KM0 - KILOMETRIZERO (L’Ordinario Straordinario)
Dal 27 Ottobre 2017 al 27 Novembre 2017
Roma
Luogo: HOP - House Of Photography
Indirizzo: via Aristonico d’Alessandria 95
Orari: dal lunedì al venerdì 10.00-17.00; nei weekend apertura della mostra e visita di HOP su richiesta
Telefono per informazioni: +39 06 5219944
E-Mail info: info@houseofphotography.it
Sito ufficiale: http://www.houseofphotography.it
Dopo l’interesse suscitato nelle giornate di apertura e l’ampia partecipazione all’evento inaugurale, la mostra fotografica “KM0 - KILOMETRIZERO (L’Ordinario Straordinario)” viene prorogata fino a lunedì 27 novembre presso la neonata HOP - HOUSE OF PHOTOGRAPHY,
In occasione del prolungamento del periodo di apertura, gli organizzatori annunciano un re-opening della mostra, con un nuovo evento alla presenza degli autori - il re-HOPening, in programma venerdì 27 ottobre alle ore 20.00.
La mostra “KM0” rappresenta un viaggio corale e sensibile che - attraverso la fotografia dei suoi otto autori - reinterpreta, riscopre e svela le dinamiche del nostro vivere quotidiano, le contraddizioni e i cambiamenti del paesaggio che ci circonda, le difficoltà e i pregi dell’io del nostro tempo, in qualunque periodo della vita.
I lavori di Paolo Buatti, Daniele Cametti Aspri, Paolo Fusco, Angelo Marinelli, Fabio Moscatelli, Graziano Panfili, Mauro Quirini e Michele Vittori partono tutti da un presupposto comune: l’essere umano è da sempre portato all’evasione, dai problemi, dalla quotidianità, dalla normalità. Sempre più spesso è alla ricerca di ciò che non gli appartiene e vive l’oggi nell’attesa di ciò che verrà domani. I luoghi, le persone, gli oggetti che ci circondano spariscono e perdono così la loro forma e il loro senso. “KM0” è una chiave di lettura diversa per raccontare ciò che ci circonda, quello che è scomparso dalla nostra vista. Le immagini che ne fanno parte rimandano ad una fotografia lenta, pensata, sentita intimamente, che porta ad una riscoperta del mondo, ad un recupero della dimensione straordinaria nell’ordinario, ad una fotografia lontana dal reportage, dalla cronaca o dal racconto del dolore e più vicina alla poesia e alla presa di coscienza dell’oggi.
Tra paesaggi reinterpretati e i sogni infranti, tra le visioni dell’infanzia e i problemi dell’adolescenza, tra dimensioni intime e scatti della provincia, il primo progetto è Un’estate fadi Paolo Buatti, un lavoro che documenta la comparsa e la dimenticata presenza di roulotte e camper nelle zone del Centro Italia colpite dal sisma del 24 agosto 2016. A più di un anno di distanza, molte sono scomparse, altre rimangono, come un’abitudine che non se ne va, come parte di un paesaggio che ormai testimonia le strane “vacanze” della scorsa estate.
Con lui Daniele Cametti Aspri e il suo Là, dove vivono i sogni: come un ladro che cerca la vita al calar del sole, che insegue un sogno a cui aspira da tempo, le sue fotografie raffigurano abitazioni immerse nel buio, simboli lontani di tepore familiare e di tranquillità. Immagini di un paesaggio quotidiano visto mille volte che diventano lentamente altro: vuoti da colmare, aspettative distorte dalla società, consapevolezza del fatto che la ricerca del sogno, a volte, diventa più importante dell’oggetto iniziale del desiderio.
Segue Oggi è la festa di con fotografie di Paolo Fusco.Negli ultimi anni, le feste di compleanno sono cambiate, oggi la tipica festa non è a casa, ma è all’interno di piccoli parchi gioco dove tutto è “a prova di bambino”. Abitudini diverse che porteranno ad un cambiamento nei ricordi di quegli stessi bambini: la memoria dei loro compleanni sarà legata a questi posti, ai colori e alle immagini che vengono usate al loro interno. La serie descrive l’estetica di questi parchi e le immagini che i bambini serberanno nei loro ricordi.
In Quasi altrove di Angelo Marinelli, la Roma che aveva la forza di sorprendere e di legare a sé i suoi abitanti, si mostra cambiata: abbandonata a se stessa, restituisce l’immagine di una città piena di controsensi, un po’ urbana, un po’ rurale. Le immagini della serie raccontano una città quasi disabitata, un luogo che inizia a subire, nell’abbandono, un processo di trasformazione. Una sorta di Roma del futuro, deserta, dove monumenti e architetture tornano ad essere pietra, cemento e polvere, senza alcuna valenza storica o stilistica.
Fabio Moscatelli in Syria Chapter One ci parla di infanzia, una magica epoca di passaggio. La fiducia, l’innocenza e la spontaneità non sono ancora andate perdute e il cuore è aperto alla gioia. L’infanzia è l’epoca dell’immaginazione sfrenata che trasforma il mondo circostante in una realtà fantastica, da cui emergono il nuovo e l’inaspettato; i sensi contemplano il mondo con stupore e meraviglia e le promesse della vita non sono ancora andate perdute.
Di nuovo una dimensione temporale, ma riferita ad un’altra età della vita, con Adolescence di Graziano Panfili.L’adolescenza rappresenta il passaggio dalla fanciullezza all’età adulta e la ricerca fotografica dell’autore sul tema parte dall’analisi dell’esperienza del figlio: contestualizza l’icona di un “giovane cerbiatto” in diversi paesaggi-simbolo, rappresentando paure e incertezze, dubbi e difficoltà.
Con i lavori di Mauro Quirini e Michele Vittori, infine, si spazia da una dimensione intima ad una riflessione più ampia. In Condominium, Quirini trasmette la strana sensazione che si ha quando si attraversano degli spazi condominiali: la presenza dei condòmini, tra TV e radio accese, profumi di cucina, ascensori, automobili, è palpabile, eppure raramente si vede qualcuno, la gente si isola e non si mette in relazione. Il racconto fotografico mette in primo piano quegli spazi che rimangono vuoti, dove nessuno si ferma e vige il silenzio. In Una provincia, invece, Vittori presenta un viaggio nel suo paesaggio quotidiano, quello dell’Alto Lazio, nei luoghi minori, dove i cambiamenti avvengono con lentezza e i legami con il passato risultano più evidenti. Questo territorio alle porte di Roma, come molte provincie italiane, ha subito diversi cambiamenti dovuti al passaggio da un modello di sviluppo agricolo ad uno di tipo industriale. La serie restituisce l’immagine di una realtà ferma agli anni Novanta che fa da contraltare alla contemporaneità.
Grazie a questa molteplicità di visioni e alla sua dimensione corale, partecipata e concreta, il progetto espositivo “KM0” ha rappresentato il perfetto punto di partenza concettuale per l’apertura ufficiale al pubblico di HOP - HOUSE OF PHOTOGRAPHY, la nuova casa della fotografia della capitale.
HOP è un progetto che nasce dall’impegno del gruppo di fotografi in mostra e da un’idea di Daniele Cametti Aspri per la creazione di un luogo nuovo dove vivere, fare e parlare di fotografia abbattendo le barriere, puntando alla condivisione e riscoprendo il valore della fotografia stampata.
Così come la mostra “KM0” offre un ventaglio di visioni sull’oggi, HOP è uno spazio con tante sfaccettature: è una casa per autori, gli HOPers, dove ritrovare la dimensione del confronto e presentare i propri lavori ad altri appassionati; è una house gallery, che punta a mostrare le opere in un contesto intimo, domestico, familiare e a diffondere il concetto di fotografia come opera collezionabile e fruibile; è un luogo di formazione, dove imparare le tecniche essenziali o avanzate dell’utilizzo della macchina fotografica, abbinandole all’affinamento della sensibilità visiva grazie a corsi e workshop; è un luogo di produzione, dove le opere esposte vengono realizzate internamente e con cura artigianale grazie alla divisione HOPlàb e alla collaborazione con Rosini Cornici, in modo che anche la scelta di carta, stampa e cornici diventi parte integrante del processo creativo del fare fotografia; è infine un marchio di qualità e garanzia, che vuole offrire un’opportunità a chi vuole vivere di fotografia: HOP valuta gli artisti per la loro produzione e per l’inserimento nel circuito di vendita della HOP Gallery (per vendita fisica e online) e degli HOP Shop (o meglio HOPsHOP), corner all’interno di realtà commerciali già esistenti che potranno proporre al pubblico il catalogo delle opere del circuito HOP.
“Siamo molto contenti del successo della collettiva “KM0” e della grande partecipazione all’inaugurazione di HOP, la nostra nuova casa della fotografia - ha commentato Daniele Cametti Aspri, ideatore del progetto HOP e uno degli autori in mostra - “KM0” ha rappresentato il primo passo che noi HOPers (gli autori di HOP, gli “House Of Photography Users”, ma anche gli “speranzosi” o “quelli che hanno speranza e che la trasmettono con le loro visioni) abbiamo voluto fare nel percorso che abbiamo intrapreso; per questo motivo abbiamo deciso di prolungare il periodo di apertura e di organizzare un nuovo evento, un re-HOPening, in pieno stile HOP, al quale tutti possano prendere parte. Il nostro scopo era mostrare che la passione per l’immagine può essere vissuta in un modo diverso, genuino, inclusivo, concreto, e anche multiforme, sia come addetti ai lavori, sia come fruitori. La partecipazione e il calore che i visitatori hanno manifestato in questo periodo di apertura ci ha confermato il fatto che questa nostra visione è davvero condivisa e che la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta.”
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