Giuseppe Vittorio Scapigliati (Toscanaccio). Opere inutili di un pittore inutile

Giuseppe Vittorio Scapigliati (Toscanaccio). Opere inutili di un pittore inutile, Forte Sangallo, Nettuno

 

Dal 20 Gennaio 2015 al 25 Gennaio 2015

Nettuno | Roma

Luogo: Forte Sangallo

Indirizzo: via Gramsci 5

Enti promotori:

  • Associazione Risus
  • Comune di Nettuno

Telefono per informazioni: +39 06 988891

E-Mail info: associazionerisus@tiscali.it

Sito ufficiale: http://www.comune.nettuno.roma.it


“Opere inutili di un pittore inutile” è il titolo della mostra di Giuseppe Vittorio Scapigliati, alias Toscanaccio, promossa dall’Associazione Risus con il patrocinio del Comune di Nettuno, che si terrà dal 20 al 25 gennaio, nelle sale della splendida  Fortezza che domina la costa e a ridosso del Borgo Medioevale di Nettuno:  il Forte Sangallo
Un’intensa, caratteristica e provocatoria rassegna antologica nella quale le opere più significative di Toscanaccio danno vita ad un percorso artistico-virtuoso che porterà a riconoscere l’originalità della sua arte, il rigore e l’autenticità poetica, tutte espressioni di una tormentata ma vissuta vita da genio.
“L’arte ha parlato assai poco alla gente e credo che il vero impedimento sia l’assoluta mancanza di meraviglia dell’uomo alle cose in genere e alla cultura in particolare”
Questo il pensiero dell’Artista  nato il 1 aprile 1946 a Piancastagnaio in provincia di Siena e che da oltre 40 anni risiede, lavora, dipinge, scrive e crea a Roma. Tante vicissitudini ed una salute non eccellente gli fanno condurre una vita tormentata  “fuori da qualsiasi contesto culturale e politico…fuori dalle mode e dalle pose”. Ma è da questa stessa sofferenza e dal suo anticonformismo che riesce a trovare le energie per creare le sue meravigliose opere: “nel mio deserto infuocato coltivo fiori bellissimi ed è sempre primavera”.
"Un personaggio poliedrico, caparbio, anticonformista, generoso e affascinante - dice di lui Giuliana Mosca, presidente dell’Associazione Risus nonché curatrice  della mostra – che vive l’arte come solitaria , estrema e metaforica espressione di bellezza; capace di  sognare e di farci sognare, di viaggiare e di farci viaggiare…senza partire mai".


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