'Il Vestito del Cinema. Dalle sorelle Fontana...'
Il vestito del cinema
Dal 18 Ottobre 2011 al 30 Ottobre 2011
Roma
Luogo: Aranciera di San Sisto
Indirizzo: via Valle delle Camene 11
Telefono per informazioni: 060608
La mostra "Il vestito del Cinema. Dalle sorelle Fontana…", realizzata da MMG – Multimediagrandimmagini in collaborazione con la Fondazione Micol Fontana e patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MIBAC), dalla Regione Lazio, dal Consiglio Regionale della Regione Lazio, da Roma Capitale e dalla Provincia di Roma, nasce con l'obiettivo di raccontare, in occasione del prossimo Festival Internazionale del Film di Roma, il forte legame tra la moda e il grande schermo attraverso la sapiente creatività di un nome che continua a essere un segno tangibile dello stile italiano nel mondo, quello delle Sorelle Fontana.
L'esposizione, ideata e curata dalla MMG – Multimediagrandimmagini, per mano dell'Architetto Maria Grazia Perna, in collaborazione con la Fondazione Micol Fontana, si propone di dare ampia lettura del lavoro svolto da queste donne che hanno avuto il merito di portare l'alta moda italiana sui mercati internazionali e punta a raccontare - presentando al visitatore i modelli più esclusivi, i lavori inediti, il fermento creativo che ha caratterizzato l'atelier nei suoi primi anni di vita e non solo - una pagina importante per il nostro Paese.
Della mostra faranno perciò parte diversi pezzi rari, ma anche progetti, disegni, fotografie, vecchie riviste e materiale filmato sapientemente dosato attraverso l'uso di proiettori e maxi schermi. Il racconto in bianco e nero realizzato con il contributo dell'Istituto Luce restituirà l'atmosfera del grande fermento industriale, creativo e culturale dell'Italia del dopoguerra, quello del cosiddetto boom economico che, destinato a durare sino allo shock petrolifero del 1973, riuscì a trasformare il Belpaese da Paese sottosviluppato dall'economia eminentemente agricola a una delle nazioni più sviluppate dell'intero pianeta. Altrettanto farà il filmato in cui le immagini degli anni '60 si confondono con quelle della fiction dedicata alla vita delle Sorelle Fontana per poi lasciare il passo ad alcune delle scene più significative di pellicole, come La Signora delle Camelie (Regia Carmine Gallone, 1948), Tramonto d'amore (Regia: Gregory Ratoff, 1949), Fabiola (Regia: Alessandro Blasetti, 1949), Le ragazze di piazza di Spagna (Regia: Luciano Emmer, 1953), Le amiche (Regia: Michelangelo Antonioni, 1955), L'ultima spiaggia (Regia: Stanley Kramer, 1959), La Bibbia (Regia: John Huston, 1963), La decima vittima (Regia: Elio Petri, 1965), Spara più forte, non capisco (Regia: Eduardo De Filippo, 1966) e Facciamo paradiso (Regia: Mario Monicelli, 1995), al successo delle quali hanno contributo, con le loro creazioni, anche le regine della moda italiana.
Tutto questo patrimonio, realizzato da mani sapienti e oggi conservato dalla Fondazione Micol Fontana, va' scoperto, valorizzato e tramandato in quanto ricchezza di tutti noi. Ed è questo l'obiettivo principale al quale punta quest'esposizione.
L'ALLESTIMENTO La mostra trova il proprio spazio presso i locali dell'Aranciera di san Sisto, una vechia serra dal sapore squisitamente antico, un'area estremamente raffinata che è risultata essere fin da subito la location ideale per parlare di moda e cinema.
Per ammorbidirne la luce è stato pensato un rivestimento di tela che va ad avvolgere il soffitto e ricrea l'atmosfera, essenziale ed elegante allo stesso tempo, degli anni '40, a cui danno ulteriore risalto rigogliose piante che raccontano la storia di questo antico semenzaio romano e che sono esse stesse opera d'arte. Il risultato è un infinito inno alla femminilità, un'atmosfera aristocratica e selvaggia allo stesso tempo, proiettata in un ambiente in cui la donna riesce a muoversi con naturalezza e grande ricercatezza.
Elegantemente disposti al centro dello spazio, semplici manichini si lasciano abbracciare da abiti-scultura, preziose icone del Novecento avvolte in un'atmosfera fiabesca fatta di luce filtrata attraverso i tessuti. Intanto schermi al plasma e maxi-schermi proiettano immagini significative che ci permettono di rivivere le emozioni delle sfilate all'Atelier Fontana e ne raccontano la storia. Apparentemente dal nulla, prendono così corpo stilisti, sarte, ricamatrici, parrucchieri, modelle e addetti ai lavori, tutti sullo stesso piano, tutti allo stesso modo protagonisti della scena.
Uno dopo l'altro si impongono all'attenzione dello spettatore il vestito da sera in crépe di lana e seta nera realizzato per Liz Taylor (1954), l'abito-redingote di linea "talare" in tessuto di lana-seta nera con profili e bottoncini rossi, detto anche "il pretino", realizzato nel 1955 per Ava Gardner, quello in taffetas di seta e tulle color bianco ghiaccio con scollatura a cuore e linea a "sirena" disegnato nel 1950 per Rita Hayworth, quello bianco ghiaccio e rosa pallido in tulle pieghettato e delicati motivi ricamati con paillettes cannette e cristalli di Boemia creato per Audrey Hephburn (1953), quello in raso di seta verde-acqua a due tonalità di colore realizzato per Ava Gardner (1954) e infine l'abito lungo da gran sera in velluto di seta nero con ricamo "Nodo d'amore" creato per il film Le Amiche firmato da Michelangelo Antonioni nel 1955.
Concepita per sezioni cronologiche, l'esposizione - grazie a un allestimento che, come abbiamo, dà ampio risalto alle forme, al cromatismo, ai tessuti degli abiti e ai particolari esecutivi, ma che si avvale anche di sofisticate tecnologie multimediali – riesce a dare voce a una serie di lavori inediti di rara bellezza, risultato finale delle lavorazioni di alta sartoria che ben rappresentano Roma, la sua storia, la sua cultura e il mondo dorato del cinema negli anni della Dolce Vita.
L'esposizione, ideata e curata dalla MMG – Multimediagrandimmagini, per mano dell'Architetto Maria Grazia Perna, in collaborazione con la Fondazione Micol Fontana, si propone di dare ampia lettura del lavoro svolto da queste donne che hanno avuto il merito di portare l'alta moda italiana sui mercati internazionali e punta a raccontare - presentando al visitatore i modelli più esclusivi, i lavori inediti, il fermento creativo che ha caratterizzato l'atelier nei suoi primi anni di vita e non solo - una pagina importante per il nostro Paese.
Della mostra faranno perciò parte diversi pezzi rari, ma anche progetti, disegni, fotografie, vecchie riviste e materiale filmato sapientemente dosato attraverso l'uso di proiettori e maxi schermi. Il racconto in bianco e nero realizzato con il contributo dell'Istituto Luce restituirà l'atmosfera del grande fermento industriale, creativo e culturale dell'Italia del dopoguerra, quello del cosiddetto boom economico che, destinato a durare sino allo shock petrolifero del 1973, riuscì a trasformare il Belpaese da Paese sottosviluppato dall'economia eminentemente agricola a una delle nazioni più sviluppate dell'intero pianeta. Altrettanto farà il filmato in cui le immagini degli anni '60 si confondono con quelle della fiction dedicata alla vita delle Sorelle Fontana per poi lasciare il passo ad alcune delle scene più significative di pellicole, come La Signora delle Camelie (Regia Carmine Gallone, 1948), Tramonto d'amore (Regia: Gregory Ratoff, 1949), Fabiola (Regia: Alessandro Blasetti, 1949), Le ragazze di piazza di Spagna (Regia: Luciano Emmer, 1953), Le amiche (Regia: Michelangelo Antonioni, 1955), L'ultima spiaggia (Regia: Stanley Kramer, 1959), La Bibbia (Regia: John Huston, 1963), La decima vittima (Regia: Elio Petri, 1965), Spara più forte, non capisco (Regia: Eduardo De Filippo, 1966) e Facciamo paradiso (Regia: Mario Monicelli, 1995), al successo delle quali hanno contributo, con le loro creazioni, anche le regine della moda italiana.
Tutto questo patrimonio, realizzato da mani sapienti e oggi conservato dalla Fondazione Micol Fontana, va' scoperto, valorizzato e tramandato in quanto ricchezza di tutti noi. Ed è questo l'obiettivo principale al quale punta quest'esposizione.
L'ALLESTIMENTO La mostra trova il proprio spazio presso i locali dell'Aranciera di san Sisto, una vechia serra dal sapore squisitamente antico, un'area estremamente raffinata che è risultata essere fin da subito la location ideale per parlare di moda e cinema.
Per ammorbidirne la luce è stato pensato un rivestimento di tela che va ad avvolgere il soffitto e ricrea l'atmosfera, essenziale ed elegante allo stesso tempo, degli anni '40, a cui danno ulteriore risalto rigogliose piante che raccontano la storia di questo antico semenzaio romano e che sono esse stesse opera d'arte. Il risultato è un infinito inno alla femminilità, un'atmosfera aristocratica e selvaggia allo stesso tempo, proiettata in un ambiente in cui la donna riesce a muoversi con naturalezza e grande ricercatezza.
Elegantemente disposti al centro dello spazio, semplici manichini si lasciano abbracciare da abiti-scultura, preziose icone del Novecento avvolte in un'atmosfera fiabesca fatta di luce filtrata attraverso i tessuti. Intanto schermi al plasma e maxi-schermi proiettano immagini significative che ci permettono di rivivere le emozioni delle sfilate all'Atelier Fontana e ne raccontano la storia. Apparentemente dal nulla, prendono così corpo stilisti, sarte, ricamatrici, parrucchieri, modelle e addetti ai lavori, tutti sullo stesso piano, tutti allo stesso modo protagonisti della scena.
Uno dopo l'altro si impongono all'attenzione dello spettatore il vestito da sera in crépe di lana e seta nera realizzato per Liz Taylor (1954), l'abito-redingote di linea "talare" in tessuto di lana-seta nera con profili e bottoncini rossi, detto anche "il pretino", realizzato nel 1955 per Ava Gardner, quello in taffetas di seta e tulle color bianco ghiaccio con scollatura a cuore e linea a "sirena" disegnato nel 1950 per Rita Hayworth, quello bianco ghiaccio e rosa pallido in tulle pieghettato e delicati motivi ricamati con paillettes cannette e cristalli di Boemia creato per Audrey Hephburn (1953), quello in raso di seta verde-acqua a due tonalità di colore realizzato per Ava Gardner (1954) e infine l'abito lungo da gran sera in velluto di seta nero con ricamo "Nodo d'amore" creato per il film Le Amiche firmato da Michelangelo Antonioni nel 1955.
Concepita per sezioni cronologiche, l'esposizione - grazie a un allestimento che, come abbiamo, dà ampio risalto alle forme, al cromatismo, ai tessuti degli abiti e ai particolari esecutivi, ma che si avvale anche di sofisticate tecnologie multimediali – riesce a dare voce a una serie di lavori inediti di rara bellezza, risultato finale delle lavorazioni di alta sartoria che ben rappresentano Roma, la sua storia, la sua cultura e il mondo dorato del cinema negli anni della Dolce Vita.
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