Andrea Fiorino. Amaro in bocca

Andrea Fiorino, Perdere la testa, 2019, acrilico, gesso, fusaggine e pastelli su cotone grezzo, 168x138 cm.

 

Dal 14 Dicembre 2019 al 02 Febbraio 2020

Roma

Luogo: Casa Vuota

Indirizzo: via Maia 12

Orari: su appuntamento

Curatori: Francesco Paolo Del Re, Sabino de Nichilo

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 392.8918793

E-Mail info: vuotacasa@gmail.com



Amaro, sulla lingua. Come il sapore che resta alla fine di un incontro. Il bicchierino di ammazzacaffè resta vuoto, il saluto è veloce, la porta si chiude e dove prima c’erano due persone impegnate in un corteggiamento, ne resta una sola. Con un carico di dubbi, parole non dette, imbarazzi e ambiguità. “Amaro in bocca” è il titolo della prima personale a Roma di Andrea Fiorino, ospitata nelle stanze di Casa Vuota, in via Maia 12 al Quadraro. Curata da Francesco Paolo Del Re e Sabino de Nichilo, la mostra s’inaugura sabato 14 dicembre 2019 alle ore 18:30 e si può visitare su appuntamento fino al 2 febbraio 2020, telefonando al numero 3928918793.

Artista siciliano che vive e lavora a Milano, Andrea Fiorino presenta dipinti, sculture e disegni realizzati appositamente nel 2019 per gli spazi di Casa Vuota e proposti al pubblico in modo installativo.

“Con le opere di ‘Amaro in bocca’ – spiega Andrea Fiorino – provo a raccontare ciò che può accadere durante un innamoramento e una delusione d’amore, in maniera ironica, a volte grottesca o spaventosa”. Costruita come una sequenza narrativa, la mostra racconta una storia attraverso varie scene, istantanee di un corteggiamento senza idealizzazioni, in cui si ritrovano gli stessi protagonisti, tela dopo tela, scena dopo scena, a condividere uno spazio di seduzione, stupore e mistero. “Tele di grandi dimensioni che occupano lo spazio in maniera prepotente e arrogante con il colore e il segno che le caratterizza – prosegue l’artista – si sparpagliano nell’ambiente e la casa fa da scenario a eventi che seguono un unico filo narrativo, dove personaggi e situazioni si ripetono come in un flusso di coscienza. Gli avvenimenti che ho rappresentato accadono tutti in un arco temporale contenuto, come se fossero scene del racconto di una notte soltanto. Spunti narrativi e immagini racchiudono in sé diversi livelli di lettura possibili. Senza che vi sia un unico finale precostituito”.
Casa Vuota è il teatro di questa storia che si popola dei personaggi bizzarri e surreali che sono tipici delle visioni pittoriche e scultoree di Fiorino. La sua ricerca infatti trova nell’accostamento di elementi disparati la chiave di lettura per superare i limiti del reale e trasformare la percezione quotidiana in sogno o finzione. Così, nella fluidità dei dipinti appesi alle pareti senza telaio, si rende possibile un’ambiguità dei generi, dei sentimenti suscitati e dei percorsi di lettura praticabili che corrisponde a un’ambiguità della visione, spingendo le operazioni di decodifica della trama pittorica sul terreno dell’ambivalenza, del doppio senso e del libero gioco delle analogie e delle dissonanze.
 
Andrea Fiorino è nato nel 1990 ad Augusta, in provincia di Siracusa. Laureato in Grafica d’arte e Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera, vive e lavora a Milano. Tra le mostre più recenti, si segnalano nel 2018 la bipersonale “Every day like a Sunday” alla Antonio Colombo Gallery di Milano a cura di Ivan Quaroni e nel 2017 le collettive “Limiti-Confini” 5° Premio Cramum per l’arte contemporanea presso il Grande Museo del Duomo di Milano a cura di Sabino Maria Frassà, “Novantiani” alla Fondazione Pio Alferano e Virginia Ippolito di Castellabate (Salerno) a cura di Camillo Langone e “Selvatico 13. Fantasia/fantasma. Pittura fra immaginazione e memoria” a Fusignano a cura di Massimo Fabbri.

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