Fragili Eroi. Storia di una collezione
Dal 10 Febbraio 2016 al 10 Aprile 2016
Roma
Luogo: Museo Carlo Bilotti - Aranciera di Villa Borghese
Indirizzo: viale Fiorello La Guardia 6
Orari: da martedì a venerdì ore 10 - 16 (ingresso consentito fino alle 15.30). Sabato e domenica ore 10 - 19 (ingresso consentito fino alle 18.30)
Curatori: Alberto Dambruoso
Enti promotori:
- Roma Capitale-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 060608
Sito ufficiale: http://www.museocarlobilotti.it
La collezione di Roberto Gramiccia, il cui senso è tutto inscritto nel titolo del suo libro, Fragili eroi, edito per i tipi Derive Approdi, si presenta alle ore 18.00 di mercoledì 10 febbraio 2016, per la cura di Alberto Dambruoso, al Museo Carlo Bilotti di Roma.
Fragili eroi. Storia di una collezione è anche il titolo della mostra. Oltre ottanta opere, a partire dalla Scuola di via Cavour, esplorano la sequenza delle varie Scuole romane, dagli anni Trenta fino ai giorni nostri. Questa collezione nasce dall’avidità, perché è questo il motore di ogni pulsione collezionistica. Ma non è di un’avidità legata al possesso che si tratta. Anche il collezionismo, al pari dei fenomeni clinici, e Gramiccia è medico, può avere molteplici etiologie, una di queste può essere il desiderio di conoscenza. Nel nostro caso è proprio questa avidità, intesa come appropriazione di saperi e, in ultima analisi, di tensione alla verità, ad alimentare il progetto della collezione.
Non solo, nell’esperienza di Gramiccia, la disposizione alla comprensione delle cose del mondo si è scontrata inevitabilmente con la scoperta di una sofferenza e di una fragilità diffuse e, dunque, con la ricerca di una sua personale profilassi: nella scienza, e quindi nella determinazione a farsi medico, nella sua personale scelta filosofico-ideologica nonché nella sua prassi; e, da ultimo, nell’arte, per la sua capacità di trasfigurazione del reale, trasformato in un campo aperto di possibilità.
La consapevolezza della necessità di una non separazione di queste tre sensibilità: scienza, pensiero critico e arte, ha informato l’intero percorso umano e professionale di Roberto Gramiccia, che si qualifica come una fonte oltre modo interessante di proposte curatoriali e politico-culturali.
La collezione che oggi si presenta può essere letta, alla resa dei conti, come la geografia di questo percorso.
Il catalogo della mostra, edito da Palombi Editore, è arricchito da testi di Alberto Dambruoso, Alberta Campitelli, Roberto Gramiccia, Lucilla Catania per Hidalgo.
Fragili eroi. Storia di una collezione è anche il titolo della mostra. Oltre ottanta opere, a partire dalla Scuola di via Cavour, esplorano la sequenza delle varie Scuole romane, dagli anni Trenta fino ai giorni nostri. Questa collezione nasce dall’avidità, perché è questo il motore di ogni pulsione collezionistica. Ma non è di un’avidità legata al possesso che si tratta. Anche il collezionismo, al pari dei fenomeni clinici, e Gramiccia è medico, può avere molteplici etiologie, una di queste può essere il desiderio di conoscenza. Nel nostro caso è proprio questa avidità, intesa come appropriazione di saperi e, in ultima analisi, di tensione alla verità, ad alimentare il progetto della collezione.
Non solo, nell’esperienza di Gramiccia, la disposizione alla comprensione delle cose del mondo si è scontrata inevitabilmente con la scoperta di una sofferenza e di una fragilità diffuse e, dunque, con la ricerca di una sua personale profilassi: nella scienza, e quindi nella determinazione a farsi medico, nella sua personale scelta filosofico-ideologica nonché nella sua prassi; e, da ultimo, nell’arte, per la sua capacità di trasfigurazione del reale, trasformato in un campo aperto di possibilità.
La consapevolezza della necessità di una non separazione di queste tre sensibilità: scienza, pensiero critico e arte, ha informato l’intero percorso umano e professionale di Roberto Gramiccia, che si qualifica come una fonte oltre modo interessante di proposte curatoriali e politico-culturali.
La collezione che oggi si presenta può essere letta, alla resa dei conti, come la geografia di questo percorso.
Il catalogo della mostra, edito da Palombi Editore, è arricchito da testi di Alberto Dambruoso, Alberta Campitelli, Roberto Gramiccia, Lucilla Catania per Hidalgo.
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