Kazumi Yoshida. The color of light
Dal 14 Settembre 2022 al 10 Ottobre 2022
Roma
Luogo: Borghini Arte contemporanea
Indirizzo: Via Belsiana 92
Orari: 10.00 – 13.00 / 16.00 – 19.00; giorno di chiusura: domenica
Curatori: Paola Nicita
Telefono per informazioni: +39 06 679 7726
E-Mail info: borghiniarte@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.borghiniartecontemporanea.it
Prosegue il viaggio in Italia di Kazumi Yoshida, l’artista e designer di origini giapponesi, direttore creativo di Clarence House New York. Una selezione delle opere dell’artista esposte in “Utopia” a Palermo per Fondazione Sant’Elia (prima antologica del maestro in Europa in corso fino al 4 settembre), si sposterà a partire dal 14 settembre a Roma su iniziativa di Borghini Arte contemporanea nell’ambito del percorso progettuale intrapreso dalla galleria sul tema della luce. Un nuovo progetto espositivo realizzato dalla galleria in collaborazione con MLC Comunicazione dal titolo “The color of light” con la conferma per la curatela della critica d’arte Paola Nicita. Quindici i lavori in mostra tra opere pittoriche, grandi arazzi, creazioni geometriche tridimensionali e l’opera inedita “The Color of light” che dà il titolo all’intera esposizione e che l’artista ha realizzato appositamente per l’evento nella Capitale.
Come a Palermo, anche a Roma la Maison Hermès accoglierà la mostra del maestro allestendo in concomitanza nuove vetrine “Kazumi’s Toy Theater” presso la boutique di via Condotti.
Colore e luce sono indissolubilmente legati nel mondo creativo di Yoshida. «L’uso del colore – spiega la curatrice - diviene medium di una libertà espressiva che si pone come luogo d’elezione per l’incontro tra Oriente e Occidente. Come materializzazione della luce e dello spettro luminoso in essa contenuta, il colore diviene per Yoshida, al contempo, materia e astrazione. Emanazione di pura luce. Il segno di Kazumi, la sua gestualità si materializzano sulla carta, sulla tela, sulla stoffa, trasportando con sé la memoria degli antichi maestri di calligrafia, dei grandi incisori e disegnatori (Hokusai, Utamaro, la scuola degli artisti dello stile Ukiyo-e, ovvero i creatori del Mondo Fluttuante) fino alle azioni contemporanee degli artisti di Fluxus, caratterizzate dal controllo della gestualità».
È nel colore della luce che prende forma l’universo di Kazumi Yoshida, popolato da Muse e animali multicolori, riconoscibili eppure d’invenzione, immersi in una natura splendente e incontaminata. «m,m,mn,mn,m,- dice Yoshida- xvxcvcvxv»
«gdfgdgdgfdg – dice la gallerista – gfsgsgsgsgs»
Designer, pittore e scultore, direttore artistico della pluripremiata Clarence House di New York, nome di riferimento per il design internazionale, Kazumi Yoshida è nato nella cittadina di Tatsuno, in Giappone, in una famiglia di medici. Il padre aveva previsto che anche lui diventasse medico, ma sin da bambino inizia a dipingere. Crescendo si avvicina alla fotografia di moda di artisti come Irving Penn e Guy Bourdin. Dopo aver terminato il college, studia al Royal College of Art di Londra prima di stabilirsi a New York, nel quartiere di Tribeca.
Il primo progetto di Kazumi per Clarence House è “Papiers Japonais”, un disegno con temi botanici. Questo design conquista Robin Roberts e il tessuto verrà poi stampato dalla Fondazione Antonio Ratti a Como. Nel 1982 l'American Society of Interior Designers premia il “Papiers Japonais” come “Best in Printed Design Category" e oggi fa parte della collezione permanente del Museo dei Tessuti di Mulhouse, in Francia. Kazumi Yoshida crea opere d'arte e poi le traduce in tessuto e carta da parati, o viceversa: tra i suoi ultimi lavori una scultura in legno interamente bianca, realizzata per la Cheryl Hazan Gallery di New York, e un fiore di mughetto in porcellana per un evento di beneficenza organizzato dal proprietario di Le Cabinet de Porcelain con l’artista Samuel Mazy. Kazumi ha realizzato inoltre una collezione di scialli in cashmere e seta che riprendono i suoi disegni e dipinti, con un uso audace del colore e di disegni astratti in bianco e nero a contrasto, un richiamo all’Art Deco o a Fernand Lége, privilegiando la serigrafia alla stampa digitale per il suo caldo richiamo al tatto umano e per la ricchezza dei colori nel prodotto finale. Sotto la direzione di Pascale Mussard, Hermès lo cerca per la realizzazione della sua collezione Petit H. Per questa collezione Kazumi Yoshida ha utilizzato la pelle proveniente dagli scarti dell'atelier, dimostrando tra i primi interesse per i temi della sostenibilità ambientale. Nei suoi lavori si percepisce l’influenza di Jean Cocteau, Raoul Dufy, Fernand Léger, Marie Laurencin, Picasso e Matisse. La sua ispirazione proviene dall’arte ma anche dalla natura e dalla moda. Tra le mostre più recenti si segnalano le personali alla Cheryl Hazan di New York (2013, 2014, 2015, 2016, 2017, 2018, 2019), alla Hazan Contemporary (2021, 2022) e alla Silo 6776 Gallery di New Hope (2021, 2022) e le partecipazioni ad Art Miami (2018) e ad Art Basel (2021). “Utopia” al Loggiato San Bartolomeo di Palermo (2022) è stata la prima antologica in Europa.
Come a Palermo, anche a Roma la Maison Hermès accoglierà la mostra del maestro allestendo in concomitanza nuove vetrine “Kazumi’s Toy Theater” presso la boutique di via Condotti.
Colore e luce sono indissolubilmente legati nel mondo creativo di Yoshida. «L’uso del colore – spiega la curatrice - diviene medium di una libertà espressiva che si pone come luogo d’elezione per l’incontro tra Oriente e Occidente. Come materializzazione della luce e dello spettro luminoso in essa contenuta, il colore diviene per Yoshida, al contempo, materia e astrazione. Emanazione di pura luce. Il segno di Kazumi, la sua gestualità si materializzano sulla carta, sulla tela, sulla stoffa, trasportando con sé la memoria degli antichi maestri di calligrafia, dei grandi incisori e disegnatori (Hokusai, Utamaro, la scuola degli artisti dello stile Ukiyo-e, ovvero i creatori del Mondo Fluttuante) fino alle azioni contemporanee degli artisti di Fluxus, caratterizzate dal controllo della gestualità».
È nel colore della luce che prende forma l’universo di Kazumi Yoshida, popolato da Muse e animali multicolori, riconoscibili eppure d’invenzione, immersi in una natura splendente e incontaminata. «m,m,mn,mn,m,- dice Yoshida- xvxcvcvxv»
«gdfgdgdgfdg – dice la gallerista – gfsgsgsgsgs»
Designer, pittore e scultore, direttore artistico della pluripremiata Clarence House di New York, nome di riferimento per il design internazionale, Kazumi Yoshida è nato nella cittadina di Tatsuno, in Giappone, in una famiglia di medici. Il padre aveva previsto che anche lui diventasse medico, ma sin da bambino inizia a dipingere. Crescendo si avvicina alla fotografia di moda di artisti come Irving Penn e Guy Bourdin. Dopo aver terminato il college, studia al Royal College of Art di Londra prima di stabilirsi a New York, nel quartiere di Tribeca.
Il primo progetto di Kazumi per Clarence House è “Papiers Japonais”, un disegno con temi botanici. Questo design conquista Robin Roberts e il tessuto verrà poi stampato dalla Fondazione Antonio Ratti a Como. Nel 1982 l'American Society of Interior Designers premia il “Papiers Japonais” come “Best in Printed Design Category" e oggi fa parte della collezione permanente del Museo dei Tessuti di Mulhouse, in Francia. Kazumi Yoshida crea opere d'arte e poi le traduce in tessuto e carta da parati, o viceversa: tra i suoi ultimi lavori una scultura in legno interamente bianca, realizzata per la Cheryl Hazan Gallery di New York, e un fiore di mughetto in porcellana per un evento di beneficenza organizzato dal proprietario di Le Cabinet de Porcelain con l’artista Samuel Mazy. Kazumi ha realizzato inoltre una collezione di scialli in cashmere e seta che riprendono i suoi disegni e dipinti, con un uso audace del colore e di disegni astratti in bianco e nero a contrasto, un richiamo all’Art Deco o a Fernand Lége, privilegiando la serigrafia alla stampa digitale per il suo caldo richiamo al tatto umano e per la ricchezza dei colori nel prodotto finale. Sotto la direzione di Pascale Mussard, Hermès lo cerca per la realizzazione della sua collezione Petit H. Per questa collezione Kazumi Yoshida ha utilizzato la pelle proveniente dagli scarti dell'atelier, dimostrando tra i primi interesse per i temi della sostenibilità ambientale. Nei suoi lavori si percepisce l’influenza di Jean Cocteau, Raoul Dufy, Fernand Léger, Marie Laurencin, Picasso e Matisse. La sua ispirazione proviene dall’arte ma anche dalla natura e dalla moda. Tra le mostre più recenti si segnalano le personali alla Cheryl Hazan di New York (2013, 2014, 2015, 2016, 2017, 2018, 2019), alla Hazan Contemporary (2021, 2022) e alla Silo 6776 Gallery di New Hope (2021, 2022) e le partecipazioni ad Art Miami (2018) e ad Art Basel (2021). “Utopia” al Loggiato San Bartolomeo di Palermo (2022) è stata la prima antologica in Europa.
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