Carla Accardi. Alfabeti segreti

Carla Accardi, Nero bianco, 1992. Vinilico su tela, cm. 50x40
Dal 16 Marzo 2024 al 20 Aprile 2024
Roma
Luogo: Galleria Lombardi
Indirizzo: Via di Monte Giordano 40
Orari: Martedì-Sabato 11:00 – 19:00
Curatori: Lorenzo e Enrico Lombardi
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 31073928
E-Mail info: info@gallerialombardi.com
Sito ufficiale: http://www.gallerialombardi.com
Il 16 Marzo 2024 alle 18 verrà inaugurata, presso i locali della Galleria Lombardi, la mostra di Carla Accardi dal titolo “Alfabeti Segreti”. La mostra, allestita con una selezione di circa 25 opere eseguite da Carla Accardi a partire dagli anni ’50, vuole ripercorrere l’intera carriera della pittrice, suggerendo una lettura inedita della sua ampissima produzione.
“L’artista si siede sul pavimento dello studio, e inizia a vergare liberamente segni grafici su grandi carte. E tutto inizia a scorrere, e a rivivere rinnovato. Quei segni saranno il sistema circolatorio della sua pittura per i prossimi sessant’anni, arrampicandosi su tele gigantesche e piccole, attraversando, strutturati e leggiadri, superfici in lino e in sicofoil, rivestendo ambienti, frammentandosi e ricomponendosi all’infinito.” scrive Guglielmo Gigliotti nel catalogo che accompagna la mostra. Con il medesimo sguardo nei confronti dell’individuo in rapporto allo spazio, l’esposizione antologica presenta i lavori storici e quelli più recenti in un confronto volto a sottolineare la coerenza e la fluidità della ricerca artistica di Accardi, nonché la varietà di linguaggi e gestualità operative, che dagli anni della sua adesione al gruppo Forma 1 fino ai primi decenni del Duemila, hanno contraddistinto la realizzazione delle sue opere pittoriche.
In mostra, opere che tratteggiano i caratteri delle prime indagini sul segno (Bave d’erba, 1964), per poi passare agli esperimenti sui contrasti di colore con le tempere alla caseina (Rosso verde, 1970), le tinte viniliche (Nero bianco, 1992) e il sicofoil (Senza titolo, 1984), per arrivare alle tele di grandi dimensioni e alle installazioni, quindi alle riflessione degli ultimi decenni di produzioni incentrati sull’intensità della forma e dei cromatismi (Architetture, 2008).
“L’artista si siede sul pavimento dello studio, e inizia a vergare liberamente segni grafici su grandi carte. E tutto inizia a scorrere, e a rivivere rinnovato. Quei segni saranno il sistema circolatorio della sua pittura per i prossimi sessant’anni, arrampicandosi su tele gigantesche e piccole, attraversando, strutturati e leggiadri, superfici in lino e in sicofoil, rivestendo ambienti, frammentandosi e ricomponendosi all’infinito.” scrive Guglielmo Gigliotti nel catalogo che accompagna la mostra. Con il medesimo sguardo nei confronti dell’individuo in rapporto allo spazio, l’esposizione antologica presenta i lavori storici e quelli più recenti in un confronto volto a sottolineare la coerenza e la fluidità della ricerca artistica di Accardi, nonché la varietà di linguaggi e gestualità operative, che dagli anni della sua adesione al gruppo Forma 1 fino ai primi decenni del Duemila, hanno contraddistinto la realizzazione delle sue opere pittoriche.
In mostra, opere che tratteggiano i caratteri delle prime indagini sul segno (Bave d’erba, 1964), per poi passare agli esperimenti sui contrasti di colore con le tempere alla caseina (Rosso verde, 1970), le tinte viniliche (Nero bianco, 1992) e il sicofoil (Senza titolo, 1984), per arrivare alle tele di grandi dimensioni e alle installazioni, quindi alle riflessione degli ultimi decenni di produzioni incentrati sull’intensità della forma e dei cromatismi (Architetture, 2008).
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