I Camuccini. Tra Neoclassicismo e sentimento romantico
Dal 01 Ottobre 2021 al 28 Ottobre 2021
Roma
Luogo: Antonacci Lapiccirella Fine Art
Indirizzo: Via Margutta 54
E-Mail info: info@alfineart.com
“I Camuccini. Tra Neoclassicismo e sentimento romantico” è la mostra con la quale Antonacci Lapiccirella Fine Art di Roma e Maurizio Nobile Fine Art di Parigi (di cui si ricordano anche le sedi di Bologna e Milano) inaugurano la loro nuova stagione espositiva. Un appuntamento che unisce non solo queste due gallerie ma anche le prestigiose capitali europee che le ospitano, dove l’ideale neoclassico è nato e ha trovato terreno fertile tra la metà del Settecento e i primi decenni dell’Ottocento.
La mostra aprirà i battenti nella sede della Galleria Antonacci Lapiccirella Fine Art di Roma. Nel suo secondo appuntamento, il primo in terra parigina, la mostra sarà ospitata presso la rinomataGalerie Eric Coatalem, durante lo svolgimento della fiera internazionale Paris Fine Art per proseguire da Maurizio Nobile Fine Art.
L’esposizione comprende una selezione di oltre cinquanta opere attraverso la quale si narrerà la vicenda artistica dei due Camuccini. A cominciare dalla lunga e gloriosa carriera di Vincenzo, che lo ha portato a diventare tra i massimi esponenti del neoclassicismo europeo, oltre che testimone di uno dei periodi tra i più intensi della storia di Roma. Infatti, la sua opera risulta profondamente influenzata dal contesto politico della capitale, nel quale era attivamente impegnato.
Lo stile pittorico cambia quando Vincenzo assume un ruolo ben chiaro, quello di interprete e testimone dell’Impero e della Restaurazione, quando si rende conto e viene meno la convinzione che l’Atene di Pericle e la Roma dei tempi virtuosi possano sopravvivere nella Repubblica.
E così un giudizio complessivo su chi sia veramente Camuccini diventa avvincente. Giudizio che la mostra cercherà di dare attraverso le opere esposte, tra le quali si annoverano una serie straordinaria di disegni inediti risalenti al periodo formativo che vede il giovane Vincenzo, esercitarsi prima sulle opere dei grandi maestri del passato e perfezionandosi in seguito sul piano dell’invenzione, frequentando l’Accademia de’ Pensieri, avviata nella capitale da Felice Giani nei primi anni Novanta.
Nel percorso espositivo i quadri di storia romana – con i quali Camuccini raggiunge la fama internazionale, tanto da diventarne presto l’interprete più aggiornato rispetto alla più comune interpretazione tardosettecentesca messa in campo fino allora nella capitale – hanno grande risalto. Fra queste opere si distinguono l’Appio Claudio, bozzetto per la monumentale Morte di Virginia (Napoli, Museo di Capodimonte) commissionata da Frederick August Hervey vescovo di Derry e IV conte di Bristol e la Partenza di Attilio Regolo eseguita per il Duca di Blacas. Completano l’itinerario espositivo una serie di studi a carattere religioso legati a commissioni ecclesiastiche, come il San Simone per l’altare di San Pietro della basilica vaticana.
Alla mostra è affidato anche il racconto della vocazione paesistica di Giovanni Battista Camuccini – la cui rilevanza storico-artistica oltrepassa i confini nazionali, al punto che molte sue opere si conservano nei più importanti musei stranieri, tra cui la National Gallery di Londra, il Metropolitan di New York e il Toledo Art Museum – attraverso una serie di vedute incantevoli della campagna laziale.
Una vocazione sviluppatasi al seguito dello specialista Giambattista Bassi (1784-1852), che a Roma rinnova la tradizione del paesaggio classico seicentesco divenendone presto uno degli interpreti di punta della pittura di natura ispirata al vero. Sotto la sua guida, Camuccini si avvicina alla pittura en plein air, accostandosi alla cerchia di pittori influenzati dai precetti di Pierre-Henri de Valenciennes (1750-1819), come Gilles-François Closson (1796-1842), Achille-Etna Michallon (1796-1822) e George Augustus Wallis (1770-1847).
Giovanni Battista ritrae principalmente la campagna romana e le zone presso il lago di Albano, dove è solito recarsi in villeggiatura con la propria famiglia. Come molti altri pittori dediti alla tecnica dell’en plein air, Giovanni Battista rimane affascinato dagli effetti luministici dei paesaggi lacustri e dalle calde vedute tipiche della campagna laziale e, in stretta adesione ai precetti di Valenciennes, si dedica anche allo studio di particolari naturalistici come singoli alberi e piante, che alcuni dipinti presenti in mostra documentano. L’attività di paesaggista prosegue fino ai primi anni Cinquanta, quando Giovanni Battista decide di abbandonarla per dedicarsi esclusivamente alla cura degli affari di famiglia.
La mostra è accompagnata da un catalogo pubblicato da SAGEP – Genova.
1 ottobre - 28 ottobre 2021 | Inaugurazione: 30 settembre
Antonacci Lapiccirella Fine Art, Roma
5 - 11 novembre 2021 | Inaugurazione: 4 novembre
Galerie Eric Coatalem, Parigi
16 novembre - 3 dicembre 2021 | Inaugurazione: 15 novembre
Maurizio Nobile Fine Art, Parigi
La mostra aprirà i battenti nella sede della Galleria Antonacci Lapiccirella Fine Art di Roma. Nel suo secondo appuntamento, il primo in terra parigina, la mostra sarà ospitata presso la rinomataGalerie Eric Coatalem, durante lo svolgimento della fiera internazionale Paris Fine Art per proseguire da Maurizio Nobile Fine Art.
L’esposizione comprende una selezione di oltre cinquanta opere attraverso la quale si narrerà la vicenda artistica dei due Camuccini. A cominciare dalla lunga e gloriosa carriera di Vincenzo, che lo ha portato a diventare tra i massimi esponenti del neoclassicismo europeo, oltre che testimone di uno dei periodi tra i più intensi della storia di Roma. Infatti, la sua opera risulta profondamente influenzata dal contesto politico della capitale, nel quale era attivamente impegnato.
Lo stile pittorico cambia quando Vincenzo assume un ruolo ben chiaro, quello di interprete e testimone dell’Impero e della Restaurazione, quando si rende conto e viene meno la convinzione che l’Atene di Pericle e la Roma dei tempi virtuosi possano sopravvivere nella Repubblica.
E così un giudizio complessivo su chi sia veramente Camuccini diventa avvincente. Giudizio che la mostra cercherà di dare attraverso le opere esposte, tra le quali si annoverano una serie straordinaria di disegni inediti risalenti al periodo formativo che vede il giovane Vincenzo, esercitarsi prima sulle opere dei grandi maestri del passato e perfezionandosi in seguito sul piano dell’invenzione, frequentando l’Accademia de’ Pensieri, avviata nella capitale da Felice Giani nei primi anni Novanta.
Nel percorso espositivo i quadri di storia romana – con i quali Camuccini raggiunge la fama internazionale, tanto da diventarne presto l’interprete più aggiornato rispetto alla più comune interpretazione tardosettecentesca messa in campo fino allora nella capitale – hanno grande risalto. Fra queste opere si distinguono l’Appio Claudio, bozzetto per la monumentale Morte di Virginia (Napoli, Museo di Capodimonte) commissionata da Frederick August Hervey vescovo di Derry e IV conte di Bristol e la Partenza di Attilio Regolo eseguita per il Duca di Blacas. Completano l’itinerario espositivo una serie di studi a carattere religioso legati a commissioni ecclesiastiche, come il San Simone per l’altare di San Pietro della basilica vaticana.
Alla mostra è affidato anche il racconto della vocazione paesistica di Giovanni Battista Camuccini – la cui rilevanza storico-artistica oltrepassa i confini nazionali, al punto che molte sue opere si conservano nei più importanti musei stranieri, tra cui la National Gallery di Londra, il Metropolitan di New York e il Toledo Art Museum – attraverso una serie di vedute incantevoli della campagna laziale.
Una vocazione sviluppatasi al seguito dello specialista Giambattista Bassi (1784-1852), che a Roma rinnova la tradizione del paesaggio classico seicentesco divenendone presto uno degli interpreti di punta della pittura di natura ispirata al vero. Sotto la sua guida, Camuccini si avvicina alla pittura en plein air, accostandosi alla cerchia di pittori influenzati dai precetti di Pierre-Henri de Valenciennes (1750-1819), come Gilles-François Closson (1796-1842), Achille-Etna Michallon (1796-1822) e George Augustus Wallis (1770-1847).
Giovanni Battista ritrae principalmente la campagna romana e le zone presso il lago di Albano, dove è solito recarsi in villeggiatura con la propria famiglia. Come molti altri pittori dediti alla tecnica dell’en plein air, Giovanni Battista rimane affascinato dagli effetti luministici dei paesaggi lacustri e dalle calde vedute tipiche della campagna laziale e, in stretta adesione ai precetti di Valenciennes, si dedica anche allo studio di particolari naturalistici come singoli alberi e piante, che alcuni dipinti presenti in mostra documentano. L’attività di paesaggista prosegue fino ai primi anni Cinquanta, quando Giovanni Battista decide di abbandonarla per dedicarsi esclusivamente alla cura degli affari di famiglia.
La mostra è accompagnata da un catalogo pubblicato da SAGEP – Genova.
1 ottobre - 28 ottobre 2021 | Inaugurazione: 30 settembre
Antonacci Lapiccirella Fine Art, Roma
5 - 11 novembre 2021 | Inaugurazione: 4 novembre
Galerie Eric Coatalem, Parigi
16 novembre - 3 dicembre 2021 | Inaugurazione: 15 novembre
Maurizio Nobile Fine Art, Parigi
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