio sine qua non per l’esistenza, in grado di valorizzare le diversità per allontanare il conflitto.
«L’artista – scrive Ilaria Magni – concepisce lo spazio come un sistema architettonico in un ambiente dominato dal contrasto tra l’alternanza di differenti piani, volumi e proiezioni, dosando presenze e assenze, pieni e vuoti in un linguaggio segnico funzionale a suggerire le complessità della comunicazione tra obiettivi raggiunti e mancati, dialoghi interrotti, scrigni che custodiscono memorie, finestre che divengono ponti di passaggio, varchi e confini: tutto prende forma nella materia del ferro e dell’acciaio, in una narrazione dove la pregnanza dei significati è amplificata dalla linearità delle forme, dalla naturalezza del tempo dell’attesa generato dal vuoto, e dall’equilibrio geometrico di simmetrie e asimmetrie. Rudy Pulcinelli usa l’acciaio come Klimt usava il colore, per provocare liriche vibrazioni: la materia è forgiata a formare flussi, composti da lettere provenienti dai sette alfabeti più diffusi al mondo (latino, greco, cirillico, cinese, arabo, ebraico e giapponese), grafemi che evocano allusivamente la diversità culturale».
Il percorso espositivo è completato da una quindicina di opere a terra e a parete in acciaio corten e ferro bianco verniciato, realizzate prevalentemente nel 2017-18. Lavori che costituiscono un linguaggio scultoreo-installativo estremamente contemporaneo, mediatico e emotivo, capace di rileggere il passato per costruire il futuro.
La mostra è aperta al pubblico fino al 29 aprile 2018, da martedì a domenica ore 10.00-13.00 e 16.00-20.00; chiuso Pasqua e Pasquetta, aperto 25 Aprile. Ingresso libero. Nel corso dell’esposizione sarà pubblicato il catalogo con un testo critico di Ilaria Magni e un ricco apparato iconografico.
Rudy Pulcinelli nasce a Prato nel 1970. Si diploma presso l’Istituto d’Arte Policarpo Petrocchi di Pistoia. Nel 1990 si iscrive alla Facoltà di Architettura presso l’Università degli studi di Firenze, avviando così un interessante dialogo fra cultura architettonica e sensibilità artistica. Dagli anni Novanta inizia un percorso espositivo internazionale che lo porta a presentare le proprie opere in Francia, Stati Uniti, Emirati Arabi Uniti, Germania, Paesi Bassi, Uruguay, Thailandia, Cina, Marocco, Argentina, Brasile, Canada, Giappone, India, Turchia e Russia. Le sue opere sono presenti in numerose collezioni pubbliche: University of Virginia, Charlottesville, Virginia, U.S.A.; Museo di Arte Contemporanea d’esterno, Luicciana, Prato; Museo Paolo VI Arte Moderna e Contemporanea, Brescia; Sharjah Art Museum, Sharjah, Emirati Arabi Uniti; Pinacoteca, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano; Museo Lu.C.C.A Center of Contemporary Art, Lucca; Museo Arte Contemporanea, Fundaciòn Pablo Atchugarry, Maldonado, Uruguay; Europol Collection, The European Police Office, Den Haag, The Netherlands Silpakorn Art Center, Bangkok, Thailandia; Museo Baimamedo Tibetan Art Center, 798 Art Zone, Pechino, Cina; Centre d’Art Contemporain Essaouira, Essaouira, Marocco; Museo Provincial de Bellas Artes Emilio Pettoruti, La Plata, Buenos Aires, Argentina; Museo Be.Go. Benozzo Gozzoli, Castelfiorentino, Firenze. Vive e lavora tra Prato e Pechino.
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