Fernando Botero. La grande mostra

Fernando Botero, Ballerina alla sbarra, 2001, olio su tela, 116 x 164 cm. Collezione privata

 

Dal 17 Settembre 2024 al 10 Gennaio 2025

Roma

Luogo: Palazzo Bonaparte

Indirizzo: Piazza Venezia 5

Orari: dal lunedì al giovedì 9.00 – 19.30 venerdì, sabato e domenica 9.00 – 21.00 (la biglietteria chiude un’ora prima)

Curatori: Lina Botero e Cristina Carrillo de Albornoz

Costo del biglietto: Intero € 16, Ridotto € 15 / € 14 / € 12 / € 10, da 4 a 11 anni non compiuti € 8, scuole € 7. Gratuito bambini fino a 4 anni non compiuti; accompagnatore o guida di gruppo prenotato (1 ogni gruppo); insegnanti in visita con gruppo scuola (2 ogni gruppo); soci ICOM (con tessera); un accompagnatore per disabile; possessori di coupon di invito; possessori di Vip Card Arthemisia; giornalisti con regolare tessera dell’Ordine Nazionale in servizio previa richiesta di accredito

Telefono per informazioni: +39 06 87 15 111

Sito ufficiale: http://www.mostrepalazzobonaparte.it


Palazzo Bonaparte si prepara a inaugurare un’importante stagione espositiva per l’anno 2025, in occasione del Giubileo e del 25° anniversario dalla nascita di Arthemisia.
Un anno in cui la Capitale ospiterà grandi nomi dell’arte internazionale partendo proprio da questo settembre 2024 con una retrospettiva dedicata all’amatissimo artista colombiano Fernando Botero, recentemente scomparso.

Dipinti, acquarelli e sculture e alcuni inediti saranno esposti nelle sale del Palazzo in una mostra che sarà la più completa mai realizzata a Roma. Opere di medie e grandi dimensioni che rappresentano la sontuosa rotondità del suo universo femminile, restituito con effetti tridimensionali e colori spesso sgargianti, ma tutt’altro che sinonimo di sensualità o di estetica naïf, primitiva. Ciò che pare in Botero non è mai la realtà in sé, ma rivestita con una patina di un’ambiguità iperrealista di matrice sudamericana.

Non mancheranno le versioni di capolavori della storia dell’arte, come le Menine di Velázquez e la Fornarina di Raffaello, il celebre dittico dei Montefeltro di Piero della Francesca, i ritratti borghesi di Rubens e van Eyck. E ancora, temi classici come il circo e la corrida, quest’ultimo forse il tema più interessante perché interpretato attraverso il filtro della tradizione ispanica molto sentita nell’arte, da Goya a Picasso. Una sala è dedicata, infine, alla più recente sperimentazione tecnica del maestro che, dal 2019, dipinse con acquerelli su tela: opere quasi diafane, frutto di un approccio delicato, forse senile, ai temi familiari di sempre.

La mostra è curata da Lina Botero, figlia dell’artista, e Cristina Carrillo de Albornoz, grande esperta della sua opera.

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