From the Home to the Planet. A dialogue between Elena Cologni and Mother Art Collective

The rainbow playground, the Woman’s building, 1974. Mother Art Collective. Courtesy Mother Art Collective
Dal 8 October 2025 al 6 November 2025
Roma
Luogo: MLAC – Museo Laboratorio di Arte Contemporanea
Indirizzo: P.le Aldo Moro 5
Curatori: Raffaella Perna
Sito ufficiale: http://https://www.museolaboratorioartecontemporanea.it/
Il MLAC – Museo Laboratorio di Arte Contemporanea della Sapienza Università di Roma è lieto di presentare From the Home to the Planet. A dialogue between Elena Cologni and Mother Art Collective, esposizione curata con Raffaella Perna.
La mostra nasce dal dialogo tra l’artista e ricercatrice Elena Cologni e le artiste del collettivo californiano Mother Art Collective (MAC - Laura Silagi, Deborah Krall and Suzanne Siegel) e dalla comune attenzione nei confronti del concetto di cura, inteso come pratica estetica, sociale e politica. L’esposizione esplora i legami tra la cura vissuta nella dimensione domestica e la cura concepita come impegno pubblico ed ecologico: attraverso una selezione di opere realizzate dagli anni Settanta a oggi – installazioni, sculture, video, fotografie, materiali d’archivio e pratiche partecipative sviluppate ad hoc – la mostra interroga il rapporto tra esperienza personale, maternità, relazioni affettive e azione collettiva, vedendo nella cura un’attività relazionale e un’azione trasformativa.
Mother Art Collective nasce a Los Angeles nei primi anni Settanta all’interno del contesto femminista del Woman’s Building e del Feminist Studio Workshop. Con progetti militanti come Rainbow Playground (1973) e Laundryworks (1976), il collettivo pratica sin dall’esordio un’arte partecipativa, portando nei luoghi quotidiani (lavanderie, parchi giochi, spazi urbani) riflessioni sull’invisibilità delle madri artiste e sul lavoro di cura come atto politico. Sfidando la dicotomia tra sfera pubblica e privata, il lavoro di Mother Art Collective nella collaborazione con Cologni si è allargato alla dimensione ambientale: “abbiamo iniziato a prenderci cura dei nostri figli e ci siamo evolute nel prenderci cura del pianeta”. L’opera che dà il titolo alla mostra From the Home to the Planet. Trajectories of migrations – pensata da Mother Art Collective e Cologni appositamente per gli spazi del museo – indaga le traiettorie di migrazione umana e vegetale nella crisi climatica, evidenziando come la cura, privata e condivisa, possa essere interpretata anche come una forma estetica di cura del pianeta.
Nelle azioni di Mother Art Collective, Elena Cologni ha riconosciuto una pratica anticipatrice dell’estetica della cura e, sentendosi affine alle idee e allo spirito delle artiste del collettivo, ha avviato con loro uno scambio continuativo, che si protrae dal 2021.
Artista italiana attiva nel Regno Unito e Professoressa Associata presso la Cambridge School of Art (ARU), Cologni fonda la sua pratica artistica su metodi dialogici e situati. Coniando il concetto di “intraplace” – uno spazio relazionale tra artista e partecipante – incorporato nei progetti Seeds of Attachment (2016/) e The body of/at Work (2021/), Cologni adotta un linguaggio artistico dialogico basato sulla “cura con” (caring-with), che prevede azioni reciproche e responsabilità condivise, ispirate al pensiero di Joan Tronto, Carol Gilligan e Virginia Held.
Il progetto espositivo si sviluppa nell’ambito della ricerca Towards a Feminist Care Aesthetics, per il quale Cologni è stata premiata dal Getty Research Institute (2023), e dal Quality Research and Innovation Fund, Faculty of Arts Humanities Education and Social Sciences, Anglia Ruskin University (ARU, 2024). Il progetto si basa sull’analisi degli archivi di Mother Art Collective al Getty, sullo studio della loro vicenda artistica, con un approccio di lavoro artistico e teorico condiviso, condotto tra Europa e Stati Uniti.
Il 21 ottobre 2025 si terrà un pomeriggio di studi dedicato ai temi della mostra, con la partecipazione di Mother Art Collective ed Elena Cologni.
La mostra nasce dal dialogo tra l’artista e ricercatrice Elena Cologni e le artiste del collettivo californiano Mother Art Collective (MAC - Laura Silagi, Deborah Krall and Suzanne Siegel) e dalla comune attenzione nei confronti del concetto di cura, inteso come pratica estetica, sociale e politica. L’esposizione esplora i legami tra la cura vissuta nella dimensione domestica e la cura concepita come impegno pubblico ed ecologico: attraverso una selezione di opere realizzate dagli anni Settanta a oggi – installazioni, sculture, video, fotografie, materiali d’archivio e pratiche partecipative sviluppate ad hoc – la mostra interroga il rapporto tra esperienza personale, maternità, relazioni affettive e azione collettiva, vedendo nella cura un’attività relazionale e un’azione trasformativa.
Mother Art Collective nasce a Los Angeles nei primi anni Settanta all’interno del contesto femminista del Woman’s Building e del Feminist Studio Workshop. Con progetti militanti come Rainbow Playground (1973) e Laundryworks (1976), il collettivo pratica sin dall’esordio un’arte partecipativa, portando nei luoghi quotidiani (lavanderie, parchi giochi, spazi urbani) riflessioni sull’invisibilità delle madri artiste e sul lavoro di cura come atto politico. Sfidando la dicotomia tra sfera pubblica e privata, il lavoro di Mother Art Collective nella collaborazione con Cologni si è allargato alla dimensione ambientale: “abbiamo iniziato a prenderci cura dei nostri figli e ci siamo evolute nel prenderci cura del pianeta”. L’opera che dà il titolo alla mostra From the Home to the Planet. Trajectories of migrations – pensata da Mother Art Collective e Cologni appositamente per gli spazi del museo – indaga le traiettorie di migrazione umana e vegetale nella crisi climatica, evidenziando come la cura, privata e condivisa, possa essere interpretata anche come una forma estetica di cura del pianeta.
Nelle azioni di Mother Art Collective, Elena Cologni ha riconosciuto una pratica anticipatrice dell’estetica della cura e, sentendosi affine alle idee e allo spirito delle artiste del collettivo, ha avviato con loro uno scambio continuativo, che si protrae dal 2021.
Artista italiana attiva nel Regno Unito e Professoressa Associata presso la Cambridge School of Art (ARU), Cologni fonda la sua pratica artistica su metodi dialogici e situati. Coniando il concetto di “intraplace” – uno spazio relazionale tra artista e partecipante – incorporato nei progetti Seeds of Attachment (2016/) e The body of/at Work (2021/), Cologni adotta un linguaggio artistico dialogico basato sulla “cura con” (caring-with), che prevede azioni reciproche e responsabilità condivise, ispirate al pensiero di Joan Tronto, Carol Gilligan e Virginia Held.
Il progetto espositivo si sviluppa nell’ambito della ricerca Towards a Feminist Care Aesthetics, per il quale Cologni è stata premiata dal Getty Research Institute (2023), e dal Quality Research and Innovation Fund, Faculty of Arts Humanities Education and Social Sciences, Anglia Ruskin University (ARU, 2024). Il progetto si basa sull’analisi degli archivi di Mother Art Collective al Getty, sullo studio della loro vicenda artistica, con un approccio di lavoro artistico e teorico condiviso, condotto tra Europa e Stati Uniti.
Il 21 ottobre 2025 si terrà un pomeriggio di studi dedicato ai temi della mostra, con la partecipazione di Mother Art Collective ed Elena Cologni.
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