Jochen Klein. After The Light
Dal 17 Marzo 2023 al 27 Agosto 2023
Roma
Luogo: MACRO — Museo d'Arte Contemporanea di Roma
Indirizzo: Via Nizza 138
Orari: Martedì, mercoledì, giovedì e venerdì: 12.00 – 19.00 Sabato e domenica: 10.00 – 19.00 Lunedì chiuso Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura
Curatori: Luca Lo Pinto, Wolfgang Tillmans
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 696271
E-Mail info: info@museomacro.it
Sito ufficiale: http://www.museomacro.it
Jochen Klein (1967-1997) è stato un artista il cui lavoro, sia come pittore che come osservatore della realtà sociale e politica del suo tempo, è caratterizzato da questioni riguardanti aspetti della vita privata e pubblica, interiore e collettiva, della fine del XX secolo. Formatosi in pittura all’Accademia di Monaco, Klein ha iniziato a mettere in discussione il suo rapporto con questo medium e il suo ruolo dominante rispetto al fare arte all’inizio degli anni Novanta, orientandosi verso un lavoro collaborativo, per poi tornare alla tela negli ultimi anni della sua vita. After the Light è la prima mostra istituzionale che cerca di contestualizzare il lavoro di Jochen Klein all’interno delle più ampie riflessioni collettive e personali che hanno caratterizzato le vite e le pratiche degli artisti che hanno lavorato con lui.
Mentre frequenta l’Accademia, Klein condivide il suo disagio verso l’autoreferenzialità della pittura con i compagni Thomas Eggerer e Amelie von Wulffen. Quando Klein si trasferisce a New York nel 1994, si unisce al pionieristico collettivo di artisti Group Material, co-fondato da Julie Ault. Nel 1995 Klein inizia una relazione con l’artista Wolfgang Tillmans e nel 1996 si trasferiscono a Londra, dove Klein torna a dipingere, realizzando i suoi ultimi quadri, inconsapevole di aver contratto l’HIV.
La mostra presenta i primi lavori su tela dell’artista insieme a disegni, acquerelli e alcuni esperimenti scultorei. Un libro di collage di abiti maschili del 1992 mostra la continua fascinazione di Klein per i segni che, alla fine del secolo scorso, si celano sotto la definizione dello stile, il desiderio e la mascolinità, elementi che emergono anche nelle sue ultime opere in cui unisce collage e pittura. La mostra comprende riproduzioni di documenti che testimoniano il lavoro collaborativo di Klein e Thomas Eggerer, una lettera di Julie Ault dedicata a Klein, un dipinto di paesaggio di Ull Hohn e contributi di Thomas Eggerer, Wolfgang Tillmans e Amelie von Wulffen, selezionati dagli stessi artisti tra le opere realizzate nel periodo in cui hanno conosciuto Klein. Boyzone, dipinto nel 1998 da Thomas Eggerer, ritrae una fila di soldati che si scambiano borse di tela durante la catastrofe dell’alluvione dell’Oder del 1997, mentre la veduta di un interno composito e deformato di Amelie von Wulffen, del 2000, ricorda come la realtà e la memoria non sempre si confermino a vicenda. Wolfgang Tillmans presenta l’ultima immagine della serie Concorde, fotografata nell’aprile del 1997 quando Klein era ancora in vita, ingrandita con prodotti chimici esausti che producono un paesaggio onirico simile all’arcadia, insolitamente affine alla pittura di Klein.
JOCHEN KLEIN (Giengen, 1967 – 1997) è stato un artista che ha lavorato sia con pittura, disegno e collage, sia su progetti concettuali e teorici improntati al suo impegno sociale. Ha studiato pittura all’Accademia di Belle Arti di Monaco dal 1989 al 1994 e ha successivamente trascorso un anno come studente ospite al Vermont College of Art. Nel corso della sua attività artistica Klein ha collaborato con l’artista Thomas Eggerer (1993-1996) ed è stato membro del collettivo Group Material (1994-1996), spostandosi tra Monaco, New York e Londra. Il lavoro pittorico di Klein è stato esposto in numerose mostre collettive e personali in Europa e negli Stati Uniti, tra cui: Kunsthalle Nürnberg, Norimberga; Cubitt, Londra; Feature Inc., New York City; Kunstverein Hamburg, Amburgo; Stedelijk Museum, Amsterdam; Aarhus Kunstmuseum, Aarhus; Hammer Museum, Los Angeles; Kunstverein Braunschweig; Galerie Buchholz, New York, Colonia e Berlino; Migros, Zurigo; Maureen Paley, Londra; Pinakothek der Moderne, Monaco. Klein ha inoltre partecipato a diverse mostre con i suoi progetti collaborativi, tra cui quelle alla Kunstverein München di Monaco e presso Printed Matter di New York.
JULIE AULT (Boston, 1957) è un’artista e curatrice che lavora con la produzione di mostre, la critica e la teoria d’arte e il racconto storiografico. La sua ricerca si concentra sul modo in cui l’arte plasma e viene plasmata dalle circostanze politiche, sociali, economiche ed estetiche di un determinato momento storico. Ault si è laureata presso l’Hunter College della City University di New York e ha svolto un dottorato presso la Malmö Art Academy della Lund University. È stata cofondatrice del collettivo artistico Group Material, attivo tra il 1979 e il 1996, e il suo lavoro come artista e curatrice è stato esposto alla Biennale di San Paolo e alla Whitney Biennial e in sedi quali l’Artists Space, il Weatherspoon Art Museum e Secession a Vienna. È stata docente presso la University of California di Los Angeles, la Portland State University, la Rhode Island School of Design, la Cooper Union e il California College of the Arts. Tra le sue pubblicazioni figurano Alternative Art New York, 1965-1985 (2002), Show and Tell: A Chronicle of Group Material (2010), Two Cabins by James Benning (2011) e In Part: Writings by Julie Ault (2017).
THOMAS EGGERER (Monaco di Baviera, 1963) si è formato come pittore all’Accademia di Belle Arti di Monaco. Dopo essersi trasferito a New York nel 1994, entra a far parte del collettivo artistico Group Material. La sua pratica si concentra su pittura, disegno e collage e le sue opere ritraggono spesso delle figure in un paesaggio astratto e surreale. Il suo lavoro è stato esposto in mostre personali presso 15 Orient, Brooklyn; Maureen Paley, Londra; Galerie Bucholz, Colonia; Richard Telles, Los Angeles; Frans Hals Museum, Haarlem, Paesi Bassi; Kunstverein Braunschweig, Germania; e il Wadsworth Atheneum, Hartford, Connecticut. Le sue opere sono anche state presentate in mostre collettive presso David Zwirner, New York; Queer Thoughts, New York; Haus der Kulturen der Welt, Berlino; Brandhorst Museum, Monaco di Baviera; Stedelijk Museum, Amsterdam; Museum moderner Kunst Stiftung Ludwig Wien, Vienna; White Columns, New York; Museum of Modern Art, New York; Castello di Rivoli, Torino; San Francisco Museum of Modern Art; Hammer Museum, Los Angeles; Museum of Contemporary Art, San Diego; Vancouver Art Gallery; CCA Wattis Institute, San Francisco; Frankfurter Kunstverein, Francoforte. È docente ordinario del Master of Fine Arts del Bard College.
ULL HOHN (Trier, 1960 – 1995) ha incentrato la sua ricerca pittorica sulle rappresentazioni della sessualità, sulla dicotomia tra astrazione e figurazione e sulle concezioni della ‘‘natura’’ rispetto al “naturale”. Hohn ha studiato alla Hochschule der Künste di Berlino ed è stato studente sotto la guida di Gerhard Richter alla Kunstakademie di Düsseldorf. Alla fine del 1986, Hohn si è trasferito a New York per partecipare al Whitney Independent Study Program (ISP). Le opere di Ull Hohn sono state presentate presso MD72/Galerie Neu, Berlino; Peephole, Milano; mumok, Vienna; Kunsthalle Bern; Museum Brandhorst, Monaco di Baviera; Bortolami, New York; CAPC, Bordeaux; Sculpture Center, New York; Algus Greenspon, New York; Between Bridges, Londra; Galerie Neu, Berlino; Künstlerhaus Bethanien, Berlino; Kunstraum Wien; American Fine Arts, Co., New York; White Columns, New York; e Julian Pretto-Berland/Hall, New York.
WOLGANG TILLMANS (Remscheid, 1968) vive tra Berlino e Londra. Il suo variegato corpus di lavori si distingue per l’osservazione dell’ambiente circostante e per una continua ricerca sulle origini del mezzo fotografico. Il suo lavoro è stato presentato in mostre personali presso numerose istituzioni e gallerie, tra cui: MoMA, New York; mumok, Vienna; Regen Projects, Los Angeles; Maureen Paley, Londra; Kölnischer Kunstverein, Colonia: Tate Modern, Londra; Musée d’Art Contemporain et Multimédias, Kinshasa; Fondation Beyeler, Riehen/Basilea; Galerie Buchholz, Berlino, Colonia e New York; The National Museum of Art, Osaka; Philadelphia Museum of Art, Philadelphia; Museum Kunstpalast, Dusseldorf; Andrea Rosen Gallery, New York; Serpentine Gallery, Londra; Kunstverein München, Monaco e molte altre. Tillmans è stato il primo fotografo – e anche il primo non britannico – a ricevere, nel 2000, il Turner Prize della Tate. È stato inoltre insignito del Premio Hasselblad, della Medaglia del Centenario della Royal Photographic Society, del Premio Charles Wollaston della mostra estiva della Royal Academy, del Premio Cultura della German Society for Photography. È anche membro della Royal Academy of Arts di Londra. Tillmans è stato professore alla Städelschule di Francoforte sul Meno e alla Hochschule für bildende Künste di Amburgo ed è membro dell’Akademie der Künste di Berlino e della Royal Academy of Arts di Londra. È presidente dell’Institute of Contemporary Art di Londra, è membro del board dell’Institute of Contemporary Art di Londra ed è fondatore della Fondazione Between Bridges per il sostegno dell’umanità, della libertà, del progresso della democrazia, delle arti, dei diritti LGBT+ e del movimento antirazzista, con sede a Berlino.
AMELIE VON WULFFEN (Breitenbrunn, 1966) lavora con collage, disegno, pittura e installazione. La sua opera indaga le condizioni storiche, economiche e sociali della pittura, affrontando le stratificazioni e le contraddizioni storiche, sociali e politiche del recente passato della Germania attraverso un’indagine estetica sul mezzo pittorico, sulle arti decorative e sugli elementi architettonici. Von Wulffen ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Monaco dal 1987 al 1994. Le sue opere sono state esposte alla 50a Biennale di Venezia, al Centre Pompidou, Parigi, al Museum für Gegewartskunst, Basilea, alla Pinakothek der Moderne Munich, Monaco, alla Reena Spaulings Fine Art, New York, alla Kunsthalle Bern, Berna, al KW Institute for Contemporary Art, Berlino, alla Galerie Meyer Kainer, Berlino, da Campoli Prest, Parigi e al MAMCO, Ginevra. Dal 2006 al 2011 è stata professoressa di pittura all’Accademia di Belle Arti di Vienna. Von Wulffen ha ricevuto il Premio Villa Romana (2000) e il Premio ars viva (2002).
Mentre frequenta l’Accademia, Klein condivide il suo disagio verso l’autoreferenzialità della pittura con i compagni Thomas Eggerer e Amelie von Wulffen. Quando Klein si trasferisce a New York nel 1994, si unisce al pionieristico collettivo di artisti Group Material, co-fondato da Julie Ault. Nel 1995 Klein inizia una relazione con l’artista Wolfgang Tillmans e nel 1996 si trasferiscono a Londra, dove Klein torna a dipingere, realizzando i suoi ultimi quadri, inconsapevole di aver contratto l’HIV.
La mostra presenta i primi lavori su tela dell’artista insieme a disegni, acquerelli e alcuni esperimenti scultorei. Un libro di collage di abiti maschili del 1992 mostra la continua fascinazione di Klein per i segni che, alla fine del secolo scorso, si celano sotto la definizione dello stile, il desiderio e la mascolinità, elementi che emergono anche nelle sue ultime opere in cui unisce collage e pittura. La mostra comprende riproduzioni di documenti che testimoniano il lavoro collaborativo di Klein e Thomas Eggerer, una lettera di Julie Ault dedicata a Klein, un dipinto di paesaggio di Ull Hohn e contributi di Thomas Eggerer, Wolfgang Tillmans e Amelie von Wulffen, selezionati dagli stessi artisti tra le opere realizzate nel periodo in cui hanno conosciuto Klein. Boyzone, dipinto nel 1998 da Thomas Eggerer, ritrae una fila di soldati che si scambiano borse di tela durante la catastrofe dell’alluvione dell’Oder del 1997, mentre la veduta di un interno composito e deformato di Amelie von Wulffen, del 2000, ricorda come la realtà e la memoria non sempre si confermino a vicenda. Wolfgang Tillmans presenta l’ultima immagine della serie Concorde, fotografata nell’aprile del 1997 quando Klein era ancora in vita, ingrandita con prodotti chimici esausti che producono un paesaggio onirico simile all’arcadia, insolitamente affine alla pittura di Klein.
JOCHEN KLEIN (Giengen, 1967 – 1997) è stato un artista che ha lavorato sia con pittura, disegno e collage, sia su progetti concettuali e teorici improntati al suo impegno sociale. Ha studiato pittura all’Accademia di Belle Arti di Monaco dal 1989 al 1994 e ha successivamente trascorso un anno come studente ospite al Vermont College of Art. Nel corso della sua attività artistica Klein ha collaborato con l’artista Thomas Eggerer (1993-1996) ed è stato membro del collettivo Group Material (1994-1996), spostandosi tra Monaco, New York e Londra. Il lavoro pittorico di Klein è stato esposto in numerose mostre collettive e personali in Europa e negli Stati Uniti, tra cui: Kunsthalle Nürnberg, Norimberga; Cubitt, Londra; Feature Inc., New York City; Kunstverein Hamburg, Amburgo; Stedelijk Museum, Amsterdam; Aarhus Kunstmuseum, Aarhus; Hammer Museum, Los Angeles; Kunstverein Braunschweig; Galerie Buchholz, New York, Colonia e Berlino; Migros, Zurigo; Maureen Paley, Londra; Pinakothek der Moderne, Monaco. Klein ha inoltre partecipato a diverse mostre con i suoi progetti collaborativi, tra cui quelle alla Kunstverein München di Monaco e presso Printed Matter di New York.
JULIE AULT (Boston, 1957) è un’artista e curatrice che lavora con la produzione di mostre, la critica e la teoria d’arte e il racconto storiografico. La sua ricerca si concentra sul modo in cui l’arte plasma e viene plasmata dalle circostanze politiche, sociali, economiche ed estetiche di un determinato momento storico. Ault si è laureata presso l’Hunter College della City University di New York e ha svolto un dottorato presso la Malmö Art Academy della Lund University. È stata cofondatrice del collettivo artistico Group Material, attivo tra il 1979 e il 1996, e il suo lavoro come artista e curatrice è stato esposto alla Biennale di San Paolo e alla Whitney Biennial e in sedi quali l’Artists Space, il Weatherspoon Art Museum e Secession a Vienna. È stata docente presso la University of California di Los Angeles, la Portland State University, la Rhode Island School of Design, la Cooper Union e il California College of the Arts. Tra le sue pubblicazioni figurano Alternative Art New York, 1965-1985 (2002), Show and Tell: A Chronicle of Group Material (2010), Two Cabins by James Benning (2011) e In Part: Writings by Julie Ault (2017).
THOMAS EGGERER (Monaco di Baviera, 1963) si è formato come pittore all’Accademia di Belle Arti di Monaco. Dopo essersi trasferito a New York nel 1994, entra a far parte del collettivo artistico Group Material. La sua pratica si concentra su pittura, disegno e collage e le sue opere ritraggono spesso delle figure in un paesaggio astratto e surreale. Il suo lavoro è stato esposto in mostre personali presso 15 Orient, Brooklyn; Maureen Paley, Londra; Galerie Bucholz, Colonia; Richard Telles, Los Angeles; Frans Hals Museum, Haarlem, Paesi Bassi; Kunstverein Braunschweig, Germania; e il Wadsworth Atheneum, Hartford, Connecticut. Le sue opere sono anche state presentate in mostre collettive presso David Zwirner, New York; Queer Thoughts, New York; Haus der Kulturen der Welt, Berlino; Brandhorst Museum, Monaco di Baviera; Stedelijk Museum, Amsterdam; Museum moderner Kunst Stiftung Ludwig Wien, Vienna; White Columns, New York; Museum of Modern Art, New York; Castello di Rivoli, Torino; San Francisco Museum of Modern Art; Hammer Museum, Los Angeles; Museum of Contemporary Art, San Diego; Vancouver Art Gallery; CCA Wattis Institute, San Francisco; Frankfurter Kunstverein, Francoforte. È docente ordinario del Master of Fine Arts del Bard College.
ULL HOHN (Trier, 1960 – 1995) ha incentrato la sua ricerca pittorica sulle rappresentazioni della sessualità, sulla dicotomia tra astrazione e figurazione e sulle concezioni della ‘‘natura’’ rispetto al “naturale”. Hohn ha studiato alla Hochschule der Künste di Berlino ed è stato studente sotto la guida di Gerhard Richter alla Kunstakademie di Düsseldorf. Alla fine del 1986, Hohn si è trasferito a New York per partecipare al Whitney Independent Study Program (ISP). Le opere di Ull Hohn sono state presentate presso MD72/Galerie Neu, Berlino; Peephole, Milano; mumok, Vienna; Kunsthalle Bern; Museum Brandhorst, Monaco di Baviera; Bortolami, New York; CAPC, Bordeaux; Sculpture Center, New York; Algus Greenspon, New York; Between Bridges, Londra; Galerie Neu, Berlino; Künstlerhaus Bethanien, Berlino; Kunstraum Wien; American Fine Arts, Co., New York; White Columns, New York; e Julian Pretto-Berland/Hall, New York.
WOLGANG TILLMANS (Remscheid, 1968) vive tra Berlino e Londra. Il suo variegato corpus di lavori si distingue per l’osservazione dell’ambiente circostante e per una continua ricerca sulle origini del mezzo fotografico. Il suo lavoro è stato presentato in mostre personali presso numerose istituzioni e gallerie, tra cui: MoMA, New York; mumok, Vienna; Regen Projects, Los Angeles; Maureen Paley, Londra; Kölnischer Kunstverein, Colonia: Tate Modern, Londra; Musée d’Art Contemporain et Multimédias, Kinshasa; Fondation Beyeler, Riehen/Basilea; Galerie Buchholz, Berlino, Colonia e New York; The National Museum of Art, Osaka; Philadelphia Museum of Art, Philadelphia; Museum Kunstpalast, Dusseldorf; Andrea Rosen Gallery, New York; Serpentine Gallery, Londra; Kunstverein München, Monaco e molte altre. Tillmans è stato il primo fotografo – e anche il primo non britannico – a ricevere, nel 2000, il Turner Prize della Tate. È stato inoltre insignito del Premio Hasselblad, della Medaglia del Centenario della Royal Photographic Society, del Premio Charles Wollaston della mostra estiva della Royal Academy, del Premio Cultura della German Society for Photography. È anche membro della Royal Academy of Arts di Londra. Tillmans è stato professore alla Städelschule di Francoforte sul Meno e alla Hochschule für bildende Künste di Amburgo ed è membro dell’Akademie der Künste di Berlino e della Royal Academy of Arts di Londra. È presidente dell’Institute of Contemporary Art di Londra, è membro del board dell’Institute of Contemporary Art di Londra ed è fondatore della Fondazione Between Bridges per il sostegno dell’umanità, della libertà, del progresso della democrazia, delle arti, dei diritti LGBT+ e del movimento antirazzista, con sede a Berlino.
AMELIE VON WULFFEN (Breitenbrunn, 1966) lavora con collage, disegno, pittura e installazione. La sua opera indaga le condizioni storiche, economiche e sociali della pittura, affrontando le stratificazioni e le contraddizioni storiche, sociali e politiche del recente passato della Germania attraverso un’indagine estetica sul mezzo pittorico, sulle arti decorative e sugli elementi architettonici. Von Wulffen ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Monaco dal 1987 al 1994. Le sue opere sono state esposte alla 50a Biennale di Venezia, al Centre Pompidou, Parigi, al Museum für Gegewartskunst, Basilea, alla Pinakothek der Moderne Munich, Monaco, alla Reena Spaulings Fine Art, New York, alla Kunsthalle Bern, Berna, al KW Institute for Contemporary Art, Berlino, alla Galerie Meyer Kainer, Berlino, da Campoli Prest, Parigi e al MAMCO, Ginevra. Dal 2006 al 2011 è stata professoressa di pittura all’Accademia di Belle Arti di Vienna. Von Wulffen ha ricevuto il Premio Villa Romana (2000) e il Premio ars viva (2002).
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
wolfgang tillmans ·
amelie von wulffen ·
ull hohn ·
julie ault ·
macro museo d arte contemporanea di roma ·
jochen klein ·
thomas eggerer
COMMENTI
-
Dal 19 novembre 2024 al 09 febbraio 2025
Roma | Galleria Borghese
Poesia e Pittura nel Seicento. Giovan Battista Marino e la meravigliosa passione
-
Dal 16 novembre 2024 al 11 maggio 2025
Asti | Palazzo Mazzetti
Escher
-
Dal 16 novembre 2024 al 08 dicembre 2024
Venezia | Arsenale Nord
ARTE LAGUNA PRIZE. Mostra dei finalisti della 18ᵃ e 19ᵃ edizione
-
Dal 16 novembre 2024 al 09 febbraio 2025
Milano | Museo Diocesano Carlo Maria Martini
Giovanni Chiaramonte. Realismo infinito
-
Dal 16 novembre 2024 al 16 dicembre 2024
Bologna | Collezioni Comunali d'Arte Palazzo d'Accursio
Alex Trusty. Contemporary Museum Watching
-
Dal 31 ottobre 2024 al 24 febbraio 2025
Milano | Fondazione Prada
Meriem Bennani. For My Best Family