Danilo Buniva. Geometra Autem Penitus Non Intrare 'Platone'

Danilo Buniva. Geometra Autem Penitus Non Intrare 'Platone'

 

Dal 28 Settembre 2015 al 30 Ottobre 2015

Roma

Luogo: Le case romane del Celio

Indirizzo: Clivo di Scauro 06

Curatori: Tiziana Todi

Enti promotori:

  • MiBACT
  • Soprintendenza Speciale per i beni Archeologici di Roma
  • Con il patrocinio del Ministero dell’interno – Fondo Edifici di Culto

Telefono per informazioni: +39 06 36001878

E-Mail info: info@galleriavittoria.com

Sito ufficiale: http://www.caseromane.it


La Galleria Vittoria presenta la mostra dal titolo Geometra Autem Penitus Non Intrare “Platone” di Danilo Buniva in una location d’eccezione come quella delle Case Romane Del Celio. Le opere collocate all’interno di tutto il museo saranno in simbiosi e in comunicazione con lo spazio archeologico che le circonda. Il connubio di due forme cosi distanti d’arte permette di esaltarle e far riflettere di come in fondo la distanza sia dovuta al tempo e non all’espressività che trasmettono. 

Sotto l’alta sorveglianza del MIBACT: Ministero dei Beni e delle attività Culturali e del turismo e della Soprintendenza Speciale per i beni Archeologici di Roma, la mostra è patrocinata del Ministero dell’interno – Fondo Edifici di Culto. 

L’esposizione, a cura di Tiziana Todi, Galleria Vittoria, comprende circa 20 opere, dalle più recenti a quelle che hanno portato l’artista al suo percorso attuale, dando la possibilità al visitatore di comprendere quella che è stata l’evoluzione artistica di Danilo Buniva, la mostra sarà inaugurata il 27 Settembre alle ore 18.30, in occasione del vernissage al pubblico il costo del biglietto sarà ridotto a 6,00 euro e comprenderà la visita guidata al sito archeologico, e si protrarrà fino al 30 ottobre. 

Scrive dell’artista il critico d’Arte Giorgio Di Genova: 

Se per Roma sono molte e disparate le componenti che la rendono urbanisticamente (e non solo) apprezzabile, per la mostra di Danilo Buniva nelle Case Romane del Celio la combinazione di arte antica ed arte contemporanea genera un apprezzabile dialogo tra lessici della geometria. Infatti, a ben guardare, le composizioni degli antichi dipinti murali e i mosaici pavimentali e le composizioni dei dipinti di Buniva mostrano due modalità differenti di coniugare la geometria, che, nonostante le enormi distanze temporali delle diverse impostazioni spaziali, determinano un fil rouge comunicativo. Chi non riesce a coglierlo è avvertito dal titolo (Geometra autem penitus non intrare), che riprende, ma tradotto in latino, l’interdizione ad entrare che Platone, il quale considerava la geometria come fondamento della filosofia, aveva fatto scrivere sulla porta della sua scuola. 
Io non sarei così perentorio. Pertanto invito tutti a visitare questa mostra e con maggior vigore coloro che sono ignari della geometria, affinché comprendano quanto è vario e ricco il lessico della geometria, che può ottenere soluzioni strabilianti e percettivamente fascinose. Ciò è dimostrato particolarmente dalle opere di Danilo Buniva, a tal punto complesse, elaborate e dinamicamente articolate, spesso anche cromaticamente, da far sembrare elementari le iterate scansioni geometriche dei dipinti murali delle stanze dell’Orante e della Taberna e, laddove esse mancano, troppo statiche le presenze sia dei nudi tra pavoni e uccelli, collegati spazialmente dal festone (Stanza dei geni), sia delle figure togate a se stanti o in gruppo (Confessio). 

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